Coronavirus, il ricercatore Andrea Gambotto: «Vaccino non può arrivare in un mese»
Il dottore dell'Università di Pittsburgh in diretta con Decaro: «Siamo pronti a partire con il test sull'uomo»
venerdì 3 aprile 2020
20.09
Il ricercatore dell'università americana di Pittsburgh Andrea Gambotto, originario di Bari, è uno dei membri del team che sta sta studiando un vaccino-cerotto per il Coronavirus. Gambotto è intervenuto in diretta telefonica sulla pagina del sindaco Antonio Decaro, che gli ha chiesto un di esprimersi sui tempi di eventuale rilascio del vaccino, così da far capire ai baresi che restare a casa è ancora fondamentale.
«Il nostro è stato un passo iniziale per lo sviluppo di un potenziale vaccino - ha detto Gambotto. Abbiamo quasi finito gli studi sui topi, adesso cercheremo di testarlo velocemente sull'uomo. Se tutto va bene dovremmo riuscire a farlo in uno o due mesi, e se dovesse funzionare ci muoveremmo velocemente, ma non potremmo comunque avere il vaccino fra tre o quattro mesi. Bisogna considerare che dieci mesi fa non esisteva questo virus; allo stato attuale servirebbe un farmaco per attenuarne gli effetti. Noi abbiamo esperienza con questo tipo di virus; in precedenza non abbiamo mai testato i vaccini sulle persone perché non è stato necessario. Nel 2003 con la sparizione della Sars sono spariti anche i fondi; ora le ricerche sono finanziate, il nostro è l'unico tentativo di vaccino riportato in letteratura, ma ce ne saranno altri nei prossimi mesi».
«Il nostro è stato un passo iniziale per lo sviluppo di un potenziale vaccino - ha detto Gambotto. Abbiamo quasi finito gli studi sui topi, adesso cercheremo di testarlo velocemente sull'uomo. Se tutto va bene dovremmo riuscire a farlo in uno o due mesi, e se dovesse funzionare ci muoveremmo velocemente, ma non potremmo comunque avere il vaccino fra tre o quattro mesi. Bisogna considerare che dieci mesi fa non esisteva questo virus; allo stato attuale servirebbe un farmaco per attenuarne gli effetti. Noi abbiamo esperienza con questo tipo di virus; in precedenza non abbiamo mai testato i vaccini sulle persone perché non è stato necessario. Nel 2003 con la sparizione della Sars sono spariti anche i fondi; ora le ricerche sono finanziate, il nostro è l'unico tentativo di vaccino riportato in letteratura, ma ce ne saranno altri nei prossimi mesi».