Coronavirus, rivolta nel carcere di Foggia: in fuga un 20enne di Bari
Devastazione e roghi nel penitenziario. Fuggite 51 persone: fra i ricercati anche Ivan Caldarola, figlio del boss Lorenzo
lunedì 9 marzo 2020
23.08
Sono 41 i detenuti arrestati dopo essere evasi dal carcere di Foggia, dal quale sarebbero fuggite 51 persone. Almeno 10, quindi, sono in fuga. Tra gli evasi c'è un 20enne di Bari, Ivan Caldarola - arrestato il 29 dicembre 2018 a Bari e trasferito a Foggia il 16 novembre 2019 -, figlio di Lorenzo, esponente del clan Strisciuglio.
Le ricerche - tuttora in corsa - sono state ampliate anche al Molise dopo che diversi detenuti si erano messi in fuga, a bordo di auto e furgoni rubati, in direzione Lucera. La rivolta, la stessa divampata nelle altre carceri d'Italia, è scoppiata questa mattina nel carcere di Foggia a causa delle regole più stringenti sui colloqui con i parenti a causa del coronavirus: «Vogliamo l'indulto e l'amnistia - urlavano i detenuti -. Non possiamo stare così con il rischio del coronavirus».
I detenuti hanno divelto un cancello della "block house", la zona del carcere che li separa dalla strada. Molti detenuti si sono arrampicati sui cancelli del perimetro del penitenziario, alcuni sono saliti sul tetto, altri hanno rotto le finestre e all'ingresso della casa circondariale è stato appiccato un incendio. Negli scontri con le forze dell'ordine, un detenuto è rimasto ferito alla testa ed è stato portato via in barella.
Alcuni parenti, prima di essere allontanati, hanno cercato di far ragionare i detenuti per riportarli alla calma: «Se fate così è peggio, dovete stare tranquilli», hanno detto loro. Sarebbero 51 i detenuti evasi, 41 arrestati nelle ore successive al caos, altri 10 non ancora rintracciati. Tra questi il barese Ivan Caldarola.
Le ricerche - tuttora in corsa - sono state ampliate anche al Molise dopo che diversi detenuti si erano messi in fuga, a bordo di auto e furgoni rubati, in direzione Lucera. La rivolta, la stessa divampata nelle altre carceri d'Italia, è scoppiata questa mattina nel carcere di Foggia a causa delle regole più stringenti sui colloqui con i parenti a causa del coronavirus: «Vogliamo l'indulto e l'amnistia - urlavano i detenuti -. Non possiamo stare così con il rischio del coronavirus».
I detenuti hanno divelto un cancello della "block house", la zona del carcere che li separa dalla strada. Molti detenuti si sono arrampicati sui cancelli del perimetro del penitenziario, alcuni sono saliti sul tetto, altri hanno rotto le finestre e all'ingresso della casa circondariale è stato appiccato un incendio. Negli scontri con le forze dell'ordine, un detenuto è rimasto ferito alla testa ed è stato portato via in barella.
Alcuni parenti, prima di essere allontanati, hanno cercato di far ragionare i detenuti per riportarli alla calma: «Se fate così è peggio, dovete stare tranquilli», hanno detto loro. Sarebbero 51 i detenuti evasi, 41 arrestati nelle ore successive al caos, altri 10 non ancora rintracciati. Tra questi il barese Ivan Caldarola.