Coronavirus spegne la cultura a Bari, le compagnie: «Situazione insostenibile»
Diverse le cancellazioni di spettacoli, piccoli teatri in crisi, il rinvio del Bif&st ulteriore tegola sul settore
giovedì 5 marzo 2020
11.31
Il Coronavirus non sta creando solo problemi ai ristoranti cinesi e giapponesi, o ai negozi di diverso tipo. Il settore che forse più di tutti sta risentendo dell'emergenza è quello della cultura. Diversi gli spettacoli cancellati, le compagnie teatrali che collaborano con le scuole hanno visto, da oggi a domani, annullati mesi di programmazione, i cinema cominciano ad avere meno affluenza. La paura serpeggia sempre di più tra i fruitori e la notizia del rinvio del Bif&st è stata solo l'ultima tegola che si è abbattuta sul settore.
«Il rinvio del Bif&st vale più di un ordinanza, esattamente come il rinvio della DeejayTen, il messaggio che arriva è di chiusura - sottolinea Andrea Costantino, amministratore unico di AncheCinema - È come se il Comune avesse detto chiudiamo tutti i teatri. Il pubblico ora pensa che non sia sicuro andare a teatro, al cinema e in qualsiasi luogo aggregativo. Fare comunque il Bif&st con i limiti ovvi sarebbe stata una salvaguardia del settore, un segnale per dire che alcune cose non si possono fare ma la vita va avanti, così invece si blocca tutto. Noi nella prima settimana non abbiamo cancellato eventi e siamo caduti in piedi, ma ora non mi sento di essere ottimista. Certe notizie finiscono per avere ricadute negative sulla nostra attività, perché la gente le interpreta come un "Stiamo a casa", è un danno enorme per tutto il settore».
Situazione che va ad avere una ricaduta ancora più pesante per quelle piccole compagnie teatrali che lavorano molto con le scuole, sia facendo spettacoli all'interno degli istituti, sia con matinée in cui i bambini e i ragazzi si recano nei teatri. La circolare del ministero è chiara, fino al 15 marzo annullate non solo le gite scolastiche ma tutte le uscite, e molti dirigenti per precauzione stanno andando oltre, annullando le prenotazioni per aprile (non sapendo se ci sarà una proroga dell'ordinanza) e cancellando gli spettacoli all'interno degli stessi plessi scolastici.
«La situazione sta diventando insostenibile - sottolinea Annamaria Partipilo del Teatro Casa di Pulcinella - abbiamo avuto la cancellazione di tutti i matineè fino al 15 marzo, ma molti dirigenti stanno inviando disdette anche per aprile e non sappiamo nulla per maggio. Stiamo mantenendo gli spettacoli della domenica a fatica perché sono in cartellone, ma anche qui abbiamo avuto un dimezzamento del pubblico. Stanno anche saltando le nostre tournée, ovvero gli spettacoli che facciamo fuori dato che soprattutto al nord ci troviamo a fronteggiare la chiusura dei teatri».
«Qualche giorno fa è arrivata una Pec dal ministero rivolta a tutte le scuole d'Italia in cui si vietano le uscite dei ragazzi per gite di istruzione o attività similari - le fa eco Giovanni Gentile del Collettivo Teatro Prisma - In più, forse, un eccesso di zelo, ha portato i dirigenti ad annullare anche tutti i nostri spettacoli all'interno degli istituti, spettacoli decisi mesi e mesi fa, arrecandoci un danno di decine di migliaia di euro. Il comparto cultura credo che sia uno dei comparti che, già essendo quello precario per eccellenza, sta vivendo momenti drammatici da un punto di vista lavorativo. Spettacoli disdetti e tournée annullate, quelle poche cose che si riescono a fare, per il coraggio degli organizzatori che tengono duro, hanno un'affluenza di pubblico modesta perché la gente ha paura del contatto».
«La situazione è disastrosa proprio a livello economico - ribadisce Partipilo - considerando che le scuole, nonostante gli accordi e le prenotazioni, ci pagano direttamente il giorno dello spettacolo. Abbiamo anche dovuto disdire tutte le prenotazioni dei bus che spesso gestiamo noi, e anche quelle non sono state pagate. Per non parlare degli attori che si vedono cancellati gli spettacoli, e gli attori nella maggior parte dei casi vengono pagati a giornata».
La psicosi da Coronavirus seppur comprensibile, date anche le ultime notizie relative a diversi contagi nella nostra Regione, sta comunque diventando incontrollabile, e le notizie contrastanti che arrivano da Governo e Regione Puglia non aiutano di certo la popolazione ad orientarsi al meglio. Sono in molti a chiedersi quali sia il comportamento migliore da tenere, ma nel frattempo l'economia ne sta risentendo.
«Ma perché chiudere solo i luoghi di cultura e aggregazione? - si chiede Gentile - Chiudiamo anche le metropolitane e i treni. È una situazione che sta portando al collasso tutte le piccole compagnie che non vivono, come noi, di sussidi statali. Noi, io e Barbara Grilli, la mia socia, stiamo occupando questi 15 giorni di "disoccupazione forzata" lavorando sulla programmazione, su nuove idee e su nuove strategie, perché "se sorge il sole tu vai a lavorare" diceva mio padre. Ma quelli che non ce la fanno economicamente? Quelli che hanno preso impegni con banche e istituti di credito? E le tasse che stanno per arrivare come le paghiamo? È un momento veramente duro, in cui nessuno ha sprecato una parola per noi. Tutti a preoccuparsi di ristoranti e pizzerie mentre qui davvero si rischia di chiudere tutti».
«Per quanto ci riguarda si sta mettendo in gioco la sopravvivenza di un teatro che vive in città da 40 anni e che ha formato intere generazioni - conclude Partipilo - Facciamo un appello ai genitori dei bambini a venire a teatro la domenica, dato che non potranno venire con la scuola. Speriamo che questa situazione passi prima possibile e si torni alla normalità».
«Il rinvio del Bif&st vale più di un ordinanza, esattamente come il rinvio della DeejayTen, il messaggio che arriva è di chiusura - sottolinea Andrea Costantino, amministratore unico di AncheCinema - È come se il Comune avesse detto chiudiamo tutti i teatri. Il pubblico ora pensa che non sia sicuro andare a teatro, al cinema e in qualsiasi luogo aggregativo. Fare comunque il Bif&st con i limiti ovvi sarebbe stata una salvaguardia del settore, un segnale per dire che alcune cose non si possono fare ma la vita va avanti, così invece si blocca tutto. Noi nella prima settimana non abbiamo cancellato eventi e siamo caduti in piedi, ma ora non mi sento di essere ottimista. Certe notizie finiscono per avere ricadute negative sulla nostra attività, perché la gente le interpreta come un "Stiamo a casa", è un danno enorme per tutto il settore».
Situazione che va ad avere una ricaduta ancora più pesante per quelle piccole compagnie teatrali che lavorano molto con le scuole, sia facendo spettacoli all'interno degli istituti, sia con matinée in cui i bambini e i ragazzi si recano nei teatri. La circolare del ministero è chiara, fino al 15 marzo annullate non solo le gite scolastiche ma tutte le uscite, e molti dirigenti per precauzione stanno andando oltre, annullando le prenotazioni per aprile (non sapendo se ci sarà una proroga dell'ordinanza) e cancellando gli spettacoli all'interno degli stessi plessi scolastici.
«La situazione sta diventando insostenibile - sottolinea Annamaria Partipilo del Teatro Casa di Pulcinella - abbiamo avuto la cancellazione di tutti i matineè fino al 15 marzo, ma molti dirigenti stanno inviando disdette anche per aprile e non sappiamo nulla per maggio. Stiamo mantenendo gli spettacoli della domenica a fatica perché sono in cartellone, ma anche qui abbiamo avuto un dimezzamento del pubblico. Stanno anche saltando le nostre tournée, ovvero gli spettacoli che facciamo fuori dato che soprattutto al nord ci troviamo a fronteggiare la chiusura dei teatri».
«Qualche giorno fa è arrivata una Pec dal ministero rivolta a tutte le scuole d'Italia in cui si vietano le uscite dei ragazzi per gite di istruzione o attività similari - le fa eco Giovanni Gentile del Collettivo Teatro Prisma - In più, forse, un eccesso di zelo, ha portato i dirigenti ad annullare anche tutti i nostri spettacoli all'interno degli istituti, spettacoli decisi mesi e mesi fa, arrecandoci un danno di decine di migliaia di euro. Il comparto cultura credo che sia uno dei comparti che, già essendo quello precario per eccellenza, sta vivendo momenti drammatici da un punto di vista lavorativo. Spettacoli disdetti e tournée annullate, quelle poche cose che si riescono a fare, per il coraggio degli organizzatori che tengono duro, hanno un'affluenza di pubblico modesta perché la gente ha paura del contatto».
«La situazione è disastrosa proprio a livello economico - ribadisce Partipilo - considerando che le scuole, nonostante gli accordi e le prenotazioni, ci pagano direttamente il giorno dello spettacolo. Abbiamo anche dovuto disdire tutte le prenotazioni dei bus che spesso gestiamo noi, e anche quelle non sono state pagate. Per non parlare degli attori che si vedono cancellati gli spettacoli, e gli attori nella maggior parte dei casi vengono pagati a giornata».
La psicosi da Coronavirus seppur comprensibile, date anche le ultime notizie relative a diversi contagi nella nostra Regione, sta comunque diventando incontrollabile, e le notizie contrastanti che arrivano da Governo e Regione Puglia non aiutano di certo la popolazione ad orientarsi al meglio. Sono in molti a chiedersi quali sia il comportamento migliore da tenere, ma nel frattempo l'economia ne sta risentendo.
«Ma perché chiudere solo i luoghi di cultura e aggregazione? - si chiede Gentile - Chiudiamo anche le metropolitane e i treni. È una situazione che sta portando al collasso tutte le piccole compagnie che non vivono, come noi, di sussidi statali. Noi, io e Barbara Grilli, la mia socia, stiamo occupando questi 15 giorni di "disoccupazione forzata" lavorando sulla programmazione, su nuove idee e su nuove strategie, perché "se sorge il sole tu vai a lavorare" diceva mio padre. Ma quelli che non ce la fanno economicamente? Quelli che hanno preso impegni con banche e istituti di credito? E le tasse che stanno per arrivare come le paghiamo? È un momento veramente duro, in cui nessuno ha sprecato una parola per noi. Tutti a preoccuparsi di ristoranti e pizzerie mentre qui davvero si rischia di chiudere tutti».
«Per quanto ci riguarda si sta mettendo in gioco la sopravvivenza di un teatro che vive in città da 40 anni e che ha formato intere generazioni - conclude Partipilo - Facciamo un appello ai genitori dei bambini a venire a teatro la domenica, dato che non potranno venire con la scuola. Speriamo che questa situazione passi prima possibile e si torni alla normalità».