Coronavirus, un hotel di Bari riaperto per ospitare medici e infermieri
La struttura ha messo gratuitamente a disposizione i suoi spazi per il personale sanitario impegnato nei reparti Covid
venerdì 3 aprile 2020
9.46
Medici, infermieri e personale sanitario impegnato nei reparti ospedalieri destinati alla cura del Covid-19 ospitati nelle stanze d'albergo. Da ieri sera ha riaperto i battenti l'hotel Hi di Bari, precedentemente chiuso per il decreto del Governo, che ha messo a disposizione gratuitamente le sue stanze per l'alloggio delle unità attive nei trattamenti per il Coronavirus.
La struttura ha raccolto la richiesta dell'associazione culturale pugliese "L'Isola che non c'è". L'albergo è stato adattato alle esigenze sanitarie con percorsi e regole per evitare contatti diretti tra medici e infermieri, da un lato, e il personale dell'hotel dall'altro. Precauzioni rigide per garantire la sicurezza di tutti.
Ad accogliere gli ospiti, il rettore dell'Università di Bari Stefano Bronzini e il presidente della Scuola di medicina Loreto Gesualdo, a coordinamento delle procedure di pre-triage all all'ingresso.
«L'obiettivo dell'iniziativa - si legge nella nota dell'associazione a cui aderiscono personalità del mondo accademico e sindaci di diverse regioni - è di offrire ai nostri operatori sanitari che lavorano instancabilmente e affrontano turni massacranti in ospedale, di poter almeno evitare di raggiungere le rispettive abitazioni a volte distanti decine di chilometri dopo 12-18 ore di lavoro nei reparti Covid, che sono la prima linea di questa guerra al virus».
La struttura ha raccolto la richiesta dell'associazione culturale pugliese "L'Isola che non c'è". L'albergo è stato adattato alle esigenze sanitarie con percorsi e regole per evitare contatti diretti tra medici e infermieri, da un lato, e il personale dell'hotel dall'altro. Precauzioni rigide per garantire la sicurezza di tutti.
Ad accogliere gli ospiti, il rettore dell'Università di Bari Stefano Bronzini e il presidente della Scuola di medicina Loreto Gesualdo, a coordinamento delle procedure di pre-triage all all'ingresso.
«L'obiettivo dell'iniziativa - si legge nella nota dell'associazione a cui aderiscono personalità del mondo accademico e sindaci di diverse regioni - è di offrire ai nostri operatori sanitari che lavorano instancabilmente e affrontano turni massacranti in ospedale, di poter almeno evitare di raggiungere le rispettive abitazioni a volte distanti decine di chilometri dopo 12-18 ore di lavoro nei reparti Covid, che sono la prima linea di questa guerra al virus».