Corruzione, coinvolto anche l'ex pm di Bari nell'inchiesta della Procura di Foggia
Nell'occhio del ciclone presunte sentenze pilotate dal 2015 al 2017
mercoledì 8 novembre 2017
20.06
Ci sarebbe anche il magistrato Lorenzo Nicastro, ex pm a Bari, attualmente in servizio alla Procura di Matera ed ex assessore all'Ambiente della Regione Puglia fra gli indagati nell'inchiesta della Procura di Foggia su presunte sentenze tributarie pilotate che ha portato oggi all'arresto di dieci persone e all'interdizione dai pubblici uffici di altre tre. E' quanto riporta oggi l'agenzia di stampa Ansa.
"Al magistrato si contestano i reati di falso in atto pubblico e truffa per aver falsificato dal 2015 al 2017, nella sua qualità di giudice relatore presso la sezione distaccata di Foggia della Commissione Tributaria di Bari, 168 sentenze e procurandosi così un ingiusto profitto, quantificato in 1.920 euro" si legge sull'Ansa. "I reati contestati a Nicastro dalla magistratura foggiana sono la sottoscrizione di sentenze risultate "completamente redatte" dalla sua ex segretaria, oggi in pensione, Rosaria Adriana Benigno, finita agli arresti domiciliari nell'ambito di questa indagine anche per il reato di corruzione in atti giudiziari. Stando agli accertamenti della Guardia di Finanza, la segretaria, "soggetto estraneo alla giustizia tributaria", avrebbe materialmente redatto i provvedimenti, poi solo sottoscritti da Nicastro. In particolare si contestano 25 presunte sentenze false (cioè solo firmate da Nicastro) risalenti al 2015, 137 nel 2016 e 6 nel 2017. Con riferimento a questi presunti atti falsi, Nicastro e Benigno rispondono anche di concorso in truffa ai danni del Ministero dell'Economia e delle Finanze (ente erogatore del compenso spettante per la redazione di ciascun provvedimento giurisdizionale), indotto in errore, secondo i pm di Foggia, "in ordine alla genuinità dei provvedimenti, procurandosi un ingiusto profitto, consistito in 1.920,50 euro, con altrettanto danno per la pubblica amministrazione".
"Al magistrato si contestano i reati di falso in atto pubblico e truffa per aver falsificato dal 2015 al 2017, nella sua qualità di giudice relatore presso la sezione distaccata di Foggia della Commissione Tributaria di Bari, 168 sentenze e procurandosi così un ingiusto profitto, quantificato in 1.920 euro" si legge sull'Ansa. "I reati contestati a Nicastro dalla magistratura foggiana sono la sottoscrizione di sentenze risultate "completamente redatte" dalla sua ex segretaria, oggi in pensione, Rosaria Adriana Benigno, finita agli arresti domiciliari nell'ambito di questa indagine anche per il reato di corruzione in atti giudiziari. Stando agli accertamenti della Guardia di Finanza, la segretaria, "soggetto estraneo alla giustizia tributaria", avrebbe materialmente redatto i provvedimenti, poi solo sottoscritti da Nicastro. In particolare si contestano 25 presunte sentenze false (cioè solo firmate da Nicastro) risalenti al 2015, 137 nel 2016 e 6 nel 2017. Con riferimento a questi presunti atti falsi, Nicastro e Benigno rispondono anche di concorso in truffa ai danni del Ministero dell'Economia e delle Finanze (ente erogatore del compenso spettante per la redazione di ciascun provvedimento giurisdizionale), indotto in errore, secondo i pm di Foggia, "in ordine alla genuinità dei provvedimenti, procurandosi un ingiusto profitto, consistito in 1.920,50 euro, con altrettanto danno per la pubblica amministrazione".