Cosa cambia con la riforma fiscale, il punto con Giovanni Assi

Intervista al consigliere di Unimpresa: tante le novità per le buste paga nel 2022

lunedì 31 gennaio 2022 12.39
Con la riforma fiscale come cambieranno nel 2022 le buste paga degli italiani? Gli ampi interventi riformatori del sistema di tassazione italiano e la revisione delle misure di sostegno per la famiglia riserveranno nel 2022 numerose sorprese a tutti i lavoratori.

Sui punti principali della tematica abbiamo chiesto un parere al dott. Giovanni Assi, consigliere nazionale con deleghe al lavoro e al welfare di Unimpresa, unione nazionale di imprese. Con studi a Trani, Bari, Roma e Milano, è un riconosciuto esperto nel campo della consulenza del lavoro e annovera tra i suoi clienti aziende multinazionali leader di settore.

Il 2022 si apre con diverse novità in campo fiscale. In che modo tali novità modificheranno le buste paga di milioni di italiani?
«Sono diverse le novità a cui prestare attenzione – risponde il dott. Assi - Dalla rimodulazione delle aliquote Irpef agli interventi sul cosiddetto 'Bonus Renzi' e sulle detrazioni per i redditi da lavoro dipendente e per figli a carico per finire al nuovo Assegno Unico e Universale ed alla riduzione contributiva dello 0.8% dei contributi previdenziali INPS in capo al lavoratore dipendente con reddito inferiore a 34.996 euro. Tutte modifiche che determineranno numerose variazioni nelle buste paga a partire già da quelle del mese di gennaio con una differente misura delle ritenute fiscali e del bonus».

Quali sono quindi le maggiori novità in campo fiscale?
«Le novità si concentrano maggiormente sulla riforma IRPEF (con una rimodulazione delle aliquote che diventano quattro) ai fini del calcolo della tassazione, in particolare per quanto riguarda le detrazioni fiscali, siano esse legate alla produzione di redditi da lavoro dipendente o assimilati che quelle riconosciute per gli oneri di mantenimento dei figli a carico.

A queste disposizioni, già in vigore dal 1° gennaio, si aggiungerà a partire da marzo l'Assegno Unico e Universale per i Figli (AUUF), con un ulteriore cambiamento nelle buste paga dei dipendenti: per effetto dell'abrogazione dell'Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) e delle detrazioni fiscali per i figli a carico, si ridurrà l'importo ricevuto direttamente dal datore di lavoro. In parallelo sarà possibile ricevere l'assegno unico corrisposto dall'Inps purché, in presenza dei requisiti soggettivi previsti, si sia provveduto in autonomia a presentare la domanda. Gli importi ricevuti, però, potrebbero non somigliare a quelli del passato perché parametrati sull'ISEE del nucleo familiare invece che sul reddito a fini fiscali.

Per quanto sopra si consiglia di attivarsi da subito, attraverso i patronati e gli altri intermediari abilitati, presentando la richiesta all'INPS dell'AUUF al fine di vedersi corrisposto già da marzo sul proprio conto corrente quanto di propria spettanza. Sebbene infatti il termine ultimo sia il 30 giugno 2022, è consigliabile presentare richiesta il prima possibile per non perdere questa opportunità».

In sostanza cosa accade alle buste paga degli italiani?
«Ci saranno sicuramente delle sorprese, e non sempre positive per tutti. Infatti dalle prime proiezioni scaturisce chiaramente una situazione di premialità per i redditi medio-alti ovvero dai 25 ai 40 mila euro, mentre per le restanti fasce di reddito non resta spazio per un grande ottimismo circa la quantificazione complessiva di tutte le modifiche apportate».

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