Costa Ripagnola, il sindaco di Polignano sul parco: "Non diventi un blocco per la città"
Proseguono in Regione le audizioni sul disegno di legge per l'istituzione dell'area verde
mercoledì 17 giugno 2020
15.16
Proseguono in V commissione consiliare in Regione Puglia, le audizioni sul disegno di legge per l' "Istituzione del Parco naturale 'Costa Ripagnola'". Alla seduta odierna sono intervenuti l'assessore regionale all'Urbanistica Alfonso Pisicchio, il sindaco del Comune di Polignano a mare, Domenico Vitto, l'assessore comunale all'Urbanistica e la dirigente dell'ufficio tecnico.
In apertura del suo intervento, il sindaco Vitto ha ripercorso la fase interlocutoria tra amministrazione comunale e Regione Puglia, scandita da una serie di incontri e conferenze di servizi nel corso delle quali il Comune ha fatto presenti le istanze dei cittadini e formulato proposte che però non hanno trovato riscontro nel provvedimento in questione. Vitto ha ribadito che "in discussione non c'è l'istituzione del Parco in sé, ma la sua perimetrazione. Siamo favorevoli al Parco se considerato volano di sviluppo per il territorio, ma non se diventa un blocco per la città. Non si possono cancellare con un colpo di spugna le previsioni del Piano regolatore, tra l'altro elaborato dalla Regione stessa, e in forza del quale i cittadini da anni pagano le tasse. Inoltre – ha tenuto a chiarire - esiste un'ampia normativa che vieta da anni di costruire sulla costa, per cui respingiamo ogni accusa di voler consentire speculazione edilizia.
E' questo il motivo per cui, raccogliendo le legittime istanze dei cittadini, abbiamo presentato ricorso, e valuteremo la possibilità di rivedere la decisione solo a patto che vengano accolte le nostre richieste".
Ad illustrare la perimetrazione "alternativa" frutto di uno studio commissionato dal Comune, è stato l'assessore comunale all'Urbanistica: la proposta mira all'ottimizzazione dell'uso del territorio e riguarda il 14% di tutta l'estensione del Parco, di cui solo 1/3 è edificabile. Tre le zone previste: la prima di assoluto pregio e tutela ambientale in cui sono ammessi solo interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e conservazione; la seconda in cui non sussistono rischi ambientali e sono consentite ristrutturazione edilizia e nuove costruzioni; la terza dove sono già presenti aree urbanizzate e c'è la possibilità di realizzare nuove costruzioni.
In conclusione, la dirigente dell'ufficio tecnico comunale ha riassunto la posizione dell'ammistrazione. "La richiesta - ha spiegato - è quella di modificare la normativa per le aree oggetto di pianificazione esecutiva che il Comune aveva chiesto di stralciare o regolamentare nel modo da noi indicato, e cioè di poter proseguire l'iter nelle more dell'approvazione del piano di gestione del Parco per non immobilizzare l'economia del Comune visto che si tratta di zone prossime all'abitato e in cui non vi sono emergenze meritevoli di tutela". E ha continuato: "L'ultimo disegno di legge riporta tutto in zona 'uno' - quella di assoluta tutela -, facendo così scattare norme di salvaguardia e impedendo di fatto ogni tipo di intervento anche in quelle aree già urbanizzate che ricadono nella perimetrazione del Parco. Pertanto, considerato che tali aree rappresentano 1/3 dei 46 ettari di area tipizzata, e cioè il 14% dell'intero Parco, chiediamo di de-perimetrare una parte davvero residuale".
L'assessore Pisicchio, confermando la serie di incontri avviati in precedenza con il Comune per l'istituzione del Parco, ha assicurato che la struttura tecnica sta valutando le singole osservazioni pervenute, in modo da apportare modifiche che rispondano alle richieste del territorio. "L'obiettivo - ha spiegato - è quello di dare corpo ad un progetto che tenga in debito conto tutte le istanze, dal momento che sarò il Comune di Polignano a dover gestire il Parco stesso".
A margine delle audizioni, il Presidente del Consiglio Mario Loizzo, ha sollecitato il Comune a far pervenire alla Commissione un documento contenente le richieste dell'amministrazione in modo da consentire ai consiglieri di elaborare proposte emendative. Dello stesso avviso il consigliere Fabiano Amati che ha manifestato la necessità di comprendere "quali sono le aree beneficiate da vincoli preesistenti di tutela del territorio in modo da escluderle da ulteriori previsioni normative".
Francesco Ventola e Domenico Damascelli hanno invece sostenuto l'opportunità che Comune e Assessorato regionale "si confrontino nuovamente su un progetto 'condiviso' dal momento che i parchi 'imposti' non si rivelano poi funzionanti".
In apertura del suo intervento, il sindaco Vitto ha ripercorso la fase interlocutoria tra amministrazione comunale e Regione Puglia, scandita da una serie di incontri e conferenze di servizi nel corso delle quali il Comune ha fatto presenti le istanze dei cittadini e formulato proposte che però non hanno trovato riscontro nel provvedimento in questione. Vitto ha ribadito che "in discussione non c'è l'istituzione del Parco in sé, ma la sua perimetrazione. Siamo favorevoli al Parco se considerato volano di sviluppo per il territorio, ma non se diventa un blocco per la città. Non si possono cancellare con un colpo di spugna le previsioni del Piano regolatore, tra l'altro elaborato dalla Regione stessa, e in forza del quale i cittadini da anni pagano le tasse. Inoltre – ha tenuto a chiarire - esiste un'ampia normativa che vieta da anni di costruire sulla costa, per cui respingiamo ogni accusa di voler consentire speculazione edilizia.
E' questo il motivo per cui, raccogliendo le legittime istanze dei cittadini, abbiamo presentato ricorso, e valuteremo la possibilità di rivedere la decisione solo a patto che vengano accolte le nostre richieste".
Ad illustrare la perimetrazione "alternativa" frutto di uno studio commissionato dal Comune, è stato l'assessore comunale all'Urbanistica: la proposta mira all'ottimizzazione dell'uso del territorio e riguarda il 14% di tutta l'estensione del Parco, di cui solo 1/3 è edificabile. Tre le zone previste: la prima di assoluto pregio e tutela ambientale in cui sono ammessi solo interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e conservazione; la seconda in cui non sussistono rischi ambientali e sono consentite ristrutturazione edilizia e nuove costruzioni; la terza dove sono già presenti aree urbanizzate e c'è la possibilità di realizzare nuove costruzioni.
In conclusione, la dirigente dell'ufficio tecnico comunale ha riassunto la posizione dell'ammistrazione. "La richiesta - ha spiegato - è quella di modificare la normativa per le aree oggetto di pianificazione esecutiva che il Comune aveva chiesto di stralciare o regolamentare nel modo da noi indicato, e cioè di poter proseguire l'iter nelle more dell'approvazione del piano di gestione del Parco per non immobilizzare l'economia del Comune visto che si tratta di zone prossime all'abitato e in cui non vi sono emergenze meritevoli di tutela". E ha continuato: "L'ultimo disegno di legge riporta tutto in zona 'uno' - quella di assoluta tutela -, facendo così scattare norme di salvaguardia e impedendo di fatto ogni tipo di intervento anche in quelle aree già urbanizzate che ricadono nella perimetrazione del Parco. Pertanto, considerato che tali aree rappresentano 1/3 dei 46 ettari di area tipizzata, e cioè il 14% dell'intero Parco, chiediamo di de-perimetrare una parte davvero residuale".
L'assessore Pisicchio, confermando la serie di incontri avviati in precedenza con il Comune per l'istituzione del Parco, ha assicurato che la struttura tecnica sta valutando le singole osservazioni pervenute, in modo da apportare modifiche che rispondano alle richieste del territorio. "L'obiettivo - ha spiegato - è quello di dare corpo ad un progetto che tenga in debito conto tutte le istanze, dal momento che sarò il Comune di Polignano a dover gestire il Parco stesso".
A margine delle audizioni, il Presidente del Consiglio Mario Loizzo, ha sollecitato il Comune a far pervenire alla Commissione un documento contenente le richieste dell'amministrazione in modo da consentire ai consiglieri di elaborare proposte emendative. Dello stesso avviso il consigliere Fabiano Amati che ha manifestato la necessità di comprendere "quali sono le aree beneficiate da vincoli preesistenti di tutela del territorio in modo da escluderle da ulteriori previsioni normative".
Francesco Ventola e Domenico Damascelli hanno invece sostenuto l'opportunità che Comune e Assessorato regionale "si confrontino nuovamente su un progetto 'condiviso' dal momento che i parchi 'imposti' non si rivelano poi funzionanti".