Covid, Anelli (Ordine medici): «Misure adottate in Puglia insufficienti a evitare collasso»
Il presidente di Omceo Bari: «Il lockdown "soft" della zona arancione avrà effetto tra 20 giorni, quando rischia di essere troppo tardi»
lunedì 9 novembre 2020
«Come medico sono molto preoccupato e temo che le misure adottate in Puglia siano insufficienti a scongiurare il collasso del sistema sanitario». È l'allarme lanciato da Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei medici di Bari. «Il lockdown "soft" della zona arancione dispiegherà i suoi effetti tra 20 giorni, quando rischia di essere ormai troppo tardi. Anche considerando che il trend di crescita rimanga costante e non abbia un andamento esponenziale, all'Immacolata rischiamo di avere 400 morti e la saturazione dei posti letto Covid che la Puglia ha a disposizione», prosegue Anelli.
I dati cui fa riferimento Anelli sono quelli regionali resi noti dal Ministero della Salute e aggiornati al 7 novembre. Nella settimana dal 31 ottobre al 7 novembre in Puglia si è avuto un incremento di 5.180 positivi, con mediamente +740 soggetti positivi al Sars-cov-2 al giorno. Nello stesso periodo i ricoveri per Covid-19 sono passati da 638 a 876, con una media di 34 nuovi ricoveri al giorno, mentre gli ingressi nelle terapie intensive sono passati da 87 a 124, con una media di 5 nuovi ingressi al giorno. I decessi sono invece cresciuti da 723 a 816, con una media di 13 persone morte per Covid-19 al giorno.
«Se questo andamento non rallenta, nel giro di 30 giorni avremo oltre 22mila positivi e 1876 posti letto, dei 2mila ad oggi previsti per i malati Covid, occupati - aggiunge Anelli. Se dovessimo arrivare a gennaio con questi ritmi di crescita, con l'arrivo dell'influenza stagionale il sistema andrà in tilt e non saremo più in grado di assistere né i pazienti Covid, né tutti gli altri. Le file di ambulanze dei giorni scorsi a Foggia ed Acquaviva e ieri le difficoltà al Di Venere sono la spia di un sistema che già oggi fa fatica a rispondere alle richieste di ricovero».
«Su un altro fronte - conclude Anelli - situazioni di assembramento come quelle che si sono viste sabato in via Sparano a Bari indicano che esiste un difetto di comunicazione. I cittadini non hanno compreso che non bisogna uscire di casa. Il virus infatti si diffonde solo dall'incontro tra le persone».
I dati cui fa riferimento Anelli sono quelli regionali resi noti dal Ministero della Salute e aggiornati al 7 novembre. Nella settimana dal 31 ottobre al 7 novembre in Puglia si è avuto un incremento di 5.180 positivi, con mediamente +740 soggetti positivi al Sars-cov-2 al giorno. Nello stesso periodo i ricoveri per Covid-19 sono passati da 638 a 876, con una media di 34 nuovi ricoveri al giorno, mentre gli ingressi nelle terapie intensive sono passati da 87 a 124, con una media di 5 nuovi ingressi al giorno. I decessi sono invece cresciuti da 723 a 816, con una media di 13 persone morte per Covid-19 al giorno.
«Se questo andamento non rallenta, nel giro di 30 giorni avremo oltre 22mila positivi e 1876 posti letto, dei 2mila ad oggi previsti per i malati Covid, occupati - aggiunge Anelli. Se dovessimo arrivare a gennaio con questi ritmi di crescita, con l'arrivo dell'influenza stagionale il sistema andrà in tilt e non saremo più in grado di assistere né i pazienti Covid, né tutti gli altri. Le file di ambulanze dei giorni scorsi a Foggia ed Acquaviva e ieri le difficoltà al Di Venere sono la spia di un sistema che già oggi fa fatica a rispondere alle richieste di ricovero».
«Su un altro fronte - conclude Anelli - situazioni di assembramento come quelle che si sono viste sabato in via Sparano a Bari indicano che esiste un difetto di comunicazione. I cittadini non hanno compreso che non bisogna uscire di casa. Il virus infatti si diffonde solo dall'incontro tra le persone».