Covid, Decaro: «A Bari 2.263 positivi, maggiori contagi fra 20 e 29 anni. Se serve ospedale in Fiera»

Il sindaco fa il punto: «Sono 201 i cittadini baresi ricoverati. La zona fra San Paolo e San Girolamo quella con più casi»

giovedì 12 novembre 2020 21.33
«A Bari ci sono 2.263 positivi, numeri che non abbiamo mai avuto, neanche nel periodo del lockdown. Le persone in isolamento fiduciario sono 2489, tra cui vanno contati i positivi». Lo ha detto il sindaco Antonio Decaro in un video in diretta su Facebook.

Facendo il punto, Decaro ha spiegato: «Il numero di persone coinvolte, con almeno un caso positivo in famiglia, è di 5.026, sono quasi 7mila i contatti stretti. Il maggior numero di contagi, 412, è fra San Paolo e San Girolamo; sono 336 fra Japigia, Torre a Mare e parte di Madonnella, sono invece 263 i positivi a cavallo del Libertà».

Il primo cittadino sciorina altri numeri: «Abbiamo provato a fare un'indagine sui positivi in base alle classi d'età e alla percentuale dei cittadini in quelle fasce di età. Fra 20 e 29 anni si registra il maggior numero di contagi: 297 su 32.623 persone, quindi lo 0,91 percento. Fra 30 e 39 anni i positivi sono lo 0,9 percento; all'ultimo posto le persone fra 0 e 9 anni, sono 83 su 23.206, e prima ancora le persone positivi fra 70 e 79 anni sono 154 su 35.191, con una percentuale dello 0,43 percento. Tra 60 e 69 anni si registra lo 0,8 percento di contagi».

Rispondendo alle domande dei cittadini, Decaro ha detto: «Se dovesse servire la Regione Puglia sta pensando alla Fiera del Levante per un ospedale da campo. I baresi ricoverati, che si aggiungono ai positivi, sono 201: dai 116 ricoverati al Policlinico ai 17 ricoverati al Miulli. Alla Mater Dei ci sono 29 ricoverati altri 6 a Villa Lucia, a Conversano. L'ospedale San Paolo e l'ospedale di Altamura diventeranno interamente Covid».

In chiusura, Decaro ha ricordato che «Oggi ho firmato un'ordinanza in cui è prevista la chiusura alle 19 dei negozi cittadini, esclusi quelli di generi alimentari e di beni di prima necessità. Noi sindaci possiamo intervenire per limitare gli assembramenti e le possibilità di contagio».