Crisi del settore Ho.re.Ca. le associazioni di Puglia unite: «Chiediamo risarcimenti».
Nota congiunta di diverse associazioni tra cui Fipe - Confcommercio, Fiepet - Confesercenti e Passione Horeca
giovedì 25 marzo 2021
20.59
Una nota congiunta di Fipe - Confcommercio, Fiepet - Confesercenti, Coordinamento Associazioni Horeca Puglia, Passione Horeca, Pani e Pesci, ristoratori a Brindisi, Associazione Ristoratori Polignano a Mare, Gruppo Ho.re.ca - Martina Franca Aps, Associazione Grottaglie Horeca con cui si sottolinea ciò di cui il settore Ho.re.ca., duramente colpito dalle restrizioni Covid, ha bisogno.
«Stiamo costruendo un percorso inedito che superi la frammentazione, alcune divisioni e diffidenze del passato - scrivono - e concorra con rinnovato impegno ad ottenere risposte immediate alla condizione drammatica, e per tanti ormai divenuta insostenibile, in cui versano gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande dell'intero territorio regionale. Fipe, Fiepet e il coordinamento regionale associazioni Horeca chiedono al Governo ed agli Enti locali che diano dignità ad un comparto che ha giocato un ruolo fondamentale per il miglioramento della qualità della vita, nell'accreditamento dell'immagine della Puglia nel mondo e che rimane imprescindibile per il rilancio della stessa nel futuro. Un settore oggetto di dure restrizioni continuative negli ultimi 5 mesi che hanno progressivamente aggravato nel tempo una situazione già drammatica e pesante e che non ha subito nessun altro comparto economico. L' assoluta inadeguatezza dell'entità dei ristori nell'ultimo DL Sostegni rischia di diventare per molti piccoli imprenditori una condanna definitiva alla chiusura, con inevitabili conseguenti ripercussioni sui livelli occupazionali dell'intera
Regione Puglia.
CHIEDIAMO al governo ulteriori ristori, ma sarebbe più giusto chiamarli risarcimenti, che garantiscano la sopravvivenza dell'intero comparto. E si rende subito necessario un credito di imposta sui fitti almeno fino a quando resteremo chiusi, che consenta di sanare la palese ingiustizia di dover ugualmente corrispondere un fitto a fronte dell'impossibilità di poter utilizzare I locali.
CHIEDIAMO alla Regione Puglia, che contrariamente alla prima fase della pandemia, è rimasta totalmente sguarnita di strumenti di sostegno all' economia degli Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, alla realizzazione di un fondo di EMERGENZA per il comparto, seguendo in tal senso l'esempio della vicina regione Basilicata e dell'Emilia Romagna.
CHIEDIAMO all'Anci e ai sindaci dei comuni e delle aree metropolitane della Regione Puglia di discutere quanto prima nuovi criteri che siano più perequativi rispetto alle tasse comunali per l'anno 2021, in conseguenza dell'utilizzo parziale delle attività.
Agli Enti locali chiediamo un confronto, una democrazia finalmente partecipativa che tenga in debito conto, come contributo, la nostra professionalità e le nostre competenze per dare quelle risposte che l'intero settore attende con urgenza. E promuoveremo, se sarà necessario, nel pieno rispetto della legalità, forme di mobilitazione per difendere i diritti dell'intera categoria».
«Stiamo costruendo un percorso inedito che superi la frammentazione, alcune divisioni e diffidenze del passato - scrivono - e concorra con rinnovato impegno ad ottenere risposte immediate alla condizione drammatica, e per tanti ormai divenuta insostenibile, in cui versano gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande dell'intero territorio regionale. Fipe, Fiepet e il coordinamento regionale associazioni Horeca chiedono al Governo ed agli Enti locali che diano dignità ad un comparto che ha giocato un ruolo fondamentale per il miglioramento della qualità della vita, nell'accreditamento dell'immagine della Puglia nel mondo e che rimane imprescindibile per il rilancio della stessa nel futuro. Un settore oggetto di dure restrizioni continuative negli ultimi 5 mesi che hanno progressivamente aggravato nel tempo una situazione già drammatica e pesante e che non ha subito nessun altro comparto economico. L' assoluta inadeguatezza dell'entità dei ristori nell'ultimo DL Sostegni rischia di diventare per molti piccoli imprenditori una condanna definitiva alla chiusura, con inevitabili conseguenti ripercussioni sui livelli occupazionali dell'intera
Regione Puglia.
CHIEDIAMO al governo ulteriori ristori, ma sarebbe più giusto chiamarli risarcimenti, che garantiscano la sopravvivenza dell'intero comparto. E si rende subito necessario un credito di imposta sui fitti almeno fino a quando resteremo chiusi, che consenta di sanare la palese ingiustizia di dover ugualmente corrispondere un fitto a fronte dell'impossibilità di poter utilizzare I locali.
CHIEDIAMO alla Regione Puglia, che contrariamente alla prima fase della pandemia, è rimasta totalmente sguarnita di strumenti di sostegno all' economia degli Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, alla realizzazione di un fondo di EMERGENZA per il comparto, seguendo in tal senso l'esempio della vicina regione Basilicata e dell'Emilia Romagna.
CHIEDIAMO all'Anci e ai sindaci dei comuni e delle aree metropolitane della Regione Puglia di discutere quanto prima nuovi criteri che siano più perequativi rispetto alle tasse comunali per l'anno 2021, in conseguenza dell'utilizzo parziale delle attività.
Agli Enti locali chiediamo un confronto, una democrazia finalmente partecipativa che tenga in debito conto, come contributo, la nostra professionalità e le nostre competenze per dare quelle risposte che l'intero settore attende con urgenza. E promuoveremo, se sarà necessario, nel pieno rispetto della legalità, forme di mobilitazione per difendere i diritti dell'intera categoria».