Crisi di Governo, Conte contro Salvini. Il leghista domani in Puglia?
Il ministro degli Interni atteso a Mola, indeciso fra bermuda e cravatta
giovedì 8 agosto 2019
23.42
Non sappiamo se come in un gioco tra bambini dopo qualche giorno tutto verrà messo nel "dimenticatoio" e Salvini, Di Maio e Conte faranno "pace pace di Gesù non lo faccio più" stringendosi i mignoli, certo è che stasera la tensione in Parlamento è altissima. Il voto sulla Tav è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e portare gli alleati della maggioranza a scontrarsi apertamente. Nel pomeriggio un vertice a Palazzo Chigi tra il premier, Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini si è concluso con un video in cui Conte chiede a Salvini "di spiegare al Paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento le ragioni che lo portano a interrompono bruscamente l'azione di governo", rimettendo di fatto il suo mandato.
"Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c'è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori". La risposta del leader della Lega e ministro dell' Interno Matteo Salvini che proprio domani sera doveva essere a Mola per la festa della Lega nei lidi (altra cosa non andata giù a molti).
Per Luigi Di Maio, 5 Stelle, vice presidente del Consiglio "la Lega ha preso in giro il Paese; votare subito taglio parlamentari, poi le elezioni". Il voto quindi potrebbe essere ancora una volta l'ultima soluzione. Ad ottobre? Forse, ma per votare chi? Quello resta un mistero.
"Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c'è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori". La risposta del leader della Lega e ministro dell' Interno Matteo Salvini che proprio domani sera doveva essere a Mola per la festa della Lega nei lidi (altra cosa non andata giù a molti).
Per Luigi Di Maio, 5 Stelle, vice presidente del Consiglio "la Lega ha preso in giro il Paese; votare subito taglio parlamentari, poi le elezioni". Il voto quindi potrebbe essere ancora una volta l'ultima soluzione. Ad ottobre? Forse, ma per votare chi? Quello resta un mistero.