Crisi ex OM di Bari-Modugno, oggi il vertice in Regione. Emiliano: «La battaglia continua»

L'ipotesi è la reindustrilizzazione, ma si lavora anche per il ricollocamento. FIOM: «C'è l'accordo per la cassa integrazione»

venerdì 22 dicembre 2017 16.20
A cura di Riccardo Resta
Non accennano a diradarsi le nubi sulla ex OM Carrelli della zona industriale di Bari-Modugno. Dopo il disimpegno del marchio americano Tua Industries, che dodici mesi fa aveva rilevato l'azienda in fallimento ridando un briciolo di speranza ai 190 lavoratori dopo sei anni di patemi, sette giorni fa il Tribunale di Torino ha nominato l'avvocato Alessandra Giovetti curatore fallimentare dell'azienda.

Un passo estremo ma inevitabile per una realtà industriale ormai abbandonata al degrado insieme ai lavoratori e alle loro famiglie, che ormai da sette anni non passano un Natale in tranquillità, con la prospettiva di un futuro. Uno scenario torbido su cui, però, le istituzioni locali hanno provato a fare chiarezza. Si è tenuto stamani, presso gli uffici dell'assessorato al Lavoro della Regione Puglia, il vertice con gli operai alla presenza del governatore Michele Emiliano e dello stesso avvocato Giovetti per far luce su scenari sempre più torbidi.

Dopo la presentazione in Fiera del Levante datata settembre 2017 del prototipo della nuova auto elettrica marchiata Tua Industries realizzato nello stabilimento di Modugno, gli investitori americani si sono dileguati, lasciando l'azienda ad affogare tra i debiti e gli operai a vivere di ammortizzatori sociali.

«Siamo impegnati a trovare un nuovo investitore - dice Michele Emiliano. Sono riuscito a far inserire nella Legge di Stabilità una norma per prorogare di un anno la cassa integrazione. Aspettiamo che il Senato si esprima su una questione che, a quanto mi risulta, è relativa solo a questa situazione pugliese. Abbiamo guadagnato così un altro po' di tempo per cercare altri possibili investitori, e abbiamo presentato al Tribunale di Torino e alla curatela fallimentare che ha preso in carico l'azienda la ferma volontà della Regione Puglia di reindustrializzare questo plesso. Insieme ai sindaci Magrone e Decaro stiamo facendo tutto il possibile per continuare questa battaglia».

L'indirizzo della Regione Puglia, quindi, è quello di riqualificare la ex OM Carrelli attraverso capitali da ricercare (magari con maggiore accuratezza rispetto all'ultima volta) presso altri potenziali investitori. Al contempo, però, non sembra tramontata l'ipotesi di una ricollocazione, anche solo parziale, delle professionalità altamente specializzatesi durante gli anni di lavoro prima in OM e poi in Tua in altre aziende del territorio.

Uno scenario che sarebbe accolto con favore dalla maggior parte dei lavoratori e anche dai sindacati, che però usano cautela: «Se azienda e Regione Puglia sono nelle condizioni di ricollocare i lavoratori, che operassero - spiega Saverio Gramegna di FIOM CGIL Bari - senza neanche il bisogno di chiedere il via libera. Sembra, comunque, un'ipotesi lontana e piuttosto improbabile. L'unica prospettiva concreta da continuare a perseguire è la reindustrializzazione con il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti. Diversamente risulta impossibile trovare dei capitali sufficienti ad avviare un piano industriale, come abbiamo già purtroppo sperimentato per sei anni».

Nell'immediato, comunque, è stata trovata la soluzione tampone che prevede il prolungamento annuale della cassa integrazione, sebbene anche in questo caso sembrerebbero essere sopraggiunti alcuni motivi di criticità su cui, però, le parti in causa mantengono un assoluto riservo. «Abbiamo firmato l'accordo - prosegue Gramegna - anche se sussiste ancora qualche problema tecnico sulla cassa integrazione. Sono comunque convinto che se ci impegniamo tutti e la Regione mette in campo le sue volontà ce la possiamo fare a venirne fuori».