Crisi Fiera del Levante, timori per il futuro dei dipendenti e della Campionaria
I sindacati dopo un incontro con la società lanciano l'allarme: Ospedale Covid e non solo alla base delle problematiche
sabato 25 settembre 2021
17.41
La Fiera del Levante è in crisi, e dopo l'annullamento della Campionaria di quest'anno nuove nubi si addensano sul futuro. L'ospedale Covid, che occupa 25 mila metri di spazi espositivi, il mancato arrivo di ristori e i mancati introiti delle Campionaria che non si è tenuta sono solo la punta dell'iceberg del problema. E i sindacati, dopo un incontro con la Nuova Fiera del Levante, lanciano l'allarme: «Non dovranno essere i lavoratori a subire le conseguenze dei problemi che ci sono».
D'altronde, i dipendenti sia dell'Ente Fiera, che della Nuova Fiera del Levante, sono ormai un organico ridotto all'osso. Parliamo di 9 dipendenti di Ente Fiera e di 13 dipendenti per la Nuova Fiera del Levante, gestita da Camera di Commercio. «Durante l'incontro - spiega Giusepe Boccuzzi di Cisl - è stata avanzata da parte della società una tenuta difficile del costo del lavoro, alla luce dei mancati introiti che si sono avuti per tutto l'anno 2021. Per il momento abbiamo bloccato ogni decisione che potesse andare verso l'adozione di ammortizzatori sociali. Abbiamo chiesto al management di spiegare le situazioni contingenti e prospettiche, e di verificare tutte quelle che possono essere le soluzioni da mettere in campo, perché immaginare che i problemi della Fiera del Levante si possano risolvere mandando in cassa integrazione i dipendenti ci farebbe fare lo stesso errore che è stato già fatto, secondo una nostra valutazione, tenendoli in casa integrazione fino a giugno».
«Riteniamo che partire a luglio con l'organizzazione della Campionaria abbia sicuramente inciso sulla disponibilità degli espositori - prosegue Boccuzzi - nella riunione inoltre sono venuti a galla i seri problemi che ci sono. Ci è stato detto ufficialmente che il posizionamento dell'ospedale Covid all'interno del quartiere fieristico è un grosso problema, perché parliamo di 25 mila metri quadrati, a cui si aggiunge anche lo spazio espositivo sottratto dall'hub vaccinale, che tolgono un terzo degli spazi da offrire. E non sapere se quegli spazi saranno disponibili fa sì che ora sia tutto congelato. A cascata si è creato un altro cortocircuito, legato alle esigenze della Nuova Fiera delle Levante di essere in parte ristorata per questa sottrazione di spazi espositivi. Il ristoro sarebbe dovuto venire da una traslazione di una quota del canone di affitto che l'ospedale paga all'Ente Fiera ma ad oggi nulla è arrivato nelle casse della Nuova Fiera e non c'è nessun accordo sul tappeto».
«Abbiamo proposto di organizzare una Fiera in primavera, ma il problema resta legato agli spazi espositivi mancanti - sottolinea Boccuzzi - quindi stiamo praticamente brancolando nel buio. Per questo abbiamo chiesto alle istituzioni di aprire un tavolo per valutare il da farsi, anche considerando che questa incertezza rende impossibile il programmare eventi e manifestazioni per il 2022».
D'altronde, i dipendenti sia dell'Ente Fiera, che della Nuova Fiera del Levante, sono ormai un organico ridotto all'osso. Parliamo di 9 dipendenti di Ente Fiera e di 13 dipendenti per la Nuova Fiera del Levante, gestita da Camera di Commercio. «Durante l'incontro - spiega Giusepe Boccuzzi di Cisl - è stata avanzata da parte della società una tenuta difficile del costo del lavoro, alla luce dei mancati introiti che si sono avuti per tutto l'anno 2021. Per il momento abbiamo bloccato ogni decisione che potesse andare verso l'adozione di ammortizzatori sociali. Abbiamo chiesto al management di spiegare le situazioni contingenti e prospettiche, e di verificare tutte quelle che possono essere le soluzioni da mettere in campo, perché immaginare che i problemi della Fiera del Levante si possano risolvere mandando in cassa integrazione i dipendenti ci farebbe fare lo stesso errore che è stato già fatto, secondo una nostra valutazione, tenendoli in casa integrazione fino a giugno».
«Riteniamo che partire a luglio con l'organizzazione della Campionaria abbia sicuramente inciso sulla disponibilità degli espositori - prosegue Boccuzzi - nella riunione inoltre sono venuti a galla i seri problemi che ci sono. Ci è stato detto ufficialmente che il posizionamento dell'ospedale Covid all'interno del quartiere fieristico è un grosso problema, perché parliamo di 25 mila metri quadrati, a cui si aggiunge anche lo spazio espositivo sottratto dall'hub vaccinale, che tolgono un terzo degli spazi da offrire. E non sapere se quegli spazi saranno disponibili fa sì che ora sia tutto congelato. A cascata si è creato un altro cortocircuito, legato alle esigenze della Nuova Fiera delle Levante di essere in parte ristorata per questa sottrazione di spazi espositivi. Il ristoro sarebbe dovuto venire da una traslazione di una quota del canone di affitto che l'ospedale paga all'Ente Fiera ma ad oggi nulla è arrivato nelle casse della Nuova Fiera e non c'è nessun accordo sul tappeto».
«Abbiamo proposto di organizzare una Fiera in primavera, ma il problema resta legato agli spazi espositivi mancanti - sottolinea Boccuzzi - quindi stiamo praticamente brancolando nel buio. Per questo abbiamo chiesto alle istituzioni di aprire un tavolo per valutare il da farsi, anche considerando che questa incertezza rende impossibile il programmare eventi e manifestazioni per il 2022».