Da Bari all'Ucraina per salvare otto bimbi e 4 adulti, missione compiuta
Quattro dei piccoli hanno bisogno di cure e sono stati ricoverati al Giovanni XXIII
sabato 30 aprile 2022
20.23
"Otto bambini e quattro adulti sono appena arrivati in Puglia dall'Ucraina. Quattro bambini necessitano di cure in Ospedale e verranno ricoverati al Giovanni XXIII insieme alle loro mamme. L'operazione di trasferimento in aereo è andata a buon fine: il nostro personale, guidato dal dott. Felice Spaccavento e composto dall'infermiera Giuseppina Muggeo e dalla mediatrice culturale della Regione Puglia Karina Pershyna, si è recato questa mattina da Bari in Polonia, in prossimità del confine con l'Ucraina, a prenderli. Siamo pronti a dare loro tutte le cure e l'assistenza di cui hanno bisogno. Ringrazio tutti coloro che sono al lavoro per dare supporto e accoglienza".
Sono le parole del presidente della Regione Puglia con riferimento alla missione pugliese grazie alla quale sono state messe in salvo oggi quattro mamme e otto bambini in fuga dall'Ucraina.
Un ATR42 della Guardia Costiera di Catania è partito da Bari stamane alle 9,30 verso l'aeroporto di Rzesow in Polonia, a circa 70 km dal confine con l'Ucraina, per poi ripartire nel primo pomeriggio e atterrare alle 17,30 all'aeroporto di Bari-Palese, con a bordo il gruppo di 12 rifugiati. Assieme al medico rianimatore Felice Spaccavento, che ha seguito l'operazione per quanto riguarda gli aspetti sanitari, in particolare per le prime verifiche sulla salute di donne e bambini e, appena giunti a Bari, l'esecuzione di tamponi anti-Covid, c'erano l'infermiera Giuseppina Muggeo e la mediatrice culturale della Regione Puglia Karina Pershyna.
La missione è stata condotta in coordinamento con il Servizio di emergenza territoriale 118, per i necessari trasferimenti, e con il Policlinico di Bari, che si occuperà delle cure da prestare a quattro piccoli ucraini, vista la loro condizione di fragilità, nell'Ospedale Giovanni XXIII.
I quattro piccoli pazienti, dai 10 ai 16 anni con patologia diabetica, sono stati ricoverati presso il reparto di malattie metaboliche dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII e sono assistiti dagli specialisti diabetologi del reparto Maurizio Delvecchio ed Elvira Piccinno. Con loro sono state ricoverate anche le rispettive mamme e la sorellina piccola di uno dei pazienti per evitare che stesse lontana dalla madre. I restanti minori saranno ospitati in due comunità, a Molfetta e Barletta.
"È stata una delle esperienze più toccanti della mia vita - ha dichiarato il dott. Felice Spaccavento - ho visto nei loro occhi la paura, il timore, la drammaticità della guerra che era lì, a pochi chilometri di distanza. Sono orgoglioso di aver portato il mio team dalla Puglia ed essere riuscito a recuperare questi bambini che finalmente, forse, potranno tornare a sorridere un po' di più nonostante quello che hanno subito".
"Finora abbiamo garantito assistenza e cure specialistiche a 9 piccoli pazienti provenienti dall'Ucraina - spiega il direttore sanitario del presidio Giovanni XXIII Livio Melpignano- i nostri professionisti sono impegnati ad assicurare alle famiglie in fuga dalla guerra anche l'assistenza psicologica necessaria a chi ha subito traumi importanti. L'ospedale pediatrico Giovanni XXIII rappresenta un riferimento certo nella cura dei minori per il sistema sanitario regionale".
"Ringrazio i nostri operatori - dichiara Antonio Sanguedolce direttore generale Asl Bari - che, anche in questa occasione straordinaria, sono stati prontissimi a prestare la loro opera in un teatro internazionale così complesso. La ASL Bari è e resta a disposizione del sistema sanitario regionale per offrire assistenza ai rifugiati ucraini, in ogni occasione che si presenterà e con tutte le strutture e il personale necessari".
"Il Policlinico di Bari con l'ospedale pediatrico mette a disposizione posti letto e cure specialistiche insieme all'equipe di psicologi che seguono i piccoli pazienti con le mamme provenienti dall'Ucraina nello spirito di accoglienza e solidarietà che è alla base del servizio sanitario" dichiara Giovanni Migliore, direttore generale del Policlinico di Bari.