«Da cassintegrato a cassa da morto», la protesta contro Inps anche a Bari
Finti manifesti funebri sono comparsi sulle sedi territoriali dell'ente questa mattina: «Atto vandalico, gesto di disprezzo verso le istituzioni»
giovedì 9 luglio 2020
16.51
Manifesti funebri ovviamente falsi (e ironici) sono comparsi all'ingresso di diverse sedi Inps territoriali e anche a Bari. Una protesta contro i ritardi soprattutto riguardo la mancata erogazione in molti casi della cassa integrazione, promessa dal presidente Conte fin dal primo mese di lockdown. Manifesti in cui si possono leggere come: «Non ha ricevuto la cassa integrazione e non vedrà mai la pensione», oppure: «Da cassaintegrato a cassa da morto».
La risposta di Inps non ha tardato ad arrivare definendo quanto accaduto: «Un atto vandalico che non solo danneggia l'immagine dell'Istituto e dei suoi lavoratori, ma costituisce un gesto di disprezzo verso le Istituzioni tutte».
«Riteniamo scandaloso questo attacco alla principale istituzione italiana a tutela del welfare nazionale - continua la nota dell'Istituto - L'Inps fin dall'inizio dell'emergenza Covid-19 si è riorganizzato per far fronte alle enormi necessità determinate dalle decisioni del Governo e del Parlamento che hanno introdotto nuove prestazioni a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese. Nel contempo i lavoratori dell'Istituto hanno garantito, in un contesto economico e sociale molto complesso, anche il regolare pagamento delle prestazioni ordinarie nella consapevolezza di rappresentare una risorsa essenziale per milioni di persone in difficoltà».
La risposta di Inps non ha tardato ad arrivare definendo quanto accaduto: «Un atto vandalico che non solo danneggia l'immagine dell'Istituto e dei suoi lavoratori, ma costituisce un gesto di disprezzo verso le Istituzioni tutte».
«Riteniamo scandaloso questo attacco alla principale istituzione italiana a tutela del welfare nazionale - continua la nota dell'Istituto - L'Inps fin dall'inizio dell'emergenza Covid-19 si è riorganizzato per far fronte alle enormi necessità determinate dalle decisioni del Governo e del Parlamento che hanno introdotto nuove prestazioni a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese. Nel contempo i lavoratori dell'Istituto hanno garantito, in un contesto economico e sociale molto complesso, anche il regolare pagamento delle prestazioni ordinarie nella consapevolezza di rappresentare una risorsa essenziale per milioni di persone in difficoltà».