Da domani via alla fase 2, ecco cosa si può e cosa non si può fare a Bari

Il Governo ha pubblicato sul suo sito le FAQ relative al nuovo decreto, disponibile anche un nuovo modulo di autocertificazione

domenica 3 maggio 2020 14.48
A cura di La Redazione
Da domani 4 maggio in Italia via alla cosiddetta fase 2. Stando all'ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, si torna al lavoro o almeno saranno in molti a rientrare in fabbrica oltre che sui cantieri dato che ripartono il settore manifatturiero ed edile. Continuano ad esserci limitazioni agli spostamenti, si potrà però uscire dal proprio comune di residenza per comprovati motivi, mentre ancora vietato uscire dalla regione se non per motivi impellenti di lavoro o di salute.

A Bari aperti già da alcuni giorni anche bar, pasticcerie e ristoranti a cui è stato concesso di effettuare il servizio di asporto. Mentre, a differenza di quanto riportato nel decreto, che autorizza la riapertura dei parchi, restano chiuse al momento tutte le aree verdi cittadine in attesa che possa essere garantita la sicurezza di chi ne vuole usufruire.

Possibile uscire per fare attività fisica, ma non per una passeggiata. Su questo le FAQ del Governo chiariscono che sarà possibile far uscire i bambini per portarli al parco, anche se le aree giochi loro dedicare restano chiuse. Inoltre, per quanto riguarda la nuova possibilità di uscire per andare a trovare i congiunti, si chiarisce che: «Deve ritenersi che i "congiunti" cui fa riferimento il DPCM ricomprendano: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)».

Nella serata del 3 maggio è stato pubblicato il nuovo modello di autocertificazione, ancora necessario per giustificare le uscite in caso di controlli. Sarà comunque possibile utilizzare i vecchi moduli (per chi dovesse averli) barrando le voci non più attuali.