Da oggi chiude l'unica OBI della Asl Bari, Conca: «Vietato sentirsi male»

Lettera aperta del consigliere pentastellato al presidente Michele Emiliano

lunedì 1 luglio 2019 23.59

Da oggi, stando a quanto dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Mario Conca, chiuderà l'unica OBI (Osservazione Breve Intensiva) della Asl Bari presente al pronto soccorso della Murgia. Per questo motivo Conca ha scritto direttamente al presidente Emiliano. Ecco la sua missiva integrale.


«Presidente Michele Emiliano,

la Murgia, bassa o alta alla stessa maniera, è sempre più depauperata. Da lunedì 1 luglio al pronto soccorso della Murgia chiuderà l'unica OBI della Asl Bari (Osservazione Breve Intensiva), vietato sentirsi male. Come farà a funzionare il già oberato pronto soccorso con i pochi letti attivati e i programmati accorpamenti estivi?

Mi giunge voce, infatti, che l'unica OBI operativa nella Asl Bari, chiuderà per carenza di medici, dove si è passati dai 14 medici agli attuali 11, oltre il primario, che devono far fronte all'estate, alle malattie e alle ferie previste per legge. Comprendo che a lavorare nell'emergenza urgenza ci vogliono andare in pochi perché si sta in trincea e non si fa libera professione e per questo andrebbero pagati di più di tutti gli altri colleghi. So anche che le 104 decimano oltremodo il già esiguo numero, questo è un altro problema che andrebbe affrontato, ma è evidente che la sperequazione di risorse umane tra Bari ed entroterra sta condannando oltremodo il terrirorio #murgiano e del #sudbarese. Forse è il caso di dare i numeri per essere più precisi. Al pronto soccorso del Di Venere, sotto la cui direzione sono passati i medici dell'ormai chiuso ospedale Fallacara di Triggiano, sono 23 medici e dovrebbero essere 20 per dotazione organica regionale. Tre di queste unità stanno per passare al SanPaolo per andare a rinpinguare il già corposo numero di 20/21 medici. È vero che dal Di Venere e dal San Paolo vanno a fare i turni aggiuntivi ai pronto soccorso di Corato e Terlizzi, ma è altrettanto vero che, come riportato nel piano di riordino ospedaliero che è parte integrante del piano operativo 2015-2108, il nosocomio terlizzese doveva essere chiuso al 31 dicembre 2018. Questo per la sicurezza dei pazienti e degli operatori, visto che è da più di un anno che al #Sarcone non si fa emergenza e si smantellano progressivamente reparti. Perché non si procede ad horas per ottimizzare il personale ed evitare la paventata chiusura?

Più precisamente, qualcuno può spiegarci perché il nosocomio di primo livello murgiano deve avere 11 medici e meno letti, e gli altri ospedali baresi 20 medici e più letti? Qualcuno può dirci come mai fino ad oggi al Perinei si è tenuto in piedi l'Obi con 14 medici e a Carbonara e al San Paolo non parte con 20 dottori? Qualcuno ci può spiegare come si fa a gestire un pronto soccorso di periferia senza l'osservazione breve, con pochi letti attivati e senza nessun filtro territoriale?

Assessore, ci fa piacere quando vieni a tagliare i nastri e a promettere servizi come l'emodinamcia, ma la realtà è però fatta di depauperamento, accorpamenti, mancata implementazione di servizi, chiusure temporanee, estive o, addirittura, permanenti come nel caso dell'ambulatorio di Reumatologia. La Asl più grande di Puglia, e una delle più popolose d'Italia, ha già perso l'anatomia patologica, il dipartimento di riabilitazione da tre anni e, con buona pace della mobilità passiva, non si pratica chirurgia pediatrica di elezione. Dove andremo a finire di questo passo?

Mi fermo qui perché l'elenco sarebbe lunghissimo, tra strutture complesse dismesse o sulla carta, ospedali declassati, come quelli di Putignano e Molfetta, e chiusi come i nosocomi di Terlizzi e Triggiano. La situazione territoriale, invece, è drammatica, chiusa per malattia, ferie e quiescenza».