Dal Margherita inaugurato con Van Gogh al Piccinni ancora in attesa
Un anno tra cantieri, restauri, ricorsi, false partenze e applausi
giovedì 3 gennaio 2019
Uno è pronto almeno ad ospitare mostre, l'altro è ancora in fase di restauro ma per maggio potrebbe aprire i battenti. Si tratta di due dei teatri più importanti del Capoluogo chiusi per restauro da anni e in dirittura d'arrivo. Ma andiamo con ordine.
È l'unico esemplare, in Italia, di teatro in cemento armato su palafitte ispirato all'art nouveau da Francesco De Giglio per conto della Società Anonima Pubblici Divertimenti Orfeo di Bari. È il teatro Kursaal Margherita di Bari edificato tra il 1912 ed il 1914 , danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, chiuso per trentotto anni e riaperto dopo un lungo restauro il 6 dicembre del 2018. Oggi viene restituito alla città completamente riqualificato e rifunzionalizzato con il compito di diventare uno degli snodi del Polo contemporaneo delle arti insieme all'ex-Mercato del Pesce e la Sala Murat. Il progetto datato 2002 è stato interamente finanziato con 10 milioni di euro dalla Regione Puglia, sotto la presidenza di Nichi Vendola, in base a un accordo di valorizzazione sottoscritto da Mibact, Demanio, Comune e Regione stessa, mentre il secondo e ultimo lotto è stato finanziato dal Mibact su fondi comunitari. Ma come sarà il rinato Margherita? Innanzitutto si parla di un polo museale perché sarà collegato idealmente con Mercato del Pesce e Sala Murat. Il polo avrà lo scopo di accogliere contemporaneamente attività e forme artistiche e ricreative diverse. Si parla di due ristoranti, una grande sala espositiva, una galleria di oltre 160 mq, cinque suite d'albergo per accogliere artisti e ospiti, laboratori creativi per adulti e bambini, quindici banchi di street food, spazi per arti plastiche, figurative, performative, multimediali, fotografiche, pittoriche o grafiche, congressi ed eventi.
La riapertura del Margherita riattiva un'area culturalmente strategica della città: il Teatro Petruzzelli, il Margherita, il Teatro comunale Piccinni, prossimo alla riconsegna, il Kursaal, teatro di proprietà della Regione, ancora in alto mare però.
Ad aprire le danze nel Margherita il 6 dicembre 2018 è stata la mostra multimediale su Van Gogh patrocinata dall'Assessorato all'industria turistica e culturale della regione Puglia e del comune di Bari. Dopo aver superato le 500.000 presenze in Italia e all'estero, l'evento è arrivato a Bari con un percorso espositivo studiato per gli ambienti del Margherita. L'itinerario segue infatti quello creativo del pittore e si sviluppa come un viaggio nei luoghi diventati fonti di ispirazione per lui. Grazie alla tecnologia Sensory4, che utilizza 50 proiettori ad alta definizione, una grafica multi-canale e un suono surround per vedere oltre 3.000 immagini delle opere di Van Gogh e immergersi completamente nel suo pensiero.
Ma se il Margherita spalanca le sue porte, il Piccinni aspetta ancora dietro le quinte.
Il teatro comunale il cui cantiere è stato inaugurato nell'estate del 2017, riaprirà al pubblico verosimilmente per l'8 maggio 2019.
I lavori, necessari al fine di adattare la struttura ai moderni standard di sicurezza e impiantistica sono oggi a buon punto. Il velario è stato restaurato, il baldacchino del palco reale è stato riportato alla colorazione originaria, la pavimentazione in legno della platea ultimata e ultimate le lavorazioni all'interno di tutti gli ordini dei palchi, sia per quanto riguarda i rivestimenti sia per i ripristini dei fregi esterni. Il restauro ha usufruito di fondi per 5 milioni di euro. Tra i miglioramenti previsti c'è la sistemazione del foyer, della platea da 290 posti, dei tre palchi da quindici posti, del palcoscenico, della torre scenica, dei camerini con servizi, ma anche di ascensori, scale, corridoi, servizi igienici e illuminazioni.
A fine dicembre la giunta comunale ha dato l'ok alla proposta dell'assessore ai Lavori pubblici Galasso, approvando il secondo stralcio della fase B (seconda fase di ristrutturazione) del teatro, il cosiddetto terzo stralcio, per un importo complessivo pari a 1.923.000 euro.
Si tratta del progetto esecutivo relativo agli interventi necessari per completare la ristrutturazione del teatro in relazione al ripristino e all'adeguamento all'attuale normativa in materia di sicurezza degli impianti presenti. Si tratta di un progetto che non necessita di un appalto specifico; i lavori complementari erano già stati previsti nella gara del secondo stralcio, ma non coperti finanziariamente all'atto della pubblicazione. Grazie a questa delibera, quindi, i lavori potranno essere eseguiti direttamente dall'impresa appaltatrice, la Edilco.
Nel dettaglio, gli ultimi interventi riguarderanno la funzionalità della cabina di trasformazione, la realizzazione del gruppo elettrogeno per rendere indipendente il funzionamento del teatro in caso di interruzione dell'energia elettrica, la sistemazione dell'ingresso secondario riservato agli artisti, della portineria e della scala che conduce ai camerini, l'allestimento di nuovi camerini in aggiunta a quelli esistenti, l'adeguamento della postazione di controllo dell'intera impiantistica e il completamento e adeguamento di tutti gli impianti - elettrici, di videosorveglianza e impianti speciali - alle più recenti normative. Interventi minori saranno riservati a piccoli restauri conservativi e all'allestimento di arredi vari.
È l'unico esemplare, in Italia, di teatro in cemento armato su palafitte ispirato all'art nouveau da Francesco De Giglio per conto della Società Anonima Pubblici Divertimenti Orfeo di Bari. È il teatro Kursaal Margherita di Bari edificato tra il 1912 ed il 1914 , danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, chiuso per trentotto anni e riaperto dopo un lungo restauro il 6 dicembre del 2018. Oggi viene restituito alla città completamente riqualificato e rifunzionalizzato con il compito di diventare uno degli snodi del Polo contemporaneo delle arti insieme all'ex-Mercato del Pesce e la Sala Murat. Il progetto datato 2002 è stato interamente finanziato con 10 milioni di euro dalla Regione Puglia, sotto la presidenza di Nichi Vendola, in base a un accordo di valorizzazione sottoscritto da Mibact, Demanio, Comune e Regione stessa, mentre il secondo e ultimo lotto è stato finanziato dal Mibact su fondi comunitari. Ma come sarà il rinato Margherita? Innanzitutto si parla di un polo museale perché sarà collegato idealmente con Mercato del Pesce e Sala Murat. Il polo avrà lo scopo di accogliere contemporaneamente attività e forme artistiche e ricreative diverse. Si parla di due ristoranti, una grande sala espositiva, una galleria di oltre 160 mq, cinque suite d'albergo per accogliere artisti e ospiti, laboratori creativi per adulti e bambini, quindici banchi di street food, spazi per arti plastiche, figurative, performative, multimediali, fotografiche, pittoriche o grafiche, congressi ed eventi.
La riapertura del Margherita riattiva un'area culturalmente strategica della città: il Teatro Petruzzelli, il Margherita, il Teatro comunale Piccinni, prossimo alla riconsegna, il Kursaal, teatro di proprietà della Regione, ancora in alto mare però.
Ad aprire le danze nel Margherita il 6 dicembre 2018 è stata la mostra multimediale su Van Gogh patrocinata dall'Assessorato all'industria turistica e culturale della regione Puglia e del comune di Bari. Dopo aver superato le 500.000 presenze in Italia e all'estero, l'evento è arrivato a Bari con un percorso espositivo studiato per gli ambienti del Margherita. L'itinerario segue infatti quello creativo del pittore e si sviluppa come un viaggio nei luoghi diventati fonti di ispirazione per lui. Grazie alla tecnologia Sensory4, che utilizza 50 proiettori ad alta definizione, una grafica multi-canale e un suono surround per vedere oltre 3.000 immagini delle opere di Van Gogh e immergersi completamente nel suo pensiero.
Ma se il Margherita spalanca le sue porte, il Piccinni aspetta ancora dietro le quinte.
Il teatro comunale il cui cantiere è stato inaugurato nell'estate del 2017, riaprirà al pubblico verosimilmente per l'8 maggio 2019.
I lavori, necessari al fine di adattare la struttura ai moderni standard di sicurezza e impiantistica sono oggi a buon punto. Il velario è stato restaurato, il baldacchino del palco reale è stato riportato alla colorazione originaria, la pavimentazione in legno della platea ultimata e ultimate le lavorazioni all'interno di tutti gli ordini dei palchi, sia per quanto riguarda i rivestimenti sia per i ripristini dei fregi esterni. Il restauro ha usufruito di fondi per 5 milioni di euro. Tra i miglioramenti previsti c'è la sistemazione del foyer, della platea da 290 posti, dei tre palchi da quindici posti, del palcoscenico, della torre scenica, dei camerini con servizi, ma anche di ascensori, scale, corridoi, servizi igienici e illuminazioni.
A fine dicembre la giunta comunale ha dato l'ok alla proposta dell'assessore ai Lavori pubblici Galasso, approvando il secondo stralcio della fase B (seconda fase di ristrutturazione) del teatro, il cosiddetto terzo stralcio, per un importo complessivo pari a 1.923.000 euro.
Si tratta del progetto esecutivo relativo agli interventi necessari per completare la ristrutturazione del teatro in relazione al ripristino e all'adeguamento all'attuale normativa in materia di sicurezza degli impianti presenti. Si tratta di un progetto che non necessita di un appalto specifico; i lavori complementari erano già stati previsti nella gara del secondo stralcio, ma non coperti finanziariamente all'atto della pubblicazione. Grazie a questa delibera, quindi, i lavori potranno essere eseguiti direttamente dall'impresa appaltatrice, la Edilco.
Nel dettaglio, gli ultimi interventi riguarderanno la funzionalità della cabina di trasformazione, la realizzazione del gruppo elettrogeno per rendere indipendente il funzionamento del teatro in caso di interruzione dell'energia elettrica, la sistemazione dell'ingresso secondario riservato agli artisti, della portineria e della scala che conduce ai camerini, l'allestimento di nuovi camerini in aggiunta a quelli esistenti, l'adeguamento della postazione di controllo dell'intera impiantistica e il completamento e adeguamento di tutti gli impianti - elettrici, di videosorveglianza e impianti speciali - alle più recenti normative. Interventi minori saranno riservati a piccoli restauri conservativi e all'allestimento di arredi vari.