Davide Falco, l’interprete LIS che dà voce al silenzio
Discreto punto di riferimento per i sordo-ciechi
mercoledì 15 aprile 2020
12.06
In merito all'intervista qui di seguito, è doverosa una precisazione. Il Comune di Bari ha siglato un accordo con ENS Bari-Anios Puglia per le traduzioni ufficiali in LIS delle comunicazioni video del sindaco. Il protagonista di questa intervista ha tradotto di sua iniziativa alcuni interventi del sindaco di Bari per una cerchia ristretta e privata di utenti, ma non fa parte dell'Ente e non è interprete ufficiale delle comunicazioni del sindaco Decaro.
Sono discreti, silenziosi, spesso occupano un piccolo riquadro sui nostri teleschermi che notiamo ma non guardiamo. Probabilmente ci siamo accorti di loro in questo periodo in cui la comunicazione sulla situazione epidemiologica da coronavirus si è fatta costante e anche la loro presenza accanto al capo del dipartimento della Protezione Civile o al Presidente del Consiglio è diventata quotidiana e famigliare. Un piccolo riquadro che per alcuni è una necessaria e rassicurante finestra sul mondo.
Sono gli interpreti LIS, fondamentali punti di riferimento per i circa 250mila non udenti in Italia (Dato ENS – Ente Nazionale Sordi), ponti essenziali che rendono tutte le comunicazioni ufficiali fruibili e accessibili anche ai sordi, evitandone l'emarginazione. Restano in ombra ma sono luce e trasformano con le loro mani il silenzio in voce.
«La LIS, Lingua dei Segni Italiana, è la lingua usata dalle persone sorde e udenti appartenenti alla comunità sorda italiana ed è un sistema comunicativo che utilizza il canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde. La LIS non è universale: esiste una lingua dei segni per ogni nazione, perché essa sviluppa caratteristiche proprie legate alla particolare cultura in cui viene usata e permette di tramettere mille emozioni, sentimenti e stati d'animo» - spiega il 34enne coratino Davide Falco, interprete LIS dal 2014, specializzato anche nella LIS tattile, cioè la lingua per i sordo ciechi.
Abbiamo conosciuto Davide Falco in occasione della 70^ edizione del Festival di Sanremo che, per la prima volta nella sua storia, ha reso fruibile la musica italiana anche per le persone sorde avvalendosi di quindici performer che hanno interpretato i brani del festival nella Lingua dei Segni. Fra questi, anche Davide Falco, unico performer pugliese a fornire un servizio inclusivo e innovativo.
In questi giorni, i video del sindaco di Bari, Antonio Decaro, sono stati tutti tradotti in LIS dall'ente ENS Bari-Anios Puglia, ma Davide si è cimentato a tradurre alcuni video discorsi del sindaco di Bari per una cerchia di amici e conoscenti.
L'anno scorso ha tradotto per il pubblico di sordi lo spettacolo "Ciao Pinocchio" al Teatro Petruzzelli di Bari, ma Davide è anche una guida turistica LIS e accompagna gruppi di sordi alla scoperta dei tesori di Puglia, dai castelli svevi di Bari e Barletta, al patrimonio UNESCO Castel del Monte, portandosi anche in Basilicata per visitare il castello svevo normanno di Melfi.
Ma come mai la scelta di diventare interprete LIS e che studi hai fatto?
Ho imparato la lingua dei segni principalmente grazie a mia cognata: quando ho iniziato a frequentare mia moglie ho scoperto che sua sorella era sorda. Questo mi ha spinto a fare di tutto per imparare la lingua dei segni per comunicare con lei. Inoltre, come testimone di Geova mi sono dedicato per anni all'insegnamento della Bibbia alle persone sorde.
Mi sono diplomato come interprete LIS all'"Accademia Europea Sordi" di Roma, con valutazione finale 110/lode.
Come avviene l'interpretariato LIS?
L'interpretariato avviene in maniera simultanea. Molto spesso non si ha la possibilità di avere un testo in anticipo. L'interprete si occupa dell'interpretazione dalla lingua dei segni alla lingua locale e viceversa, in tutte le occasioni in cui il suo servizio lo richiede. Durature la traduzione, l'interprete utilizza il tempo di latenza per strutturare le frasi seguendo la grammatica LIS.
Sei interprete LIS in vari ambiti: scolastico, medico, giudiziario, turistico, religioso, sociale, artistico. Com'è stata l'esperienza di Sanremo?
L'esperienza a Sanremo è stata unica ed emozionante. Per la prima volta in 70 anni di storia del festival, la Rai ha reso accessibile Sanremo anche alle persone sorde aprendo un casting a tutti gli interpreti performer d'Italia. Tradurre e interpretare una canzone è molto diverso rispetto alla traduzione di un discorso del sindaco o di una lezione scolastica. In una canzone bisogna interpretare non solo le rime, la poetica o il ritmo della musica, ma anche il significato che l'autore ha voluto esprimere. Tutto ciò richiede uno studio accurato e meticoloso del testo per cercare di renderlo il più comprensibile possibile al pubblico sordo.
Stai lavorando per altri servizi in questo periodo di emergenza?
In questo periodo di emergenza ognuno di noi è chiamato a offrire il proprio contributo a favore degli altri. In Italia purtroppo la lingua dei segni non è stata ancora riconosciuta dallo stato. Questo influisce negativamente sulla quantità di informazioni accessibili per i sordi. Tutto ciò mi ha spinto a utilizzare il mio tempo anche per cedere alle richieste di amici e conoscenti di tradurre per loro alcuni interventi del sindaco di Bari e alcune edizioni speciali del TG, malgrado ci fossero i video ufficiali. Inoltre, insieme a mia moglie, traduciamo alcuni video di cultura generale, nonché brani musicali che postiamo sul nostro canale YouTube informalis. Infine, continuo a seguire i miei alunni sordi grazie alla didattica a distanza.
Quanto è importante la figura degli interpreti LIS?
La figura dell'interprete LIS è di vitale importanza per le persone sorde. Grazie agli interpreti i sordi hanno potuto usufruire di servizi che altrimenti sarebbero stati loro preclusi. Si pensi, ad esempio, alla patente di guida, all'istruzione scolastica di ogni grado (oggi sempre più Sordi arrivano a laurearsi), ai corsi di formazione che hanno permesso a molti sordi di lavorare in strutture pubbliche. Tutto questo però non basta. L'Italia è ancora uno dei pochissimi paesi in tutto il mondo a non avere ancora riconosciuto la lingua dei segni. Tale riconoscimento favorirebbe l'accessibilità a 360 gradi.
Cosa significa per te essere un interprete LIS?
Per me significa essere una figura di riferimento per le persone sorde. Essere il loro orecchio e la voce delle loro mani.
Sono discreti, silenziosi, spesso occupano un piccolo riquadro sui nostri teleschermi che notiamo ma non guardiamo. Probabilmente ci siamo accorti di loro in questo periodo in cui la comunicazione sulla situazione epidemiologica da coronavirus si è fatta costante e anche la loro presenza accanto al capo del dipartimento della Protezione Civile o al Presidente del Consiglio è diventata quotidiana e famigliare. Un piccolo riquadro che per alcuni è una necessaria e rassicurante finestra sul mondo.
Sono gli interpreti LIS, fondamentali punti di riferimento per i circa 250mila non udenti in Italia (Dato ENS – Ente Nazionale Sordi), ponti essenziali che rendono tutte le comunicazioni ufficiali fruibili e accessibili anche ai sordi, evitandone l'emarginazione. Restano in ombra ma sono luce e trasformano con le loro mani il silenzio in voce.
«La LIS, Lingua dei Segni Italiana, è la lingua usata dalle persone sorde e udenti appartenenti alla comunità sorda italiana ed è un sistema comunicativo che utilizza il canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde. La LIS non è universale: esiste una lingua dei segni per ogni nazione, perché essa sviluppa caratteristiche proprie legate alla particolare cultura in cui viene usata e permette di tramettere mille emozioni, sentimenti e stati d'animo» - spiega il 34enne coratino Davide Falco, interprete LIS dal 2014, specializzato anche nella LIS tattile, cioè la lingua per i sordo ciechi.
Abbiamo conosciuto Davide Falco in occasione della 70^ edizione del Festival di Sanremo che, per la prima volta nella sua storia, ha reso fruibile la musica italiana anche per le persone sorde avvalendosi di quindici performer che hanno interpretato i brani del festival nella Lingua dei Segni. Fra questi, anche Davide Falco, unico performer pugliese a fornire un servizio inclusivo e innovativo.
In questi giorni, i video del sindaco di Bari, Antonio Decaro, sono stati tutti tradotti in LIS dall'ente ENS Bari-Anios Puglia, ma Davide si è cimentato a tradurre alcuni video discorsi del sindaco di Bari per una cerchia di amici e conoscenti.
L'anno scorso ha tradotto per il pubblico di sordi lo spettacolo "Ciao Pinocchio" al Teatro Petruzzelli di Bari, ma Davide è anche una guida turistica LIS e accompagna gruppi di sordi alla scoperta dei tesori di Puglia, dai castelli svevi di Bari e Barletta, al patrimonio UNESCO Castel del Monte, portandosi anche in Basilicata per visitare il castello svevo normanno di Melfi.
Ma come mai la scelta di diventare interprete LIS e che studi hai fatto?
Ho imparato la lingua dei segni principalmente grazie a mia cognata: quando ho iniziato a frequentare mia moglie ho scoperto che sua sorella era sorda. Questo mi ha spinto a fare di tutto per imparare la lingua dei segni per comunicare con lei. Inoltre, come testimone di Geova mi sono dedicato per anni all'insegnamento della Bibbia alle persone sorde.
Mi sono diplomato come interprete LIS all'"Accademia Europea Sordi" di Roma, con valutazione finale 110/lode.
Come avviene l'interpretariato LIS?
L'interpretariato avviene in maniera simultanea. Molto spesso non si ha la possibilità di avere un testo in anticipo. L'interprete si occupa dell'interpretazione dalla lingua dei segni alla lingua locale e viceversa, in tutte le occasioni in cui il suo servizio lo richiede. Durature la traduzione, l'interprete utilizza il tempo di latenza per strutturare le frasi seguendo la grammatica LIS.
Sei interprete LIS in vari ambiti: scolastico, medico, giudiziario, turistico, religioso, sociale, artistico. Com'è stata l'esperienza di Sanremo?
L'esperienza a Sanremo è stata unica ed emozionante. Per la prima volta in 70 anni di storia del festival, la Rai ha reso accessibile Sanremo anche alle persone sorde aprendo un casting a tutti gli interpreti performer d'Italia. Tradurre e interpretare una canzone è molto diverso rispetto alla traduzione di un discorso del sindaco o di una lezione scolastica. In una canzone bisogna interpretare non solo le rime, la poetica o il ritmo della musica, ma anche il significato che l'autore ha voluto esprimere. Tutto ciò richiede uno studio accurato e meticoloso del testo per cercare di renderlo il più comprensibile possibile al pubblico sordo.
Stai lavorando per altri servizi in questo periodo di emergenza?
In questo periodo di emergenza ognuno di noi è chiamato a offrire il proprio contributo a favore degli altri. In Italia purtroppo la lingua dei segni non è stata ancora riconosciuta dallo stato. Questo influisce negativamente sulla quantità di informazioni accessibili per i sordi. Tutto ciò mi ha spinto a utilizzare il mio tempo anche per cedere alle richieste di amici e conoscenti di tradurre per loro alcuni interventi del sindaco di Bari e alcune edizioni speciali del TG, malgrado ci fossero i video ufficiali. Inoltre, insieme a mia moglie, traduciamo alcuni video di cultura generale, nonché brani musicali che postiamo sul nostro canale YouTube informalis. Infine, continuo a seguire i miei alunni sordi grazie alla didattica a distanza.
Quanto è importante la figura degli interpreti LIS?
La figura dell'interprete LIS è di vitale importanza per le persone sorde. Grazie agli interpreti i sordi hanno potuto usufruire di servizi che altrimenti sarebbero stati loro preclusi. Si pensi, ad esempio, alla patente di guida, all'istruzione scolastica di ogni grado (oggi sempre più Sordi arrivano a laurearsi), ai corsi di formazione che hanno permesso a molti sordi di lavorare in strutture pubbliche. Tutto questo però non basta. L'Italia è ancora uno dei pochissimi paesi in tutto il mondo a non avere ancora riconosciuto la lingua dei segni. Tale riconoscimento favorirebbe l'accessibilità a 360 gradi.
Cosa significa per te essere un interprete LIS?
Per me significa essere una figura di riferimento per le persone sorde. Essere il loro orecchio e la voce delle loro mani.