"Delle Cose che furono". Venerdì 25 la presentazione del libro di Filippo Parisi

Appuntamento al Museo Civico di Bari alle ore 18

giovedì 24 gennaio 2019 16.00
A cura di Sara Suriano
Ad ognuno di noi è successo di incontrare il libro giusto al momento giusto. Libri che parlano di noi senza conoscerci - o forse conoscendoci tutti troppo bene -, libri che riescono a condizionarci, libri che ci lasciano la possibilità di vivere altre vite, libri che ci tolgono la possibilità di sognare finali diversi.

E poi ci sono quei libri che riescono a risvegliare emozioni che abbiamo sepolto sotto agende piene d'impegni, accartocciato tra i biglietti del bus dimenticati nel fondo delle tasche. All'interno di una dimensione protetta, perché letteraria, possiamo prenderci il lusso di ritrovarci nelle vite degli altri, legandoci a personaggi fittizi attraverso emozioni reali che ci aiutino a cercare tra "le pieghe dell'anima" -per citare l'autore -.

Ci sono libri che sono come un balsamo per l'anima, scottata dallo sfregare con la frenesia del mondo.

Questo è "Delle cose che Furono. Nove incontri sospesi", una raccolta di racconti che presenta un'umanità varia, con stili sempre nuovi, che si sperimentano in funzione delle storie che vogliono raccontare.

È il primo libro di Filippo Parisi, edito dalla casa editrice barese WIP e verrà presentato venerdì 25 gennaio al Museo Civico di Bari, alle ore 18, contestualmente a "Ricostruire il Tempo. Storia di ordinaria categoria" di Carla Cantone.

"Il libro nasce dalla raccolta e dalla rielaborazione di testi scritti a partire dalla giovane età, sia originali che traduzioni - racconta Filippo -. Una biografia letteraria che spazia da una dimensione artificiosa, dunque dell'esperienza libresca e distaccata, a quella della vita reale con i ricordi di vita vissuta, il rapporto con la scuola e la vita privata".

Avendo revisionato i testi in un momento tardo rispetto alla prima stesura, il Parisi autore interferisce con il primo Parisi narratore assumendo la tendenza a "guardarsi vivere" e sentendo l'esigenza di riscrivere una, due, tre, anche quattro volte i testi.

L'esegesi dei testi racconta della maturazione intellettuale dell'autore, quanto della sua esperienza come correttore di bozze, evidente nella tendenza a interferire col narratore per mezzo di proposizioni incidentali. "Col tempo ho maturato un rapporto diverso con il libro e la lettura - spiega Filippo -; ritengo che la scrittura sia un mestiere artigianale che non può prescindere dal rapporto marcato con la parola, motivo per cui nel testo mi interrogo spesso sulla legittimità di alcuni termini".

I testi si susseguono in un percorso di maturazione che sfocia nella messa a nudo dell'autore e arriva a mettere in discussione il narratore per bocca dei personaggi. È forse nella ribellione dei personaggi nei confronti del loro creatore che si dispiega il rapporto di Filippo Parisi con la scrittura?

Filippo Parisi, classe 1993, si è laureato all'Università degli Studi di Bari in "Filologia Moderna. Attualmente impegnato come orientatore, si diletta nella correzione di bozze e nella scrittura nel tempo libero.