"Denuncio tutti", il coraggio di Lea Garofalo al Piccolo Teatro di Bari
Lo spettacolo, portato in scena dalla Compagnia Teatro Prisma, racconta le vicende della donna uccisa dall'ex compagno perché testimone di giustizia
giovedì 7 marzo 2019
8.52
Il 10 marzo a Bari al Piccolo Teatro E. D'Attoma va in scena "Denuncio Tutti", uno spettacolo teatrale della Compagnia Teatro Prisma che racconta Lea Garofalo. E quale miglior modo per festeggiare, anche se in ritardo, la festa della donna se non quello di raccontare la storia di una donna che ha saputo dire di no al ruolo che le era stato preconfezionato? Lea Garofalo si ribellò alla famiglia, e alla 'ndrangheta, e pagò con la propria morte. Non difesa da nessuno, prima di tutto da quello Stato a cui si era rivolta, a cui aveva denunciato e che senza motivi validi, nel 2006, le revocò la possibilità di far parte del programma di protezione, che le era stato concesso nel 2002, insieme a sua figlia Denise, in quanto le sue dichiarazioni non erano abbastanza. Non era abbastanza essersi messa contro tutti, non era abbastanza aver messo a rischio la sua vita e quella di sua figlia. E lei denunciò anche lo Stato, e il Consiglio di Stato le diede ragione facendola ritornare nel programma nel 2007. Ma nonostante tutto nel 2009 pagò per quanto fatto.
«Quando ho scritto questo spettacolo - dichiara il regista e autore Giovanni Gentile - sentivo quanto fosse giusto mettersi accanto a Lea e denunciare. E io che sono una persona libera posso dire le cose che diceva Lea, ma ad ogni parola sono consapevole di perdere un grammo di questa libertà, perché quando si deve portare alla luce lo scandaloso mondo della Ndrangheta, l'alleanza assassina tra Stato e mafia, inevitabilmente sai che questa libertà la stai per perdere».
Appuntamento quindi alle 18.30 di una domenica pomeriggio barese per ricordare, o meglio, non dimenticare il coraggio di una grande donna.
«Quando ho scritto questo spettacolo - dichiara il regista e autore Giovanni Gentile - sentivo quanto fosse giusto mettersi accanto a Lea e denunciare. E io che sono una persona libera posso dire le cose che diceva Lea, ma ad ogni parola sono consapevole di perdere un grammo di questa libertà, perché quando si deve portare alla luce lo scandaloso mondo della Ndrangheta, l'alleanza assassina tra Stato e mafia, inevitabilmente sai che questa libertà la stai per perdere».
Appuntamento quindi alle 18.30 di una domenica pomeriggio barese per ricordare, o meglio, non dimenticare il coraggio di una grande donna.