Disabile maltrattato da autista AMTAB, Lucibello: «Solo una piccola titubanza»
La nota del DG di AMTAB: «Sui bus non ammesse carrozzine motorizzate»
venerdì 27 ottobre 2017
15.50
AMTAB, l'azienda municipalizzata di trasporto passeggeri barese, ancora nell'occhio del ciclone. Stavolta, la pietra dello scandalo sarebbe il presunto maltrattamento subito da un passeggero disabile da parte di un autista.
Una notizia che è stata la stessa AMTAB a confermare, con però delle dovute precisazioni che ridimensionano di parecchio la portata dell'evento. Con una nota a firma del diggì di AMTAB Francesco Lucibello, infatti, la municipalizzata corre ai ripari affermando che «L'operatore di esercizio, dopo aver messo il bus in sicurezza per effettuare l'operazione di fuori uscita della pedana, ha avuto qualche titubanza quando si è reso conto che la carrozzina sulla quale era seduto l'anziano signore era del tipo motorizzato».
Il disguido, dunque, sarebbe nato dal fatto che «Sugli autobus adibiti al servizio di Trasporto Pubblico Locale non sono ammesse carrozzine motorizzate ma solo sedie a rotelle di tipo convenzionale, che opportunamente sistemate negli spazi appositi previsti in vettura e opportunamente fissati da appropriate cinture di sicurezza, permettano un trasporto in condizione di sicurezza sia per il diversamente abile che per gli altri utenti trasportati».
AMTAB, dunque, chiude la questione declassandola a un semplice malinteso tra il passeggero disabile e l'autista del bus, ribadendo di aver più volte istruito il personale sull'obbligo di «un comportamento idoneo e rispettoso delle persone e dell'ambiente in ottemperanza alle norme sancite dal codice della strada, con l'interesse e la determinazione a porre in essere ogni misura che contribuisca ad eliminare del tutto determinate condotte deleterie. Pertanto, confermiamo che il comportamento del dipendente in contrasto con le succitate
disposizioni aziendali, a seguito di riscontro, verrà prontamente censurato», conclude Lucibello.
Una notizia che è stata la stessa AMTAB a confermare, con però delle dovute precisazioni che ridimensionano di parecchio la portata dell'evento. Con una nota a firma del diggì di AMTAB Francesco Lucibello, infatti, la municipalizzata corre ai ripari affermando che «L'operatore di esercizio, dopo aver messo il bus in sicurezza per effettuare l'operazione di fuori uscita della pedana, ha avuto qualche titubanza quando si è reso conto che la carrozzina sulla quale era seduto l'anziano signore era del tipo motorizzato».
Il disguido, dunque, sarebbe nato dal fatto che «Sugli autobus adibiti al servizio di Trasporto Pubblico Locale non sono ammesse carrozzine motorizzate ma solo sedie a rotelle di tipo convenzionale, che opportunamente sistemate negli spazi appositi previsti in vettura e opportunamente fissati da appropriate cinture di sicurezza, permettano un trasporto in condizione di sicurezza sia per il diversamente abile che per gli altri utenti trasportati».
AMTAB, dunque, chiude la questione declassandola a un semplice malinteso tra il passeggero disabile e l'autista del bus, ribadendo di aver più volte istruito il personale sull'obbligo di «un comportamento idoneo e rispettoso delle persone e dell'ambiente in ottemperanza alle norme sancite dal codice della strada, con l'interesse e la determinazione a porre in essere ogni misura che contribuisca ad eliminare del tutto determinate condotte deleterie. Pertanto, confermiamo che il comportamento del dipendente in contrasto con le succitate
disposizioni aziendali, a seguito di riscontro, verrà prontamente censurato», conclude Lucibello.