Discriminazione delle persone Lgbt sul posto di lavoro, al via l'indagine conoscitiva del Comune di Bari
Un'iniziativa di assessorato al Welfare e Zona franka. Bottalico: «Episodi in costante crescita che spesso restano invisibili»
mercoledì 11 gennaio 2023
Ha preso il via ieri l'indagine conoscitiva sulle discriminazioni vissute da persone LGBTQIA+. Si tratta di un nuovo progetto promosso dall'assessorato al Welfare in collaborazione con l'associazione Zona Franka nell'ambito delle attività del Centro antidiscriminazioni del Comune di Bari e ideato per studiare le ragioni della discriminazione legata all'orientamento sessuale negli ambiti lavorativi e formativi.
I risultati dell'indagine permetteranno di individuare strumenti e percorsi utili a contribuire al superamento di barriere e stereotipi culturali che non solo bloccano l'autodeterminazione personale ma generano malessere e disagi psicologici, spesso causa di tentativi di suicidio da parte delle vittime.
I problemi riscontrati nell'ambiente scolastico e lavorativo, infatti, rappresentano le principali manifestazioni di intolleranza e discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA+: possono esprimersi in modo diretto, ad esempio attraverso l'esclusione di una candidatura in sede di colloquio o il licenziamento vero e proprio, e in modo indiretto, come nel caso dell'abbandono precoce del percorso di studi.
«Gli episodi di discriminazione e bullismo legati all'identità di genere e all'orientamento sessuale - commenta l'assessora al Welfare Francesca Bottalico - sono in costante crescita e spesso restano invisibili, sommersi e sono difficili da denunciare per paura, vergogna o timidezza, in particolare per quanto riguarda bambini e adolescenti. Parliamo di una dimensione che può causare autoisolamento e chiusura in se stessi nei più piccoli, e forme di esclusione sociale, formativa e lavorativa nei giovani e negli adulti: vere e proprie barriere sociali e culturali che necessitano di essere analizzate per poter essere rimosse. Questa indagine, perciò, risulta particolarmente importante, anche alla luce dell'avvio del nuovo Centro antidiscriminazioni comunale, per poter dar vita a un osservatorio permanente sul fenomeno che tenga conto del vissuto e delle percezioni delle persone LGBTQIA+».
«Con questa indagine vogliamo chiederci quali siano le discriminazioni che le persone LGBTQIA+ vivono sul luogo di lavoro e nei percorsi di formazione e come le istituzioni possano rispondervi - dichiara Asia Iurlo dell'associazione Zona Franka -. L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, quindi come associazione crediamo che garantire l'autodeterminazione, innanzitutto attraverso il reddito, sia l'obiettivo principale da perseguire contro ogni marginalità sociale».
È possibile partecipare al questionario, rivolto a tutte le persone lesbiche, omosessuali, transgender, bisessuali, queer, asessuali, compilando il form online all'inidirizzo https://forms.gle/ 6Yw6Cu5aL5yrG5xh8 disponibile sui canali social di Zona Franka.
Il progetto prevede anche un punto di ascolto nelle scuole cittadine attraverso l'attivazione di sportelli per ragazzi e docenti e moduli di formazione (percorsi di educazione all'affettività e contrasto agli stereotipi) per docenti ed educatori alla luce delle richieste formative emerse durante i focus group e il piano di zona sui temi del disagio giovanile: si può aderire all'iniziativa inviando una mail a segreteriawelfarebari@comune. bari.it.
I risultati dell'indagine permetteranno di individuare strumenti e percorsi utili a contribuire al superamento di barriere e stereotipi culturali che non solo bloccano l'autodeterminazione personale ma generano malessere e disagi psicologici, spesso causa di tentativi di suicidio da parte delle vittime.
I problemi riscontrati nell'ambiente scolastico e lavorativo, infatti, rappresentano le principali manifestazioni di intolleranza e discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA+: possono esprimersi in modo diretto, ad esempio attraverso l'esclusione di una candidatura in sede di colloquio o il licenziamento vero e proprio, e in modo indiretto, come nel caso dell'abbandono precoce del percorso di studi.
«Gli episodi di discriminazione e bullismo legati all'identità di genere e all'orientamento sessuale - commenta l'assessora al Welfare Francesca Bottalico - sono in costante crescita e spesso restano invisibili, sommersi e sono difficili da denunciare per paura, vergogna o timidezza, in particolare per quanto riguarda bambini e adolescenti. Parliamo di una dimensione che può causare autoisolamento e chiusura in se stessi nei più piccoli, e forme di esclusione sociale, formativa e lavorativa nei giovani e negli adulti: vere e proprie barriere sociali e culturali che necessitano di essere analizzate per poter essere rimosse. Questa indagine, perciò, risulta particolarmente importante, anche alla luce dell'avvio del nuovo Centro antidiscriminazioni comunale, per poter dar vita a un osservatorio permanente sul fenomeno che tenga conto del vissuto e delle percezioni delle persone LGBTQIA+».
«Con questa indagine vogliamo chiederci quali siano le discriminazioni che le persone LGBTQIA+ vivono sul luogo di lavoro e nei percorsi di formazione e come le istituzioni possano rispondervi - dichiara Asia Iurlo dell'associazione Zona Franka -. L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, quindi come associazione crediamo che garantire l'autodeterminazione, innanzitutto attraverso il reddito, sia l'obiettivo principale da perseguire contro ogni marginalità sociale».
È possibile partecipare al questionario, rivolto a tutte le persone lesbiche, omosessuali, transgender, bisessuali, queer, asessuali, compilando il form online all'inidirizzo https://forms.gle/
Il progetto prevede anche un punto di ascolto nelle scuole cittadine attraverso l'attivazione di sportelli per ragazzi e docenti e moduli di formazione (percorsi di educazione all'affettività e contrasto agli stereotipi) per docenti ed educatori alla luce delle richieste formative emerse durante i focus group e il piano di zona sui temi del disagio giovanile: si può aderire all'iniziativa inviando una mail a segreteriawelfarebari@comune.