Disperdeva emissioni prodotte dalla verniciatura dell'alluminio: sequestrato stabilimento industriale
Gli accertamenti eseguiti dal NOP sono partiti a seguito della segnalazione proveniente da 115 operatori sanitari che lamentavano forti miasmi e più in generale problemi ambientali
venerdì 26 novembre 2021
7.44
Il personale del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale (NOPA) della Guardia Costiera di Bari ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dello stabilimento industriale sito nella zona industriale di Monopoli, in uso alle Società TG COLOR SRL e TG ALLUMINIO SRL, presso il quale si svolgevano attività di verniciatura e sublimazione di profilati e derivati dall'alluminio e di altri materiali ferrosi.
Gli accertamenti eseguiti dal NOPA si iscrivono in una più ampia attività investigativa, che aveva trovato impulso a seguito della segnalazione proveniente da 115 operatori sanitari che lamentavano forti miasmi e più in generale problemi ambientali.
Si è accertato che entrambe le società esercitavano in assenza delle obbligatorie autorizzazioni alle emissioni in atmosfera - scadute rispettivamente nel 2015 e nel 2016 – convogliando e disperdendo le emissione prodotte dalle proprie lavorazioni direttamente in atmosfera.
Inoltre, le società oggetto di misura cautelare, che all'atto delle ispezioni versavano in gravi condizioni ambientali (con un elevato grado di sporcizia, produzione di aerosol e maleodoranze, stato di pulizia delle aree insufficiente, imbrattamento dei terreni), risultavano sprovviste delle specifiche autorizzazioni previste in materia di trattamento delle acque meteoriche e di dilavamento e delle acque di prima pioggia, ormai scadute.
Gli accertamenti eseguiti dal NOPA si iscrivono in una più ampia attività investigativa, che aveva trovato impulso a seguito della segnalazione proveniente da 115 operatori sanitari che lamentavano forti miasmi e più in generale problemi ambientali.
Si è accertato che entrambe le società esercitavano in assenza delle obbligatorie autorizzazioni alle emissioni in atmosfera - scadute rispettivamente nel 2015 e nel 2016 – convogliando e disperdendo le emissione prodotte dalle proprie lavorazioni direttamente in atmosfera.
Inoltre, le società oggetto di misura cautelare, che all'atto delle ispezioni versavano in gravi condizioni ambientali (con un elevato grado di sporcizia, produzione di aerosol e maleodoranze, stato di pulizia delle aree insufficiente, imbrattamento dei terreni), risultavano sprovviste delle specifiche autorizzazioni previste in materia di trattamento delle acque meteoriche e di dilavamento e delle acque di prima pioggia, ormai scadute.