Due donne denunciate dalla Polizia locale per truffa ai danni del Comune di Bari

Avevano trovato cuccioli in un altro Comune

mercoledì 29 maggio 2024 16.36
Tutti incomincia a fine febbraio, allorquando una pattuglia di agenti della Polizia Locale di Bari, a seguito di segnalazione telefonica alla Sala Operativa, si recava in zona Poggiofranco ove trovava ad attenderli una signora, di circa 40 anni, con 5 cuccioli chiedendo la presa in consegna da parte dell'Ente.

Attivate le ordinarie procedure che prevedono la comunicazione alla ASL BARI, SIAV-A Area Metropolitana e il successivo recupero dagli agenti tecnici convenzionati, i cuccioli furono ricoverati per l'assistenza nel canile comunale cittadino.

Ma alcune incongruenze nella descrizione dei fatti non hanno convinto gli agenti, che a seguito di una accurata attività di indagine sono riusciti a smascherare l'azione truffaldina in danno dei Servizi comunali baresi. I cuccioli erano stati rinvenuti in un altro comune dell'area metropolitana e quindi in un territorio ove sarebbero dovuti intervenire i Servizi di quell'Ente, ma la donna aveva pensato bene di caricare i cuccioli nella propria vettura e trasportarli a Bari, ove (probabilmente) conosce bene iter, procedura e il pronto intervento attivo in simili circostanze. L'azione investigativa, con ricerche sui vari profili social, il supporto anche dei referenti delegati al randagismo e benessere animale della Città Metropolitana di Bari e le informazioni assunte dagli agenti, ha consentito di ricostruire il tentativo truffaldino operato.

Per due donne è stata inviata la dovuta informativa di reato all'Autorità Giudiziaria per il reato previsto e punito dall'art. 640 Codice Penale che prevede che "chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 309 a euro 1.549 se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico (...)".

In sintesi le persone indagate, seppure l'ipotesi delittuosa sia al vaglio dell'A.G. nell'obbligatorio contraddittorio con la difesa di parte, simularono il ritrovamento dei 5 cuccioli nel territorio del comune di Bari, richiedendo l'intervento ed inducendo fraudolentemente in errore gli agenti di P.L. intervenuti, procurando a seguito dell'azione un ingiusto profitto con altrui danno a carico del Comune di Bari, ente pubblico che di fatto si accolla gli oneri relativi alla cattura e alla custodia dei cuccioli di cane.

L'aspetto positivo della vicenda è che comunque i cuccioli di cane stanno bene e dopo le cure necessarie hanno seguito le consuete procedure per l'adozione spontanea.

La lotta al randagismo e la cura degli animali di affezione in difficoltà è un servizio che gli Enti Pubblici svolgono nel rispetto della Legge e con il supporto degli organi di polizia ma tale attività deve essere svolta senza azioni truffaldine in danno di altri o di Enti pubblici estranei per competenze.

La Polizia Locale è quotidianamente impegnata sul territorio con i Servizi della ASL competenti per materia per la tutela degli animali, con una efficace azione di prevenzione e supporto reciproco insieme alle varie Associazioni di Volontari che con abnegazione svolgono un ruolo socialmente significativo per gli animali e i cuccioli abbandonati in difficoltà.