Due droni per la Polizia Locale di Bari, l'opposizione: «Provvedimento tardivo»
Carrieri: «La nostra proposta è datata 2015. Abbiamo chiesto anche introduzione delle body-cam». Caradonna: «Pochi 4 agenti»
venerdì 18 maggio 2018
13.40
Nuovi strumenti tecnologici a disposizione della Polizia Locale di Bari, che ieri, nella persona del comandante Palumbo, ha annunciato l'acquisto di due droni per monitorare il territorio dal cielo. Si tratta di dispositivi che verranno utilizzati da quattro agenti cui sarà fatto prendere il brevetto di volo, e che entro agosto-settembre saranno operativi in città.
Una scelta che non convince tutti, non tanto nel merito quanto nel metodo con cui è stata presa. «Sin dal 2015 – dice il consigliere "salviniano" Giuseppe Carrieri - avevamo chiesto al sindaco di dotare la Polizia Locale dei droni; finalmente dopo tre anni l'acquisto è stato fatto e ci teniamo che la città sappia che siamo stati noi i primi a proporlo. Per altro, nel 2017 e nel 2018 noi consiglieri di centrodestra abbiamo presentato emendamenti al bilancio di previsione con cui abbiamo chiesto 200.000 per rinforzare le dotazioni di sicurezza della PL: oltre ai droni anche le body-cam e le nuove divise. Proposte che sono state bocciate».
Un provvedimento, secondo l'opposizione in Consiglio Comunale, che è stato preso in maniera tardiva e insufficiente: «Se c'è stato bisogno di tre anni per comprare due droni, chissà quanti anni serviranno per averne venti, numero minimo per coprire tutta la città di Bari – continua Carrieri. Vogliamo, quindi, denunciare la lentezza con cui la PL ha fatto ricorso a queste dotazioni tecnologiche».
I droni, dicono dal centrodestra, sono solo il primo passo verso l'implementazione tecnologica a disposizione del corpo di PL. Altri strumenti, infatti, sarebbero necessari nell'equipaggiamento degli agenti: «Stiamo invitando a Bari la società che in Italia sta dando in comodato d'uso gratuito le body-cam – prosegue Carrieri. Speriamo che la PL di Bari voglia sperimentarle come, peraltro, già hanno fatto altri corpi in altre città. Si tratta di un altro strumento fondamentale per la sicurezza dell'operatore e la sicurezza del territorio, in quanto registrano gli eventi e trasmettono le immagini in tempo reale alla centrale operativa».
«Il terzo elemento di cui vorremmo che la PL si dotasse è il teaser, dispositivo che consente di immobilizzare le persone con una scarica elettrica – chiosa il consigliere Carrieri. A Bari ci sono ben 12 clan criminali, quindi crediamo che i corpi di polizia debbano avere a disposizione tutti questi strumenti, oltre alle divise mimetiche».
Polemiche e perplessità nascono in seno al centrodestra anche sul numero degli operatori che andranno effettivamente a utilizzare i droni: «Troppo pochi sono soli quattro agenti da formare per l'uso dei droni, nella speranza che siano sempre in servizio – dice Michele Caradonna, consigliere di Fratelli d'Italia. A Bari c'è la cattiva abitudine di rincorrere i problemi invece che prevenirli. Questa amministrazione non è in grado di pianificare gli interventi».
Il problema, nell'ottica del centrodestra, si estenderebbe a tutta una serie di prassi della PL. «I famosi corsi di anti terrorismo non sono mai stati fatti – accusa Caradonna. Gli agenti di PL sono, di fatto, chiamati in causa a favore delle misure anti-terrorismo, senza però essere preparati a farlo. Peraltro, le divise sono arrivate solo di recente, dal momento che fino a poco tempo fa gli agenti andavano in giro con divise usurate».
La richiesta, quindi, è rivolta direttamente al primo cittadino: «Già un anno fa chiesi a Decaro di delegare la gestione politica della PL, che invece ha trattenuto per sé insieme a tantissime altre. Il corpo di PL è una cosa a parte, che reca sue specifiche problematiche e sue particolari esigenze», conclude Caradonna.
Una scelta che non convince tutti, non tanto nel merito quanto nel metodo con cui è stata presa. «Sin dal 2015 – dice il consigliere "salviniano" Giuseppe Carrieri - avevamo chiesto al sindaco di dotare la Polizia Locale dei droni; finalmente dopo tre anni l'acquisto è stato fatto e ci teniamo che la città sappia che siamo stati noi i primi a proporlo. Per altro, nel 2017 e nel 2018 noi consiglieri di centrodestra abbiamo presentato emendamenti al bilancio di previsione con cui abbiamo chiesto 200.000 per rinforzare le dotazioni di sicurezza della PL: oltre ai droni anche le body-cam e le nuove divise. Proposte che sono state bocciate».
Un provvedimento, secondo l'opposizione in Consiglio Comunale, che è stato preso in maniera tardiva e insufficiente: «Se c'è stato bisogno di tre anni per comprare due droni, chissà quanti anni serviranno per averne venti, numero minimo per coprire tutta la città di Bari – continua Carrieri. Vogliamo, quindi, denunciare la lentezza con cui la PL ha fatto ricorso a queste dotazioni tecnologiche».
I droni, dicono dal centrodestra, sono solo il primo passo verso l'implementazione tecnologica a disposizione del corpo di PL. Altri strumenti, infatti, sarebbero necessari nell'equipaggiamento degli agenti: «Stiamo invitando a Bari la società che in Italia sta dando in comodato d'uso gratuito le body-cam – prosegue Carrieri. Speriamo che la PL di Bari voglia sperimentarle come, peraltro, già hanno fatto altri corpi in altre città. Si tratta di un altro strumento fondamentale per la sicurezza dell'operatore e la sicurezza del territorio, in quanto registrano gli eventi e trasmettono le immagini in tempo reale alla centrale operativa».
«Il terzo elemento di cui vorremmo che la PL si dotasse è il teaser, dispositivo che consente di immobilizzare le persone con una scarica elettrica – chiosa il consigliere Carrieri. A Bari ci sono ben 12 clan criminali, quindi crediamo che i corpi di polizia debbano avere a disposizione tutti questi strumenti, oltre alle divise mimetiche».
Polemiche e perplessità nascono in seno al centrodestra anche sul numero degli operatori che andranno effettivamente a utilizzare i droni: «Troppo pochi sono soli quattro agenti da formare per l'uso dei droni, nella speranza che siano sempre in servizio – dice Michele Caradonna, consigliere di Fratelli d'Italia. A Bari c'è la cattiva abitudine di rincorrere i problemi invece che prevenirli. Questa amministrazione non è in grado di pianificare gli interventi».
Il problema, nell'ottica del centrodestra, si estenderebbe a tutta una serie di prassi della PL. «I famosi corsi di anti terrorismo non sono mai stati fatti – accusa Caradonna. Gli agenti di PL sono, di fatto, chiamati in causa a favore delle misure anti-terrorismo, senza però essere preparati a farlo. Peraltro, le divise sono arrivate solo di recente, dal momento che fino a poco tempo fa gli agenti andavano in giro con divise usurate».
La richiesta, quindi, è rivolta direttamente al primo cittadino: «Già un anno fa chiesi a Decaro di delegare la gestione politica della PL, che invece ha trattenuto per sé insieme a tantissime altre. Il corpo di PL è una cosa a parte, che reca sue specifiche problematiche e sue particolari esigenze», conclude Caradonna.