Duplice omicidio Trifone Ragone-Teresa Costanza, confermato l'ergastolo a Ruotolo
La sentenza della corte d'Appello di Trieste in serata dopo ore di camera di consiglio. Gelosia il movente
sabato 2 marzo 2019
10.13
La Corte d'assise di Appello di Trieste ha confermato la sentenza di ergastolo, già emessa in primo grado, per Gisuè Ruotolo, l'uomo accusato di aver ucciso a colpi di pistola il 17 marzo 2015 la coppia di fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone nel parcheggio del palasport di Pordenone. Ragone, originario di Adelfia in provincia di Bari, era militare in servizio proprio a Pordenone. Il verdetto di primo grado era stato emesso della Corte d'assise di Udine l'8 novembre 2017.
«Adesso starà alla Cassazione valutare tutti i vizi che emergeranno da questa sentenza», ha commentato uno dei legali di Ruotolo, Roberto Rigoni Stern, a sentenza proclamata. «Noi ci avevamo creduto, convinti che fossero molto importanti gli argomenti che abbiamo portato. Eravamo convinti anche che la Corte conducesse una disamina più approfondita degli elementi della difesa. Nessuna prova scientifica, nessuna certezza sulla presenza sulla scena del delitto dell'imputato, l'assenza di un movente: elementi fondamentali», ha concluso.
Secondo i giudici il movente sarebbe stato la gelosia di Ruotolo nei confronti di Ragone, suo rivale in amore. Al momento della lettura della sentenza, dopo una Camera di consiglio di quasi 8 ore, Ruotolo ha scosso il capo in segno di dissenso.
Commossi, invece, i genitori di Teresa: «Siamo contenti perché l'assassino va dietro le sbarre ma non abbiamo più Teresa e questa è la cosa più brutta che c'è», ha detto il padre della vittima, Rosario Costanza. «Credo si appelleranno e siamo pronti a combattere anche là», ha concluso. «I ragazzi hanno avuto giustizia - fa eco la mamma di Teresa. Rimanga in carcere senza sconti di pena».
«Adesso starà alla Cassazione valutare tutti i vizi che emergeranno da questa sentenza», ha commentato uno dei legali di Ruotolo, Roberto Rigoni Stern, a sentenza proclamata. «Noi ci avevamo creduto, convinti che fossero molto importanti gli argomenti che abbiamo portato. Eravamo convinti anche che la Corte conducesse una disamina più approfondita degli elementi della difesa. Nessuna prova scientifica, nessuna certezza sulla presenza sulla scena del delitto dell'imputato, l'assenza di un movente: elementi fondamentali», ha concluso.
Secondo i giudici il movente sarebbe stato la gelosia di Ruotolo nei confronti di Ragone, suo rivale in amore. Al momento della lettura della sentenza, dopo una Camera di consiglio di quasi 8 ore, Ruotolo ha scosso il capo in segno di dissenso.
Commossi, invece, i genitori di Teresa: «Siamo contenti perché l'assassino va dietro le sbarre ma non abbiamo più Teresa e questa è la cosa più brutta che c'è», ha detto il padre della vittima, Rosario Costanza. «Credo si appelleranno e siamo pronti a combattere anche là», ha concluso. «I ragazzi hanno avuto giustizia - fa eco la mamma di Teresa. Rimanga in carcere senza sconti di pena».