Elezioni Consiglio degli Psicologi della Puglia, caos nelle votazioni
La lista Altra Psicologia denuncia: "Cestinati centinaia di plichi con i nostri voti". Per la presidenza: "Abbiamo scartato le schede fotocopiate"
martedì 10 dicembre 2019
0.37
Pasticci nell' elezione del rinnovo del Consiglio dell'Ordine degli psicologi della Puglia. Dopo le dimissioni di 6 su 8 componenti del seggio nominato all'inizio del percorso elettorale, il nuovo seggio ha dichiarato inaccettabili i plichi per il "voto postale" ritirati dalla segreteria dell'Ordine con il modulo scannerizzato, e non con la firma in originale. "La segreteria dell'Ordine – si legge in una nota di Altra Psicologia – aveva invece rilasciato tranquillamente il plico richiesto in quella modalità, e ognuno su quello ha espresso il voto, con tanto di firma autenticata sulla busta contenente la sua scheda. Come se non bastasse, non sono stati neanche considerati validi i plichi consegnati al seggio in blocco dalla stessa persona a ciò delegata dai colleghi, solo perché era una sola fotocopia della sua carta d'identità (come era stato detto dallo stesso ufficio e dal Presidente del Seggio poi dimissionario) anziché una copia della stessa carta d'identità per ciascuno dei plichi consegnati. L'inaudita assurdità della procedura non ha scalfito il convincimento di nessuno dei membri del seggio, che stanno cestinando in queste ore centinaia di plichi elettorali, contenenti i voti liberamente e legittimamente espressi da ciascuno degli psicologi che si è avvalso di quella modalità di votazione".
"A questo va aggiunto - prosegue la nota - che il nuovo seggio non ha voluto neanche accertare come mai persistesse una grave incongruenza, già da noi denunciata e tale, da sola, da invalidare il procedimento elettorale: la presenza di ben 83 plichi in più di quelli attesi dall'incrocio dei dati tra quelli in uscita e quelli in entrata alla segreteria".
I primi malumori erano iniziati quando il presidente uscente aveva chiesto di candidarsi nuovamente, prima di essere costretto al ritiro dal Consiglio Nazionale dell'ordine degli Psicologi.
Dopo le proteste di Altra Psicologia è arrivata la risposta da parte della presidenza in carica:
"Respingo con forza - spiega il presidente Di Gioia - le accuse che vengono rivolte all'Ordine degli Psicologi della Puglia dalla lista Altra Psicologia. Da giorni stanno screditando me, l'Ordine e, con esso, l'intera professione, lasciando immaginare losche trame dietro il voto degli psicologi per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine. Volevano fossero ammesse al voto schede fotocopiate, contro ogni previsione di legge. Noi stiamo invece garantendo legalità e trasparenza. E siamo pronti a risponderne in ogni sede, non temiamo nulla. Ai colleghi di Altra Psicologia voglio solo ricordare che la campagna elettorale è terminata. E voglio aggiungere che non c'era bisogno di screditare la nostra professione, per valorizzare la quale ci spendiamo da anni. Ci sono le autorità competenti, sarebbe bastato rivolgersi ad esse".
"A questo va aggiunto - prosegue la nota - che il nuovo seggio non ha voluto neanche accertare come mai persistesse una grave incongruenza, già da noi denunciata e tale, da sola, da invalidare il procedimento elettorale: la presenza di ben 83 plichi in più di quelli attesi dall'incrocio dei dati tra quelli in uscita e quelli in entrata alla segreteria".
I primi malumori erano iniziati quando il presidente uscente aveva chiesto di candidarsi nuovamente, prima di essere costretto al ritiro dal Consiglio Nazionale dell'ordine degli Psicologi.
Dopo le proteste di Altra Psicologia è arrivata la risposta da parte della presidenza in carica:
"Respingo con forza - spiega il presidente Di Gioia - le accuse che vengono rivolte all'Ordine degli Psicologi della Puglia dalla lista Altra Psicologia. Da giorni stanno screditando me, l'Ordine e, con esso, l'intera professione, lasciando immaginare losche trame dietro il voto degli psicologi per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine. Volevano fossero ammesse al voto schede fotocopiate, contro ogni previsione di legge. Noi stiamo invece garantendo legalità e trasparenza. E siamo pronti a risponderne in ogni sede, non temiamo nulla. Ai colleghi di Altra Psicologia voglio solo ricordare che la campagna elettorale è terminata. E voglio aggiungere che non c'era bisogno di screditare la nostra professione, per valorizzare la quale ci spendiamo da anni. Ci sono le autorità competenti, sarebbe bastato rivolgersi ad esse".