Elezioni europee, parte da Bari la campagna elettorale di Fitto: «Con Meloni un'alleanza duratura»
Si rinsalda l'unione fra Direzione Italia e Fratelli d'Italia: «Andiamo a Strasburgo per cambiare tutto in Europa»
venerdì 5 aprile 2019
19.30
Parte da Bari la candidatura di Raffaele Fitto, leader di Direzione Italia, alle elezioni europee del prossimo 26 maggio. Questo pomeriggio la presentazione, nelle sale dell'hotel Villa Romanazzi, al fianco di Giorgia Meloni, che sarà capolista nella Circoscrizione Sud di "FdI-SovranistiConservatori". La lista, nella quale Fitto sarà candidato, arriva come conseguenza del patto federativo fra Fratelli d'Italia e Direzione Italia, siglato a settembre scorso. Presenti anche i tre candidati sindaco di centrodestra dei tre capoluoghi pugliesi chiamati al voto in concomitanza con le Europee il prossimo 26 maggio: Pasquale Di Rella di Bari, Franco Landella di Foggia ed Erio Congedo di Lecce.
«L'obiettivo è cambiare tutto in Europa - dice Fitto. Sono reduce dall'esperienza con il gruppo dei Conservatori e in aula abbiamo un pedigree di votazioni contrarie all'attuale commissione europea. Se i Popolari guarderanno a destra e capiranno la necessità di invertire la tendenza degli ultimi anni noi ci saremo. L'ingresso di Giorgia Meloni e FdI nel gruppo dei Conservatori costituisce una grande opportunità. Avremo la possibilità di incidere concretamente e dal Sud Italia e dalla Puglia arriverà un contributo notevole per raggiungere il risultato elettorale. Il 27 maggio, dopo le elezioni, inizierà un percorso e il voto è il primo passo. Quella con Giorgia Meloni è una scelta strategica, un progetto per il futuro del Paese a guida del centrodestra, che cambi le scelte sbagliate di questo governo».
Stessi obiettivi dichiarati anche da Giorgia Meloni: «Da nord a sud vogliamo portare le nostre idee per una nuova Europa - continua la leader di FdI. Vogliamo costruire una confederazione di stati sovrani che collaborino sulle grandi materie. Vogliamo consolidare la crescita di FdI su tutto il territorio nazionale con l'ingresso di nuove realtà come quella di Fitto. Pensiamo in Puglia di avere risultati ottimi; se gli italiani ci daranno una mano potrebbe cambiare qualcosa anche nello scenario nazionale per quel che riguarda il governo».
Sovranisti e conservatori: un'asse che si consolida. «Anche a livello internazionale - prosegue Meloni - siamo considerati un importante punto di riferimento. Per questi gruppi la presenza italiana è fondamentale, e FdI è un modello vincente. I Conservatori saranno un elemento decisivo per costituire una maggioranza diversa dall'attuale nel Parlamento europeo».
Un test importante, secondo Meloni, anche per il governo, che potrebbe uscire ammaccato dalle europee del 26 maggio. «La maggioranza - continua Meloni - due giorni fa ha presentato una mozione in cui sceglie di non chiarire che le riserve auree sono degli italiani e non delle banche, cosa che Fratelli d'Italia aveva chiesto di chiarire. Le europee potrebbero mettere l'Italia intera di fronte alla possibilità di un governo diverso senza Movimento 5 Stelle. Questo accadrà se FdI sarà abbastanza forte, se verranno confermati i numeri registrati nelle ultime tre regioni in cui si è votato. Anche la Lega dovrà rendersi conto che c'è una maggioranza possibile con una realtà con cui si condividono tante cose. Lavoriamo per costruire un'alternativa, le difficoltà di questo governo sono sotto gli occhi di tutti e sapevamo che sarebbero arrivato. L'Italia non può restare ferma».
Sul Pd, invece, aggiunge: «Mi sembra che non abbiano capito la lezione. Stanno parlando di ritorno al fascismo e al nazismo, ma in realtà si tratta di spie di malessere sociale che loro non hanno capito», conclude Meloni.
«L'obiettivo è cambiare tutto in Europa - dice Fitto. Sono reduce dall'esperienza con il gruppo dei Conservatori e in aula abbiamo un pedigree di votazioni contrarie all'attuale commissione europea. Se i Popolari guarderanno a destra e capiranno la necessità di invertire la tendenza degli ultimi anni noi ci saremo. L'ingresso di Giorgia Meloni e FdI nel gruppo dei Conservatori costituisce una grande opportunità. Avremo la possibilità di incidere concretamente e dal Sud Italia e dalla Puglia arriverà un contributo notevole per raggiungere il risultato elettorale. Il 27 maggio, dopo le elezioni, inizierà un percorso e il voto è il primo passo. Quella con Giorgia Meloni è una scelta strategica, un progetto per il futuro del Paese a guida del centrodestra, che cambi le scelte sbagliate di questo governo».
Stessi obiettivi dichiarati anche da Giorgia Meloni: «Da nord a sud vogliamo portare le nostre idee per una nuova Europa - continua la leader di FdI. Vogliamo costruire una confederazione di stati sovrani che collaborino sulle grandi materie. Vogliamo consolidare la crescita di FdI su tutto il territorio nazionale con l'ingresso di nuove realtà come quella di Fitto. Pensiamo in Puglia di avere risultati ottimi; se gli italiani ci daranno una mano potrebbe cambiare qualcosa anche nello scenario nazionale per quel che riguarda il governo».
Sovranisti e conservatori: un'asse che si consolida. «Anche a livello internazionale - prosegue Meloni - siamo considerati un importante punto di riferimento. Per questi gruppi la presenza italiana è fondamentale, e FdI è un modello vincente. I Conservatori saranno un elemento decisivo per costituire una maggioranza diversa dall'attuale nel Parlamento europeo».
Un test importante, secondo Meloni, anche per il governo, che potrebbe uscire ammaccato dalle europee del 26 maggio. «La maggioranza - continua Meloni - due giorni fa ha presentato una mozione in cui sceglie di non chiarire che le riserve auree sono degli italiani e non delle banche, cosa che Fratelli d'Italia aveva chiesto di chiarire. Le europee potrebbero mettere l'Italia intera di fronte alla possibilità di un governo diverso senza Movimento 5 Stelle. Questo accadrà se FdI sarà abbastanza forte, se verranno confermati i numeri registrati nelle ultime tre regioni in cui si è votato. Anche la Lega dovrà rendersi conto che c'è una maggioranza possibile con una realtà con cui si condividono tante cose. Lavoriamo per costruire un'alternativa, le difficoltà di questo governo sono sotto gli occhi di tutti e sapevamo che sarebbero arrivato. L'Italia non può restare ferma».
Sul Pd, invece, aggiunge: «Mi sembra che non abbiano capito la lezione. Stanno parlando di ritorno al fascismo e al nazismo, ma in realtà si tratta di spie di malessere sociale che loro non hanno capito», conclude Meloni.