Emendamenti anti-Flixbus, Losacco e Baccadutri (PD): «Tutelare la legittima concorrenza»

Si levano gli scudi dopo gli emendamenti presentati alla Camera: «Flixbus garantisce collegamenti prima inimmaginabili»

mercoledì 13 dicembre 2017 17.03
A cura di Riccardo Resta
Flixbus, l'azienda tedesca di trasporto passeggeri su strada low-cost, torna nel mirino della politica italiana e pugliese in particolare. Stavolta, nell'ambito della nuova Legge di Bilancio, la faccenda è tornata sui banchi della Camera dei Deputati, dove sono stati presentati ulteriori emendamenti che intendono contrastare la continua e inarrestabile ascesa del gigante teutonico nel mercato del trasporto passeggeri italiano.

Dopo le sdegnate reazioni arrivate nelle scorse ore dai vertici italiani di Flixbus, che avevano parlato di «tentativo di ostacolare una singola azienda per mezzo di strumenti legislativi», non sono tardati ad arrivare anche i commenti da parte degli esponenti politici a quella che a tutti gli effetti sembra una manovra atta a interferire con il legittimo principio della concorrenza.

In prima fila c'è ancora una volta il deputato barese Alberto Losacco del Partito Democratico che dichiara: «L'innovazione digitale anche nel settore del trasporto sta dando a tantissimi cittadini pugliesi una possibilità di spostamento a basso costo. A beneficiarne sono soprattutto i pensionati, gli studenti e chi non ha grosse possibilità economiche».

Con queste dichiarazioni fanno il paio i commenti del responsabile Area Innovazione del PD Sergio Boccadutri, che spiega: «Al Ministero dei Trasporti si è insediato proprio in questi giorni un tavolo di confronto per la disciplina del settore. Anche per questo non abbiamo sottoscritto gli emendamenti anti-concorrenziali che sono stati presentati alla legge di Bilancio».

L'obiettivo numero uno, quindi, resta garantire alla Puglia e a tutto il Mezzogiorno - troppo spesso penalizzato nelle comunicazioni e tagliato fuori dai trasporti verso le altre zone dello Stivale - un servizio che in appena un paio d'anni si è imposto come validissima alternativa a basso costo per raggiungere le destinazioni più disparate, in Italia e non. «La Puglia, come tutto il Mezzogiorno - proseguono i due esponenti PD in una nota congiunta - sconta un gap nei collegamenti che nell'immediato può essere colmato solo attraverso la libera concorrenza tra diversi operatori. Lo abbiamo visto nel trasporto aereo dove l'arrivo delle compagnie low-cost ha portato anche a un calmieramento dei prezzi delle compagnie di bandiera e dei collegamenti ferroviari. Oggi soggetti come Flixibus, grazie alle nuove tecnologie, garantiscono una offerta di collegamenti e di corse prima non immaginabili. Ma non c'è solo il tratto tecnologico, infatti "l'organizzazione digitale" ha dato possibilità di sviluppo a decine e decine di piccole aziende consorziate, le quali - tutte e nessuna esclusa - sono tenute a rispettare i regolamenti europei sui trasporti e il contratto nazionale del settore per i propri dipendenti. Tra queste aziende, che hanno compiuto importanti investimenti, c'è grossa preoccupazione perché i danni economici sarebbero notevoli».

I provvedimenti contro Flixbus, dunque, oltre che danneggiare i viaggiatori pugliesi e meridionali in generale sembrerebbero nuocere al più saldo e ragionevole principio del liberismo economico. Una concorrenza aspra ed estrema se si vuole, ma pur sempre leale. Ancora Losacco e Boccadutri: «Il nostro compito deve essere quello di favorire la concorrenza, tutelare le condizioni di lavoro e la soddisfazione dei clienti, in un settore nel quale troppe volte si sono venute a creare situazioni di sostanziale monopolio che hanno danneggiato prima di tutti i cittadini e il loro diritto alla mobilità. Se nessuno di quegli obiettivi viene messo in discussione da nuovi operatori, si chiamino Flixbus o altri che verranno, non si capisce la ratio di emendamenti che vogliono solo ripristinare situazioni di monopolio che danneggiano concorrenza e consumatori».

«Per questo - concludono i due - il nostro auspicio è che il Governo dia parere contrario a questi emendamenti e che si prosegua con il lavoro appena cominciato al Ministero dei Trasporti, per un piano normativo che consenta la complessiva crescita del settore e la qualità del servizio per i cittadini».