Emergenza palagiustizia, Mascherin (Organismo Forense): «Chiederemo nomina di un commissario»

Il presidente nazionale in visita alla tendopoli e agli uffici di via Nazariantz: «I locali temporanei devono essere individuati a Bari»

martedì 5 giugno 2018 15.23
Proseguono i sopralluoghi delle autorità nella cosiddetta tendopoli della giustiizia barese. Oggi in città c'era il presidente del Consiglio nazionale Forense, Andrea Mascherin, che si è recato in via Nazariatz accompagnato dal presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì e dal vice presidente nazionale del Consiglio Forense l'avvocato molfettese Francesco Logrieco.

«La solidarietà ai colleghi baresi è il minimo che si possa mostrare in questi casi – dice Mascherin. L'incontro di oggi è mirato alla ricerca di una soluzione da proporre al nuovo governo e in particolare al nuovo ministro della Giustizia. Con il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, le rappresentanze dell'Avvocatura associativa e i capi degli uffici giudiziari abbiamo individuato la proposta che nelle prossime ore inoltreremo al ministro Bonafede, a cui chiederemo una decretazione d'urgenza con la nomina di un commissario con poteri ritagliati sulle esigenze baresi. La soluzione transitoria deve essere a Bari, e pare che vi sia la possibilità di individuare qui degli immobili adatti alle esigenze. I poteri straordinari permetterebbero di individuare immediatamente questi locali in attesa della soluzione definitiva. Questa è l'occasione per dare un'accelerata definitiva alla costruzione della cittadella della giustizia che sappiamo essere già in fase di progettazione».

La palla passa, quindi, al Csm che dovrebbe chiedere al neo ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, forse in visita a Bari nei prossimi giorni, di trovare una soluzione urgente alla difficile situazione del Tribunale di Bari la cui agibilità è stata ritirata dal Comune il 31 maggio scorso. Da quella data udienze, rinvii e attività della Procura si sono trasferite in tre tende messe a disposizione dalla Protezione Civile, nell'attesa di una sistemazione più dignitosa.