Emergenza tribunale, sciopera la Camera Penale. Sassanelli: «Non un passo indietro»

Stamani assemblea degli avvocati. Il presidente: «Unica strada riprendere con i processi». Laforgia: «L'unico a essere paradossale è Bonafede»

martedì 26 giugno 2018 14.58
A cura di Riccardo Resta
È caos nella giustizia barese. Dopo la chiusura del palazzo di via Nazariantz per inagibilità e il decreto legge con cui il ministro di Grazia e Giustizia, Alfonso Bonafede, ha ordinato lo smantellamento della tendopoli giudiziaria, monta la protesta degli avvocati della Camera Penale di Bari, che hanno indetto uno sciopero di tre giorni per dire no alla sospensione dei processi fino al 30 settembre.

Un'azione, denunciano i togati nell'assemblea pubblica tenuta stamattina presso la sede della Corte d'Appello di piazza de Nicola alla presenza di associazioni forensi di tutta Italia, che non solo confligge con una delle tre massime funzioni dello stato, quella giudiziaria, ma anche con il diritto - sancito costituzionalmente - degli avvocati al lavoro.

Ecco, quindi, iniziare un vero e proprio braccio di ferro con via Arenula, e l'avvocatura barese non ha intenzione di essere la prima a cedere. «Non retrocederemo neanche di un passo rispetto alle nostre posizioni - afferma Gaetano Sassanelli, presidente della Camera Penale di Bari. La presenza in assemblea di colleghi da tutta Italia non può che rafforzare la nostra volontà di non mollare finché non avremo fatto capire al ministro che l'unica strada è riprendere con la celebrazione dei processi. Il punto non è offrire sedi giudiziarie tanto per scrivere su Facebook, come tanto gli piace fare, che ha dato delle soluzioni a Bari».

Il riferimento è al palazzo di Modugno, giudicato però insufficiente dagli operatori della giustizia. «Quella sede - continua Sassanelli - non servirà a nulla, dal momento che non ci sono avvisi per l'immobile di Modugno e soprattutto non ci sono le aule attrezzate per le udienze. Bonafede deve convincersi che l'unica strada è la decretazione d'urgenza: non per correggere degli errori di grammatica giudiziaria commessi in quest'ultimo DdL, che ha imposto la rinotifica fino al 30 settembre di almeno 60.000 avvisi alle parti, ma per andare nella direzione di un'edilizia giudiziaria che individui un immobile saltando tutti i vincoli della burocrazia. C'è necessità che venga requisito, con il consenso del proprietario che lo ha già offerto in locazione o del Ministero delle Finanze che ne ha la disponibilità, e così consentire la ripresa dei processi. Soluzioni che ci permettano di riprendere l'attività giudiziaria al più tardi dal primo settembre ci sono nella città di Bari; quel che manca è la volontà politica di perseguirle».

Stando alle ultime dichiarazioni di Bonafede, che a mezzo Facebook aveva definito «Paradossale» lo sciopero della Camera Penale di Bari, il guardasigilli non sembrerebbe incline a ottemperare alle richieste rappresentate dal capoluogo pugliese. «Il ministro - conclude Sassanelli - non ha titolo per decidere quando le camere penali debbano scioperare o meno. È ridicolo che si ponga il problema dell'interruzione delle udienze per tre giorni quando lui ha mandato al tappeto un'intera funzione giurisdizionale in una città capoluogo di regione e sede distrettuale».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'avvocato Michele Laforgia, ex candidato per LeU alle ultime politiche: «Io credo che l'unico vero paradosso sia l'attuale ministro della Giustizia - attacca - che dice di aver condiviso le decisioni con magistrati e avvocati, per poi venir smentito. Secondo lui condividere significa comunicare delle decisioni e non prenderle in maniera partecipata e concorde. Un ministro che resta completamente sordo a tutte le richieste che sono state fatte fin dall'inizio di questa assurda vicenda: non sospendere le attività, individuare una sede unica, attribuire in ipotesi anche allo stesso ministro poteri straordinari in una situazione di evidente emergenza. Il guardasigilli, lui sì paradossalmente, da un lato nega l'emergenza e i poteri straordinari, dall'altro sul presupposto dell'emergenza sospende la prescrizione. Bonafede dice ai cittadini che lo Stato non li può processare, ma il tempo è a carico loro e non dello Stato. Una follia».
Assemblea camera penale di Bari
Assemblea camera penale di Bari
Assemblea camera penale di Bari
Assemblea camera penale di Bari
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