Emergenza Ucraina. Il prefetto di Bari, Bellomo: «Stiamo preparando la macchina per l'accoglienza»
E sulle donazioni di beni di prima necessità sottolinea: «Tutte le associazioni internazionali hanno chiesto denaro per acquisti in loco»
martedì 8 marzo 2022
9.37
Una cabina di regia interistituzionale, composta dai rappresentanti di Regione Puglia, Prefetture, Questure, Forze dell'Ordine, Province e Comuni è pronta per occuparsi dei molteplici aspetti connessi agli arrivi dei rifugiati in Puglia, come le procedure di registrazione, le attività di screening anti-Covid con tampone, vaccinazione e distribuzione di mascherine FFP2 secondo le disposizioni nazionali, l'individuazione delle strutture di accoglienza, con particolare attenzione alla gestione di eventuali casi positivi al Covid, e delle figure che possano garantire la traduzione linguistica e la mediazione culturale.
La decisione è emersa ieri mattina dopo una riunione a cui hanno partecipato, oltre al presidente Emiliano, tutti i prefetti della Puglia, tra cui il prefetto di Bari, Antonia Bellomo e tutte le parti coinvolte nell'emergenza.
«Abbiamo concordato insieme di costituire una cabina di regia - sottolinea Bellomo - per costruire insieme un modello organizzativo che possa essere efficiente ed efficace. In questo momento, il fenomeno a cui stiamo assistendo è quello dell'arrivo di persone dall'Ucraina che si ricongiungono a parenti o amici, che sono presenti sul territorio della nostra provincia. Queste persone non hanno chiesto nessun tipo di assistenza, se non di accedere all'assistenza sanitaria per lo screening anti-Covid necessario e per registrarsi alla questura che deve rilasciare il permesso di soggiorno temporaneo così come previsto dalla normativa vigente».
«L'evoluzione della situazione internazionale è tale che stiamo preparando la macchina per una accoglienza più estesa - aggiunge il prefetto - che si svolgerà in accordo con la Regione, che metterà a disposizione le strutture per effettuare una eventuale quarantena e per lo screening sanitario. Successivamente provvederemo ad accoglierli nei CAS che le varie prefetture gestiscono, oppure nel sistema SAI che è quello che i Comuni gestiscono insieme allo Stato, e che prevede i richiedenti asilo».
«In merito al discorso donazioni di beni di prima necessità, sul quale negli ultimi giorni si è creata una certa confusione, sottolinea: Quel che dico io come prefetto in merito conta poco, ciò che conta è quello che hanno comunicato l'UNHCR, la Croce Rossa, la Caritas e tutte le agenzie internazionali che hanno sul territorio i loro referenti. Tutti stanno ripetendo di concentrare la propria generosità su aiuti in denaro che permettano di fare acquisti in loco adeguati alle esigenze dei profughi lì presenti».
La decisione è emersa ieri mattina dopo una riunione a cui hanno partecipato, oltre al presidente Emiliano, tutti i prefetti della Puglia, tra cui il prefetto di Bari, Antonia Bellomo e tutte le parti coinvolte nell'emergenza.
«Abbiamo concordato insieme di costituire una cabina di regia - sottolinea Bellomo - per costruire insieme un modello organizzativo che possa essere efficiente ed efficace. In questo momento, il fenomeno a cui stiamo assistendo è quello dell'arrivo di persone dall'Ucraina che si ricongiungono a parenti o amici, che sono presenti sul territorio della nostra provincia. Queste persone non hanno chiesto nessun tipo di assistenza, se non di accedere all'assistenza sanitaria per lo screening anti-Covid necessario e per registrarsi alla questura che deve rilasciare il permesso di soggiorno temporaneo così come previsto dalla normativa vigente».
«L'evoluzione della situazione internazionale è tale che stiamo preparando la macchina per una accoglienza più estesa - aggiunge il prefetto - che si svolgerà in accordo con la Regione, che metterà a disposizione le strutture per effettuare una eventuale quarantena e per lo screening sanitario. Successivamente provvederemo ad accoglierli nei CAS che le varie prefetture gestiscono, oppure nel sistema SAI che è quello che i Comuni gestiscono insieme allo Stato, e che prevede i richiedenti asilo».
«In merito al discorso donazioni di beni di prima necessità, sul quale negli ultimi giorni si è creata una certa confusione, sottolinea: Quel che dico io come prefetto in merito conta poco, ciò che conta è quello che hanno comunicato l'UNHCR, la Croce Rossa, la Caritas e tutte le agenzie internazionali che hanno sul territorio i loro referenti. Tutti stanno ripetendo di concentrare la propria generosità su aiuti in denaro che permettano di fare acquisti in loco adeguati alle esigenze dei profughi lì presenti».