Emiliano lascia il PD: «Dopo sentenza della Corte Costituzionale non posso rinnovare la tessera»

Il governatore in una nota: «Continuerò a supportare il Partito in ogni modo in cui mi venga richiesto»

lunedì 3 dicembre 2018 17.54
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che vieta ai magistrati l'iscrizione, o la partecipazione "sistematica e continuativa", a partiti politici per tutelarne indipendenza e imparzialità, il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano deve lasciare il Partito Democratico, di cui è stato fra i fondatori.

Emiliano, in aspettativa da 14 anni dal suo ruolo di magistrati, in una nota inviata al circolo PD Murat-San Nicola ha scritto: «Per ragioni legate al mio ruolo di magistrato, sia pure in aspettativa per mandato elettorale, devo comunicare la mia decisione, dolorosa ma inevitabile, di non rinnovare l'iscrizione al PD, in ossequio alla recente sentenza della Corte Costituzionale in materia. Continuerò a supportare il PD in ogni modo in cui mi venga richiesto e continuerò a frequentare il mio circolo ed ogni istanza di partito alla quale riterrò di intervenire. Vi è infatti che il mio ruolo di capo politico della coalizione di centrosinistra della Regione Puglia è per me coessenziale alla mia militanza nel PD al quale sarò sempre legato».

Immediato il commento dell'ex ministro Carlo Calenda, che su Twitter esulta: «Una buona notizia. Finalmente Emiliano fuori dal Pd».