Ennesimo furto a Pane e pomodoro, la lettera della vittima a Decaro: «Mi hanno rubato il Pc, per me era tutto»

«Ho dato fiducia alla mia città. Ora chiedo al sindaco di fare qualcosa: nessuno deve provare quello che provo io»

giovedì 10 agosto 2023 9.58
Un ennesimo furto è andato in scena nelle scorse ore a Pane e pomodoro, la più frequentata spiaggia cittadina. Vittime, stavolta, sono due ragazzi, che si sono addormentati in spiaggia e al risveglio si sono ritrovati completamente "ripuliti".

Uno dei due ha deciso di denunciare il fatto scrivendo una lettera al sindaco Antonio Decaro:

Dopo un'intera giornata fra carabinieri, posta, banca, ore a scavare nella sabbia (sotto gli occhi giudicanti e divertiti dei bagnanti) alla ricerca disperata e speranzosa di ritrovare qualcosa, ormai stanco e con lo stomaco definitivamente chiuso, mi ritrovo qui a scriverle di come due normalissimi ragazzi hanno deciso, o meglio, speravano, di passare una tranquilla serata su quella spiaggia che dovrebbe essere un punto di ritrovo, una perla della nostra città, ma che hanno commesso l'imperdonabile errore di addormentarsi per 30, massimo 40 minuti. Ed è così che, come solo nelle migliori favole accade, puff come per magia erano sparite tutte le nostre borse, con annessi documenti, chiavi dell'auto, cellulare, carte di credito, una chiavetta con foto personali, ricordi e ciliegina sulla torta, un bel MacBook, di cui principalmente non mi interessa il valore economico, ossia i 2mila euro che ora non posso permettermi di spendere per riacquistarlo, dato che intelligentemente ho deciso di morire di fame facendo il musicista; ma un valore non posso darlo a tutto il lavoro, i progetti, le registrazioni create in questi tre anni, tutto ciò che preparavo per il mio futuro. Di questo forse loro non ne sapranno mai nulla, invece io, non potrò perdonarmelo mai, perché mi hanno tolto TUTTO, ecco cos'era per me quel pc, il mio passato, ma anche il mio futuro e non posso che colpevolizzarmi per aver dato scioccamente fiducia alla mia città e a chi la abita, ovviamente non eravamo soli in spiaggia, ma nessuno ha visto niente. Quello che le chiedo io, da umile cittadino, senza alcuna intenzione di colpevolizzarla, è di provare a fare qualcosa, che siano controlli, videosorveglianza, luci, o qualsiasi altro provvedimento che sicuramente, chi di competenza, meglio sa essere utile rispetto ad un ragazzo incosciente, che con le sue parole colme di rabbia e ribrezzo, spera solo che nessun altro mai possa provare quello che abbiamo vissuto noi in queste ore.