Ennesimo sfregio alla tomba di Marzulli, indagine in corso ma non ci sono telecamere

Il cimitero è sprovvisto di videosorveglianza nella zona della lapide del comandante, cresce la rabbia dei cittadini

sabato 5 maggio 2018
A cura di Elga Montani
Ieri mattina la notizia dell'ennesimo sfregio sulla tomba del compianto comandante Nicola Marzulli. È la quarta volta dal giorno del funerale che purtroppo accade, qualcuno ha preso di mira la lapide dell'ex capo della Polizia Municipale nonché presidente Amtab. Anche questa volta i carabinieri stanno lavorando per risalire all'autore del gesto, anche se non sarà facile. Il cimitero di Bari è molto grande, e chiunque potrebbe essere passato di là e indisturbato aver provveduto a rovinare la foto e rompere la lampada.

La tomba di Marzulli si trova in una zona facilmente accessibile del cimitero monumentale cittadino, a pochi passi dall'ingresso laterale dove sono i chioschi dei fiorai. Esposta, ma allo stesso tempo nascosta e non eccessivamente visibile. Telecamere per ora in quella zona non ce ne sono, le uniche che sorvegliano i nostri cari sono all'esterno, sopra l'arco di ingresso che si trova in fondo al viale dopo aver varcato la porta principale. Ma quelle telecamere riprendono tutti coloro che entrano ed escono, e poca utilità possono avere tali immagini per scoprire il colpevole di tali vili atti nei confronti della lapide del comandante.

In merito alla vicenda il sindaco, Antonio Decaro, ha fatto sapere che c''è un indagine in corso. E ha sottolineato che le telecamere non ci sono, o meglio ce n'è una, ma è all'ingresso e quindi è praticamente inservibile. E quando il Comune ha chiesto di mettere le telecamere la procura ha avocato a sé la cosa. Intanto cresce nell'opinione pubblica la rabbia nei confronti di tali gesti, d'altronde, come ci dice un ragazzo che lavora in uno dei fiorai del cimitero: «Qui spesso rubano i fiori, cose del genere finora non ne avevo mai viste».

Per ora, in modo molto celere, le cose sono state ripristinate, la lampada è stata sostituita, ma nella foto sono rimasti i segni del primo atto vandalico. Ci auguriamo che non accada ancora, anche se, come dice un nostro lettore: «Tra tanti baresi onesti ci sono alcuni che sono una vergogna per la città. Sicuramente quelli che Marzulli combatteva».
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