Erasmus negato, finisce il sogno degli studenti baresi a Londra
Con l'entrata in vigore della Brexit niente più viaggi studio verso la Gran Bretagna
giovedì 9 gennaio 2020
18.13
Potrebbe rimanere un lontano ricordo l'Erasmus degli studenti baresi a Londra non appena entrerà in vigore la Brexit.
In oltre trent'anni, oltre 350 mila studenti universitari hanno usufruito di borse di mobilità Erasmus per studio o tirocini mentre circa 100 mila docenti e alunni, dal 2007 hanno avuto l'opportunità di vivere esperienze di mobilità in Europa. Ora però l'Inghilterra ha detto stop.
La questione è stata definita con la netta bocciatura di un emendamento alla legge di ratifica presentato dall'opposizione liberaldemocratica.
La legge attende l'ok finale dei Comuni prima del passaggio alla Camera dei Lord.
La Camera dei Comuni del Regno Unito ha ufficialmente detto addio anche all'Erasmus+, la piattaforma che include il programma europeo di scambio degli studenti a cui aderisce anche Uniba e che consente agli studenti regolarmente iscritti di ottenere un contributo finanziario per trascorrere all'estero un periodo di studio (corsi, esami, preparazione tesi di laurea) presso un'università di uno dei paesi partecipanti al programma (27 Paesi dell'Unione europea, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Turchia, Croazia). Nel 2017/2018 (i dati sono dell' agenzia Indire che si occupa del programma) sono 37.601 gli studenti partiti in Erasmus dagli atenei italiani , un numero in crescita che pone l'Italia tra i quattro principali paesi Ue per numero di giovani in partenza, dopo Spagna, Germania e Francia. Oltre 26mila studenti europei sono venuti qui a studiare. Nell'anno 2018/2019 è cresciuta infine del 10% la richiesta di borse per studio e tirocinio da parte degli atenei, con un budget a disposizione per l'Italia pari a 76.017.802 euro. Indire, infine ha tracciato l'identikit dello studente Erasmus tipico: ha un'età media di 23 anni, è una studentessa, va verso Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Portogallo e resta in media di 6 mesi, per quanto riguarda gli studenti in arrivo, i principali paesi di provenienza sono Spagna, Francia, Germania, Polonia e Turchia.
In oltre trent'anni, oltre 350 mila studenti universitari hanno usufruito di borse di mobilità Erasmus per studio o tirocini mentre circa 100 mila docenti e alunni, dal 2007 hanno avuto l'opportunità di vivere esperienze di mobilità in Europa. Ora però l'Inghilterra ha detto stop.
La questione è stata definita con la netta bocciatura di un emendamento alla legge di ratifica presentato dall'opposizione liberaldemocratica.
La legge attende l'ok finale dei Comuni prima del passaggio alla Camera dei Lord.
La Camera dei Comuni del Regno Unito ha ufficialmente detto addio anche all'Erasmus+, la piattaforma che include il programma europeo di scambio degli studenti a cui aderisce anche Uniba e che consente agli studenti regolarmente iscritti di ottenere un contributo finanziario per trascorrere all'estero un periodo di studio (corsi, esami, preparazione tesi di laurea) presso un'università di uno dei paesi partecipanti al programma (27 Paesi dell'Unione europea, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Turchia, Croazia). Nel 2017/2018 (i dati sono dell' agenzia Indire che si occupa del programma) sono 37.601 gli studenti partiti in Erasmus dagli atenei italiani , un numero in crescita che pone l'Italia tra i quattro principali paesi Ue per numero di giovani in partenza, dopo Spagna, Germania e Francia. Oltre 26mila studenti europei sono venuti qui a studiare. Nell'anno 2018/2019 è cresciuta infine del 10% la richiesta di borse per studio e tirocinio da parte degli atenei, con un budget a disposizione per l'Italia pari a 76.017.802 euro. Indire, infine ha tracciato l'identikit dello studente Erasmus tipico: ha un'età media di 23 anni, è una studentessa, va verso Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Portogallo e resta in media di 6 mesi, per quanto riguarda gli studenti in arrivo, i principali paesi di provenienza sono Spagna, Francia, Germania, Polonia e Turchia.