Estorsione aggravata dal metodo mafioso, arrestato 36enne ad Altamura

L'indagine partita lo scorso mese di luglio, quando l'uomo si sarebbe appropriato di abbigliamento per 3mila euro in un negozio

martedì 10 maggio 2022 9.13
I carabinieri della compagnia di Altamura hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di L.M., 36enne del luogo, pregiudicato, indagato per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip, nel mese di luglio dello scorso anno, il 36enne, all'interno di un negozio della città federiciana, si sarebbe appropriato di capi di abbigliamento di vario genere, senza pagare il corrispettivo di circa 3 mila euro. L'episodio non è sfuggito ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Altamura, impiegati in un servizio di controllo del territorio, che, riconosciuto l'uomo perché sottoposto alla misura dell'affidamento in prova ai servizi sociali, dopo una lunga detenzione in carcere per una condanna per omicidio, hanno avviato approfonditi accertamenti.

Le indagini, condotte sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno consentito presto di raccogliere gravi indizi per qualificare la condotta come una vera e propria estorsione ai danni del titolare dell'esercizio commerciale. Infatti, l'indagato, sotto la minaccia implicita, derivante dalla propria caratura criminale e di quella del padre, ritenuto esponente della criminalità organizzata di Altamura - recentemente tratto in arresto, tra l'altro, per associazione di tipo mafioso, nell'ambito dell'operazione Logos dei Carabinieri di Bari - avrebbe costretto il commerciante a consegnare la merce senza richiedere il relativo pagamento né sporgere denuncia. Nella circostanza, il 36enne non avrebbe avuto bisogno di accompagnare la richiesta con particolari argomentazioni, esercitando sulla vittima l'intimidazione propria delle organizzazioni mafiose e potendo contare sul fatto che la vicenda non sarebbe stata denunciata, così come di fatti è avvenuto.