Eventi in Puglia, a rischio migliaia di posti di lavoro
Rinaldi (Federeventi Bari-Bat): «Nessun decreto cita le nostre aziende, che si ritrovano da due mesi a fatturato zero»
domenica 3 maggio 2020
Migliaia di posti di lavoro a rischio anche in Puglia nel comparto degli eventi e degli allestimenti. Dal mese di febbraio il Covid-19 ha imposto il rinvio, se non addirittura l'annullamento, di tutte le fiere, gli eventi, le manifestazioni culturali, mettendo in ginocchio l'intero comparto ed in seria difficoltà tutto il suo indotto.
A lanciare l'allarme in Puglia è Vittorio Rinaldi, presidente di Federeventi Bari-BAT: «Alla stregua del turismo e della ricettività, anche il nostro settore sarà uno degli ultimi a ripartire. Una stagnazione che mette in serio pericolo il posto di lavoro di centinaia di architetti, falegnami, elettricisti, tecnici, fabbri, grafici, stampatori, montatori, hostess, animatori, magazzinieri, commerciali e trasportatori che ne costituiscono l'anima e l'operatività. – continua Rinaldi - Nessun decreto del Governo cita le nostre aziende, che si ritrovano da due mesi a fatturato zero. Progettiamo e produciamo stand fieristici e scenografie, li montiamo e smontiamo, siamo coloro che con grande professionalità rendono possibile la realizzazione di fiere, manifestazioni culturali, eventi, congressi e concerti, ma di noi il Governo sembra essersi dimenticato».
Numeri che rendono bene la drammaticità della situazione, ancor più se considerati su scala nazionale: sono 150mila i posti di lavoro a rischio per un settore che fattura oltre 2 miliardi di euro l'anno. «Siamo letteralmente in ginocchio e per questo chiediamo al Governo aiuti a fondo perduto immediatamente erogabili. Con circa l'80% di fatturato in meno previsto nel 2020, i prestiti non serviranno molto. Bisogna far presto e rendere disponile liquidità a fondo perduto per sopravvivere durante questa crisi senza precedenti», conclude Rinaldi.
A lanciare l'allarme in Puglia è Vittorio Rinaldi, presidente di Federeventi Bari-BAT: «Alla stregua del turismo e della ricettività, anche il nostro settore sarà uno degli ultimi a ripartire. Una stagnazione che mette in serio pericolo il posto di lavoro di centinaia di architetti, falegnami, elettricisti, tecnici, fabbri, grafici, stampatori, montatori, hostess, animatori, magazzinieri, commerciali e trasportatori che ne costituiscono l'anima e l'operatività. – continua Rinaldi - Nessun decreto del Governo cita le nostre aziende, che si ritrovano da due mesi a fatturato zero. Progettiamo e produciamo stand fieristici e scenografie, li montiamo e smontiamo, siamo coloro che con grande professionalità rendono possibile la realizzazione di fiere, manifestazioni culturali, eventi, congressi e concerti, ma di noi il Governo sembra essersi dimenticato».
Numeri che rendono bene la drammaticità della situazione, ancor più se considerati su scala nazionale: sono 150mila i posti di lavoro a rischio per un settore che fattura oltre 2 miliardi di euro l'anno. «Siamo letteralmente in ginocchio e per questo chiediamo al Governo aiuti a fondo perduto immediatamente erogabili. Con circa l'80% di fatturato in meno previsto nel 2020, i prestiti non serviranno molto. Bisogna far presto e rendere disponile liquidità a fondo perduto per sopravvivere durante questa crisi senza precedenti», conclude Rinaldi.