Ex Auchan, la rabbia dei dipendenti in sit-in a Bari, in 100 sono di troppo?
Manifestazione davanti alla presidenza della Regione Puglia, Neglia: «Incontro entro le prossime 2 settimane o occupiamo l'ipermercato»
lunedì 29 giugno 2020
14.19
Le voci sono sempre più insistenti e incontrollate e i 141 dipendenti dell'ex Auchan di Modugno sono stanchi di andare a lavorare con l'ansia di trovare le serrande abbassate. Questa mattina la loro rabbia ha animato una manifestazione sul lungomare di Bari, di fronte la sede della Presidenza della Regione.
Ciò che chiedono è chiarezza. L'azienda sta andando avanti per la sua strada senza comunicare, gli stessi sindacati non riescono ad avere ragguagli, e la situazione si sta trascinando stancamente ormai dallo scorso agosto. Intanto, il prossimo 22 luglio partiranno i lavori di riduzione della superficie dell'ipermercato. Si parla di un numero di dipendenti di troppo intorno alle 100 unità, dato che Despar (che dovrebbe subentrare a Margherita Distribuzione) sarebbe disposta a tenerne un numero che oscilla tra i 40 e i 50, le scorte stanno via via finendo e i clienti sono sempre meno.
«C'è purtroppo una chiusura totale da parte dell'azienda - spiega Barbara Neglia di Filcams Cgil Puglia - abbiamo la necessità di avere i numeri, sapere quanta gente verrà assunta dalla nuova società. Diversamente dovremo vedere che azioni mettere in campo, la situazione per i dipendenti è davvero pesante».
«La cosa davvero brutta è non sapere la fine che faremo - dice sconsolato uno dei 141 dipendenti - le voci di corridoio non fanno che aumentare l'ansia, andiamo al lavoro ogni giorno con la speranza di trovare l'ipermercato aperto. La cassa integrazione non è arrivata, io ho anche mia moglie in cassa integrazione a zero ore da marzo e la situazione è davvero difficile. La merce sta finendo e non ne arriva altra, e i clienti stanno diminuendo. La parte non alimentare, che dovrebbe essere quella che verrà eliminata, è ormai praticamente vuota. Sta diventando sempre più difficile lavorare, vorremmo arrivare alla conclusione qualsiasi essa sia, vogliamo sapere di che morte dobbiamo morire. Questa agonia che si trascina da un anno ormai è impossibile da sopportare».
«Siamo stati ricevuti da un dirigente della task force regionale - conclude Neglia - tra la prossima settimana e quella successiva la Regione si è impegnata per organizzare un incontro con l'azienda per avere informazioni certe. Verrà convocata non solo l'azienda, ma anche il Comune di Modugno che è parte in causa, essendo lui a dover dare le autorizzazioni per la riduzione della superficie del negozio. Noi sindacati siamo disposti a bloccare e occupare l'ipermercato, perché l'importanza di questa vertenza è stata presa sottogamba».
Ciò che chiedono è chiarezza. L'azienda sta andando avanti per la sua strada senza comunicare, gli stessi sindacati non riescono ad avere ragguagli, e la situazione si sta trascinando stancamente ormai dallo scorso agosto. Intanto, il prossimo 22 luglio partiranno i lavori di riduzione della superficie dell'ipermercato. Si parla di un numero di dipendenti di troppo intorno alle 100 unità, dato che Despar (che dovrebbe subentrare a Margherita Distribuzione) sarebbe disposta a tenerne un numero che oscilla tra i 40 e i 50, le scorte stanno via via finendo e i clienti sono sempre meno.
«C'è purtroppo una chiusura totale da parte dell'azienda - spiega Barbara Neglia di Filcams Cgil Puglia - abbiamo la necessità di avere i numeri, sapere quanta gente verrà assunta dalla nuova società. Diversamente dovremo vedere che azioni mettere in campo, la situazione per i dipendenti è davvero pesante».
«La cosa davvero brutta è non sapere la fine che faremo - dice sconsolato uno dei 141 dipendenti - le voci di corridoio non fanno che aumentare l'ansia, andiamo al lavoro ogni giorno con la speranza di trovare l'ipermercato aperto. La cassa integrazione non è arrivata, io ho anche mia moglie in cassa integrazione a zero ore da marzo e la situazione è davvero difficile. La merce sta finendo e non ne arriva altra, e i clienti stanno diminuendo. La parte non alimentare, che dovrebbe essere quella che verrà eliminata, è ormai praticamente vuota. Sta diventando sempre più difficile lavorare, vorremmo arrivare alla conclusione qualsiasi essa sia, vogliamo sapere di che morte dobbiamo morire. Questa agonia che si trascina da un anno ormai è impossibile da sopportare».
«Siamo stati ricevuti da un dirigente della task force regionale - conclude Neglia - tra la prossima settimana e quella successiva la Regione si è impegnata per organizzare un incontro con l'azienda per avere informazioni certe. Verrà convocata non solo l'azienda, ma anche il Comune di Modugno che è parte in causa, essendo lui a dover dare le autorizzazioni per la riduzione della superficie del negozio. Noi sindacati siamo disposti a bloccare e occupare l'ipermercato, perché l'importanza di questa vertenza è stata presa sottogamba».