Ex Socrate, dopo l'incendio i residenti rientrano nell'edificio
Valutata la relazione dei vigili del fuoco si è optato per non procedere con lo sgombero. Sul posto anche Decaro
mercoledì 23 dicembre 2020
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I residenti sono rientrati all'interno dell'ex Socrate e lì hanno trascorso la notte. Dopo l'incendio di ieri mattina e il paventato sgombero, ieri sera le forze dell'ordine hanno rimosso il blocco e permesso di rientrare a chi abita nello stabile dell'ex liceo classico di Bari, in via Fanelli. Le fiamme - di lieve entità - erano state domate già da alcuni residenti, prima dell'arrivo dei vigili del fuoco.
Valutata la relazione dei vigili del fuoco, infatti, sono state constatate le condizioni per permettere alle persone residenti di trascorrere lì la notte. La notizia è stata accolta dall'esultanza di comitati per la tutela dei diritti umani e centri sociali, che fin dalla mattinata di ieri avevano istituito un presidio per opporsi alle operazioni di sgombero del palazzo, regolarmente occupato da circa un centinaio di cittadini stranieri in virtù degli accordi stipulati fra l'associazione di volontariato "Socrate", Comune di Bari e Regione Puglia nel 2014. In segno di solidarietà, i cittadini residenti nei palazzi limitrofi avevano portato cibo e coperte ai manifestanti, prima di alcuni momenti di tensione con le forze dell'ordine, sul posto per evitare che i residenti tornassero a prendere possesso dello stabile.
In serata sul posto è sopraggiunto anche il sindaco Antonio Decaro, che ha rassicurato sul fatto che - anche in caso di valutazione negativa sul rientro da parte dei vigili del fuoco - gli inquilini del palazzo sarebbero stati ospitati nelle case di comunità comunali. Decaro ha, inoltre, ricordato che il 27 novembre scorso il consiglio comunale ha deliberato in favore della demolizione e ricostruzione dell'edificio, che il sindaco ha definito «Un laboratorio di integrazione».
Questa mattina residenti, associazioni e centri sociali si riuniranno in assemblea.
Valutata la relazione dei vigili del fuoco, infatti, sono state constatate le condizioni per permettere alle persone residenti di trascorrere lì la notte. La notizia è stata accolta dall'esultanza di comitati per la tutela dei diritti umani e centri sociali, che fin dalla mattinata di ieri avevano istituito un presidio per opporsi alle operazioni di sgombero del palazzo, regolarmente occupato da circa un centinaio di cittadini stranieri in virtù degli accordi stipulati fra l'associazione di volontariato "Socrate", Comune di Bari e Regione Puglia nel 2014. In segno di solidarietà, i cittadini residenti nei palazzi limitrofi avevano portato cibo e coperte ai manifestanti, prima di alcuni momenti di tensione con le forze dell'ordine, sul posto per evitare che i residenti tornassero a prendere possesso dello stabile.
In serata sul posto è sopraggiunto anche il sindaco Antonio Decaro, che ha rassicurato sul fatto che - anche in caso di valutazione negativa sul rientro da parte dei vigili del fuoco - gli inquilini del palazzo sarebbero stati ospitati nelle case di comunità comunali. Decaro ha, inoltre, ricordato che il 27 novembre scorso il consiglio comunale ha deliberato in favore della demolizione e ricostruzione dell'edificio, che il sindaco ha definito «Un laboratorio di integrazione».
Questa mattina residenti, associazioni e centri sociali si riuniranno in assemblea.