«Facevano prostituire tre 16enni in strutture di lusso»: 8 arresti, I NOMI

Quattro donne in carcere, in manette clienti consapevoli della giovane età delle ragazzine. Tutto è partito dalla denuncia della mamma di una 16enne

lunedì 13 maggio 2024 20.28
A cura di Nicola Miccione
Avrebbero «indotto, favorito, sfruttato, gestito ed organizzato la prostituzione» di tre ragazze minorenni, ricavando un guadagno ingente dalle prestazioni sessuali offerte, a pagamento, a diversi clienti. L'attività illegale si sarebbe svolta in alcune strutture ricettive, anche di lusso, fra Bari, Monopoli e Trani a partire dal 2021.

È quanto ha scoperto la Squadra Mobile di Bari che, all'alba, nel capoluogo pugliese, a Roma, Trani e Lecce, ha eseguito un provvedimento cautelare, emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giuseppe Ronzino, richiesto dal pubblico ministero della locale Procura della Repubblica, Matteo Soave. In carcere sono finiti Marilena Lopez (35 anni), Antonella Albanese (21), Federica Devito (24), Elisabetta Manzari (23), Ruggiero Doronzo (29) e Nicola Basile (24).

Due clienti, di 47 e 42 anni, Fabio Carlino e Roberto Urbino, sono finiti ai domiciliari: sarebbero stati consapevoli della minore d'età delle ragazze e, nonostante ciò, «non avrebbero esitato a consumare rapporti sessuali in cambio di danaro». Per un terzo cliente, di 55 anni, Stefano Chiriatti, è scattato l'obbligo di dimora. Stessa misura a carico di un 45enne barese, Michele Annoscia, gestore di una struttura ricettiva in cui «avrebbe tollerato l'esercizio abituale della prostituzione».

Le indagini sono iniziate, a marzo 2022, dopo la denuncia sporta dalla mamma di una 16enne, che ha notato comportamenti anomali nella figlia e riscontrato la sua frequentazione con una maggiorenne: quest'ultima era descritta, in un annuncio, come una escort operativa nelle Marche. I fatti, su cui sono stati acquisiti vari elementi investigativi, si sarebbero consumati in alcune strutture ricettive, anche di lusso, delle province di Bari e Bat, a partire dal mese di ottobre del 2021.

Le minorenni, all'epoca 16enni, sarebbero state adescate e introdotte nel mondo della prostituzione con la promessa, riscontrata, di facili guadagni. Alcuni clienti avrebbero pagato anche centinaia di euro per singoli atti sessuali. Il danaro guadagnato con la prostituzione sarebbe stato usato, dalle ragazze, per acquistare abiti, borse e cenare in ristoranti costosi. Per la gestione della attività, sarebbero state utilizzate utenze telefoniche dedicate, inserite in appositi annunci online.

Qualcuno avrebbe provveduto alla prenotazione delle strutture, altri avrebbero accompagnato le ragazze nelle camere e altri ancora a ricevere le telefonate dei clienti. E infine c'era chi riceveva personalmente il danaro dai clienti e versava alle ragazze la quota loro spettante, corrispondente al 50% della somma ricevuta.