Fallimento Mercatone Uno a Bari, la procura indaga per bancarotta fraudolenta
La Shernon avrebbe accumulato debiti per 90 milioni in soli 9 mesi, sempre più incerto il futuro dei dipendenti
martedì 4 giugno 2019
10.16
Si fa sempre più nera la situazione del Mercatone Uno che ha visto a Bari e in tutta la Puglia la chiusura dei negozi dall'oggi al domani. E sempre più nebulosa appare la situazione degli oltre 250 dipendenti pugliesi dei punti vendita.
La Procura di Milano ha aperto un filone di inchiesta per bancarotta fraudolenta legato al fallimento della Shernon Holding, che solo 9 mesi fa avere rilevato circa 55 negozi del Mercatone. L'indagine è affidata al procuratore aggiunto Riccardo Targetti e al pm Roberto Fontana ed è stata aperta in seguito alla deposizione, da parte del curatore fallimentare Marco Angelo Russo, di una relazione sulla vicenda.
Dalla relazione si evince che in soli 9 mesi Shernon avrebbe accumulato perdite pari a 90 milioni, di cui 67 sono debiti nei confronti dei fornitori e 8 milioni riguardano gli oneri previdenziali. Da quanto emerge dalla relazione, inoltre, la società, in assenza di credito bancario, avrebbe provveduto a finanziarsi omettendo il pagamento degli oneri previdenziali e nei confronti di fornitori e locatori. Inoltre, avrebbe incassato acconti per ordini da evadere pari a 3,8 milioni evitando anche di rispettare gli accordi presi con l'Amministrazione Straordinaria.
La Procura di Milano ha aperto un filone di inchiesta per bancarotta fraudolenta legato al fallimento della Shernon Holding, che solo 9 mesi fa avere rilevato circa 55 negozi del Mercatone. L'indagine è affidata al procuratore aggiunto Riccardo Targetti e al pm Roberto Fontana ed è stata aperta in seguito alla deposizione, da parte del curatore fallimentare Marco Angelo Russo, di una relazione sulla vicenda.
Dalla relazione si evince che in soli 9 mesi Shernon avrebbe accumulato perdite pari a 90 milioni, di cui 67 sono debiti nei confronti dei fornitori e 8 milioni riguardano gli oneri previdenziali. Da quanto emerge dalla relazione, inoltre, la società, in assenza di credito bancario, avrebbe provveduto a finanziarsi omettendo il pagamento degli oneri previdenziali e nei confronti di fornitori e locatori. Inoltre, avrebbe incassato acconti per ordini da evadere pari a 3,8 milioni evitando anche di rispettare gli accordi presi con l'Amministrazione Straordinaria.