Fc Bari, l'appello di Cgil per i lavoratori

Sono in 20 a rischiare il posto, Decaro ieri ha garantito che proporrà la loro assunzione

sabato 21 luglio 2018 15.37
A cura di La Redazione
Dopo la notizia del fallimento del Bari tutti si sono preoccupati del futuro della squadra, in pochi hanno pensato ai lavoratori della società che tra pochi giorni diventeranno ufficialmente disoccupati. I calciatori non hanno questo problema perché si trovano ad essere svincolati e acquistabili a parametro zero, i dipendenti invece rischiano di finire in mezzo alla strada. Ieri durante l'incontro tra il sindaco e i tifosi la problematica è emersa e Decaro ha garantito che proporrà a chi subentrerà di assumere tutti i circa 20 dipendenti. E anche Cgil si è esposta mettendosi al loro fianco con un appello e la volontà di incontrare proprio il sindaco per valutare il da farsi per far sì che questi dipendenti e le loro famiglie non debbano subire le conseguenze di quanto sta succedendo alla squadra cittadina.

«Dietro alla Bari calcistica - sottolinea Cgil - oltre ai giocatori, al pubblico appassionato, dietro a tecnici, staff sanitario e sportivo, ci sono, poco visibili e molto poco conosciuti anche 20 dipendenti che con vari incarichi e mansioni, per la società sportiva della città, fino ad oggi, hanno lavorato. Lavoratrici e lavoratori che, in questi mesi, conoscendo le difficoltà della società, hanno aspettato la corresponsione della retribuzione, paghe del valore di poco superiori ai mille euro mensili. Retribuzioni arretrare al mese di maggio, che si aggiungono, per molti di loro, a riduzioni di salario dei mesi scorsi, concordate o addirittura decise unilateralmente dalla proprietà. Avanzeremo richiesta urgente di incontro al sindaco Decaro al quale rappresenteremo la necessità di inserire, nella manifestazione d'interesse per l'assegnazione del titolo sportivo per il nuovo Bari calcio, il mantenimento della occupazione di chi fino ad ora ha lavorato per l'attuale società, inserendo la clausola sociale per la salvaguardia dell'occupazione, strumento indispensabile per non disperdere importanti professionalità e preservare le condizioni dei lavoratori e delle loro famiglie».

Inoltre, come riporta Ansa, si trovano in una situazione assurda in cui sono vostretti a continuare a recarsi al lavoro ogni giorno senza avere nulla da fare. Non hanno notizie del presidente Giancaspro da maggio, che non si è più fatto vedere in via Torrebella e stanno valutando di mettere in mora lo stesso presidente per gli stipendi che non sono stati loro corrisposti da maggio ad oggi. In attesa di avere una lettera di licenziamento, nel momento in cui ci sarà l'ufficialità del fallimento, o di sapere che ne sarà di loro con la nuova società.