Ferri lavati con acqua e mancanza di personale, protesta al Di Venere
Trecento tra medici e operatori sanitari si sono incatenati davanti all'ospedale per far sentire la loro voce
martedì 19 giugno 2018
19.38
Una situazione difficile al Di Venere, dove manca personale e le attrezzature non sono a norma. Per questi ed latri motivi questa mattina circa 300 tra medici e infermieri hanno protestato incatenandosi davanti all'ingresso dell'ospedale. Un protesta fatta anche con fischietti, tamburi, sirene, bandiere e altro, per sensibilizzare l'opinione pubblica, su alcune irregolarità della sale operatorie. Importante la mancanza di personale che ha portato a dover ridurre le sedute in sala operatoria, con gravi ripercussioni se si considera che nel solo reparto di Urologia oltre 70 pazienti, malati gravi di tumore, sono in attesa di essere operati, forse a settembre.
«È vergognoso che i malati di tumore debbano attendere così tanto tempo - dichiara il segretario generale del sindacato Usppi Nicola Brescia - così dicasi per altre Unita Operative che hanno sospeso gli interventi».
«Chiediamo l'intervento della magistratura, del sindaco Antonio Decaro e del presidente della Regione, Michele Emiliano in ordine alle gravi irregolarità che affliggono l'ospedale "Di Venere" - prosegue - ed evidenziano rischi sanitari, cui sono esposti sia il personale che soprattutto i pazienti/utenti. Mancano protocolli per la sanificazione degli ambienti, le macchine lava strumenti sono fuori uso, con la conseguenza che i ferri chirurgici non vengono sterilizzati correttamente. Nelle sale operatorie non è prevista la temperatura e umidità controllata necessaria per il controllo dei parametri vitali del paziente in corso di operazione».
Le diverse problematiche sono state rese note al direttore medico del Di Venere il dottor Lestingi, che in mattinata ha incontrato una delegazione di medici ed infermieri. Il direttore si è impegnato a riferire le criticità evidenziate al direttore generale Montanaro a cui il sindacato ha anche richeisto un incontro urgente
«La sconcertante situazione dell'ospedale Di Venere deve essere risolta entro breve termine - conclude Brescia - anche chiedendo l'interessamento del prefetto di Bari».
«È vergognoso che i malati di tumore debbano attendere così tanto tempo - dichiara il segretario generale del sindacato Usppi Nicola Brescia - così dicasi per altre Unita Operative che hanno sospeso gli interventi».
«Chiediamo l'intervento della magistratura, del sindaco Antonio Decaro e del presidente della Regione, Michele Emiliano in ordine alle gravi irregolarità che affliggono l'ospedale "Di Venere" - prosegue - ed evidenziano rischi sanitari, cui sono esposti sia il personale che soprattutto i pazienti/utenti. Mancano protocolli per la sanificazione degli ambienti, le macchine lava strumenti sono fuori uso, con la conseguenza che i ferri chirurgici non vengono sterilizzati correttamente. Nelle sale operatorie non è prevista la temperatura e umidità controllata necessaria per il controllo dei parametri vitali del paziente in corso di operazione».
Le diverse problematiche sono state rese note al direttore medico del Di Venere il dottor Lestingi, che in mattinata ha incontrato una delegazione di medici ed infermieri. Il direttore si è impegnato a riferire le criticità evidenziate al direttore generale Montanaro a cui il sindacato ha anche richeisto un incontro urgente
«La sconcertante situazione dell'ospedale Di Venere deve essere risolta entro breve termine - conclude Brescia - anche chiedendo l'interessamento del prefetto di Bari».