Ferrovie, «quanti anni serviranno per viaggiare in sicurezza?»
L'intervento di Grazia Di Bari sulla sicurezza ferroviaria in Puglia
mercoledì 21 giugno 2017
"Quanti anni dovranno ancora passare per poter viaggiare in sicurezza sulle linee ferroviarie pugliesi? Ad oggi quante sono le tratte ferroviarie messe in sicurezza e dotate del sistema di frenata automatico SCMT". Se lo chiede la consigliera del M5S Grazia Di Bari, la cui mozione per la "messa in sicurezza delle tratte ferroviarie regionali" giace in consiglio regionale da quasi un anno.
"La tragedia ferroviaria del 12 luglio 2016 sulla tratta Andria - Corato e lo scontro tra i due treni sulla linea Lecce - Otranto dello scorso 13 giugno non possono essere imputabili solo a errori umani - incalza Di Bari - alla base ci sono gravi responsabilità politiche. Da un anno aspettiamo che il presidente Emiliano e l'assessore ai trasporti Giannini vengano in aula a riferire sullo stato di tutte le linee ferroviarie pugliesi. L'anno scorso ci era stato promesso un Consiglio regionale monotematico in cui sarebbero state date risposte alle nostre domande in tema di sicurezza dei trasporti, ma ovviamente niente è stato fatto. Consiglio monotematico - continua la consigliera pentastellata - che è stato nuovamente richiesto dall'assessore Giannini all'indomani dello scontro tra i due treni delle ferrovie del Sud Est a Galugano e che siamo certi finirà nel dimenticatoio appena si sarà spenta l'eco sulla vicenda. Noi continueremo a batterci per avere impegni concreti dalla Giunta affinché venga garantito il diritto a viaggiare in tutta sicurezza. L'assessore Giannini continua a sfuggire e ad affermare che occorrono anni per la messa in sicurezza della rete ferroviaria pugliese. Dunque la domanda che gli poniamo è semplicissima: quanti anni dovranno ancora trascorrere?"
In Consiglio Regionale l'assessore ha spiegato che i soldi per la messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali sono stati stanziati, ma che le società concessionarie delle tratte ferroviarie non hanno presentato progetti e quindi la responsabilità non è riconducibile alla Regione. "L'assessore continua a dire che i soldi sono stati stanziati - conclude Di Bari - ma, se questo è vero, mi chiedo: perché la Regione non ha mai denunciato questa inerzia? Ha pensato di rescindere i contratti di concessione o li ha rinnovati? Ha avviato contenziosi per verificare di chi fossero le responsabilità del mancato impiego delle risorse disponibili? Queste domande potranno finalmente ricevere risposta o anche per questo sarà necessario aspettare anni?"
"La tragedia ferroviaria del 12 luglio 2016 sulla tratta Andria - Corato e lo scontro tra i due treni sulla linea Lecce - Otranto dello scorso 13 giugno non possono essere imputabili solo a errori umani - incalza Di Bari - alla base ci sono gravi responsabilità politiche. Da un anno aspettiamo che il presidente Emiliano e l'assessore ai trasporti Giannini vengano in aula a riferire sullo stato di tutte le linee ferroviarie pugliesi. L'anno scorso ci era stato promesso un Consiglio regionale monotematico in cui sarebbero state date risposte alle nostre domande in tema di sicurezza dei trasporti, ma ovviamente niente è stato fatto. Consiglio monotematico - continua la consigliera pentastellata - che è stato nuovamente richiesto dall'assessore Giannini all'indomani dello scontro tra i due treni delle ferrovie del Sud Est a Galugano e che siamo certi finirà nel dimenticatoio appena si sarà spenta l'eco sulla vicenda. Noi continueremo a batterci per avere impegni concreti dalla Giunta affinché venga garantito il diritto a viaggiare in tutta sicurezza. L'assessore Giannini continua a sfuggire e ad affermare che occorrono anni per la messa in sicurezza della rete ferroviaria pugliese. Dunque la domanda che gli poniamo è semplicissima: quanti anni dovranno ancora trascorrere?"
In Consiglio Regionale l'assessore ha spiegato che i soldi per la messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali sono stati stanziati, ma che le società concessionarie delle tratte ferroviarie non hanno presentato progetti e quindi la responsabilità non è riconducibile alla Regione. "L'assessore continua a dire che i soldi sono stati stanziati - conclude Di Bari - ma, se questo è vero, mi chiedo: perché la Regione non ha mai denunciato questa inerzia? Ha pensato di rescindere i contratti di concessione o li ha rinnovati? Ha avviato contenziosi per verificare di chi fossero le responsabilità del mancato impiego delle risorse disponibili? Queste domande potranno finalmente ricevere risposta o anche per questo sarà necessario aspettare anni?"