Festival Internazionale Castel dei Mondi, presentata a Bari la XXV edizione
L'evento fortemente voluto dalla Città di Andria con il sostegno della Regione Puglia, e organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese
mercoledì 25 agosto 2021
16.39
È stata presentata a Bari, nella Sala De Jesu del Palazzo della Presidenza della Regione Puglia, la XXV^ edizione del prestigioso Festival internazionale di Andria 'Castel dei Mondi'. Il Festival, che quest'anno festeggia le nozze d'argento, è stato fortemente voluto dalla Città di Andria con il sostegno dalla Regione Puglia – Fondo speciale per la cultura, Programma Straordinario Custodiamo la Cultura in Puglia 2021, e organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese. Impagabile l'impegno del direttore artistico Riccardo Carbutti e del direttore di produzione Francesco Fisfola, entrambi ideatori di questa edizione che costituisce una importante ripartenza per allontanare le paure generate da una pandemia tanto inattesa quanto distruttiva anche per la socialità. Il mondo del teatro e della cultura, e quello degli operatori della comunicazione artistica sono chiamati ad un supplementare esercizio di inclusione della gente negli spazi comuni. La rinnovata sete di libertà e dialogo è quindi una delle chiavi di lettura del programma attuato per l'edizione del 2021. Un festival che non è solo un'arida vetrina di numeri da botteghino. Una rassegna di questo spessore è laboratorio e scuola, ricerca di linguaggi nuovi al passo con il nostro tempo.
Una voce autorevole ha aperto la conferenza stampa, quella di Massimo Bray, Assessore Regionale alla Cultura, Tutela e Sviluppo delle Imprese Culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa Turistica, già Ministro dei Beni culturali del Governo Letta.
«Ringrazio innanzi tutto il mondo di donne e uomini che riescono a mettere insieme una pro-grammazione così fitta, ricca e di qualità, ringrazio l'amministrazione comunale andriese che crede nel valore di questo festival, e il direttore artistico. Il programma svela a tutti noi come ogni volta che intendiamo la cultura come la capacità di coniugare creatività e qualità creiamo momenti importanti, soprattutto per una Regione che sta facendo grandi sforzi per mettere al centro delle sue politiche la cultura. Un festival che è giunto alla sua venticinquesima edizione è un traguardo importante, è il segno che proprio dalla cultura possiamo ripartire con fiducia e possiamo lavorare per diversificare il turismo e credere che la nostra Regione, proprio rispetto al turismo culturale, possa giocare un ruolo centrale. Vorrei sottolineare che un festival ha la capacità di andare avanti se il luogo di dialogo con il festi-val dimostra anche le stesse sensibilità. E credo che la città di Andria, e ringrazio l'assessore per questo, stia dimostrando di cogliere la forza di questo festival e di fare in modo che il festival abiti la città e che questi luoghi di straordinario pregio storico architettonico appaiano nella loro bellezza a coloro che lo frequenteranno. Un Festival di grandissima qualità».
La parola è poi passata a Riccardo Carbutti, ideatore e direttore artistico del Festival. «25 edizioni di un festival multidisciplinare in una città di provincia e senza teatro. Il festival di Andria ha sempre esercitato una funzione pubblica perché è stato sempre finanziato da enti pubblici. Quella principale è stata quella di accompagnare lo spettatore nella sua emancipazione. Il Festival ha saputo dare gli strumenti ai suoi fruitori per poter tradurre in pensiero ciò che si guarda anche senza conoscere. Un altro pilastro del FCDM è quello di aver creato un territorio franco dell'immaginario in cui più pubblici si sono mescolati in una ibridazione positiva e stimolante per la direzione artistica. Un altro pilastro è stato quello di dare ad un'intera generazione il sostegno a credere fortemente alla loro grande passione per le arti. Quindi attraverso il festival proseguire negli studi e negli approfondimenti e far sì che la loro professione potesse farli vivere e non sopravvivere come invece accade adesso nel sistema delle arti performative. Altra funzione, altro pilastro è l'aver dato alle giovani compagnie invisibili la possibilità di potersi esprimere nelle loro costruzioni drammaturgiche più innovative.
Per quanto riguarda questa edizione – ha continuato il direttore artistico - non possiamo far finta che non sia successo nulla in questo anno e mezzo di emergenza sanitaria. I dati della disaffezione del pubblico alla fruizione dei luoghi di cultura sono impietosi. Andiamo da una media del 50 per cento annuo in meno sino all' 80 per cento per il cinema, musica, teatro, danza, ecc…Cosa poteva fare il festival quest'anno? Ricostruire il tessuto connettivo di fiducia con il pubblico. Come? At-traverso l'uso degli spazi pubblici e spettacoli in linea con il sentimento cristallizzato del festival, la ricerca di spettacoli ironici ma complessi e profondi allo stesso tempo. Accompagnata da una iniziativa dell'assessore Di Bari "Le persone al centro" con la quale, con l'aiuto delle associazioni locali, si cerca di rendere il festival molto più partecipato, attraverso laboratori, ecc. Tutto avviene sotto l'ombrello della grande installazione, per la prima volta in Italia, dell'artista tasmaniana Amanda Parer, 'Man', ispirata al Pensatore di Rodin, alta 13 metri, che ritrae questo uomo riflettere sulle fragilità del nostro tempo. Le azioni più importanti sono la sezione "Shakespeare con altri occhi", con due mostri sacri del teatro italiano, Paola Gassmann e Ugo Pagliai, che si misureranno con un testo sperimentale di Babilonia Teatri, compagnia che ha vinto il Leone d'argento alla Biennale di Venezia. Ancora Gianfranco Berardi, una delle nostre realtà pugliesi più innovative e in più le produzioni nazionali: Massimiliano Civica, il nuovo direttore del teatro Metastasio di Prato, un Gruppo di giovani che arriva direttamente dalla scuola Paolo Grassi di Milano, gli Ensemble Teatro, e poi la scheggia impazzita del Gruppo Supershock, noti per aver sonorizzato i film dell'espressionismo tedesco, questa volta si sono dedicati alla sonorizzazione dei film erotici degli anni dieci-venti del secolo scorso con un concerto rock per una riflessione su come è cambiata la sessualità da un secolo a questa parte».
Carbutti infine ha ringraziato l'infaticabile direttore di produzione e co-ideatore Francesco Fisfola per il lavoro egregio svolto anche per questa edizione speciale e per la sua capacità di raccordare tanti soggetti istituzionali, accompagnato dalla gestione dell'associazione Malearti. A porgere i suoi saluti è intervenuta anche la consigliera regionale Grazia Di Bari. «Andria diventa in questo periodo un luogo in cui il turismo è coniugato in cultura e teatro, investire nel teatro ed è importante. Il Festival dà la possibilità anche a compagnie che non hanno grandi palcoscenici di esibirsi. Il teatro e la cultura devono coinvolgere non solo un pubblico d'elite e questo il festival di Andria lo fa in maniera compiuta».
L'altro partner organizzativo del FCDM è il Teatro Pubblico Pugliese per il quale è intervenuto Sante Levante, direttore TTP - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura. «Come Teatro Pubblico Pugliese siamo ben felici di essere ancora una volta accanto al Comune di Andria e della Regione Puglia per l'organizzazione del Festival Castel dei Mondi. Stiamo lavorando per la riuscita di questa edizione con la quale, su mandato dell'Amministrazione Comunale, puntiamo anche alla co-struzione di un percorso culturale in grado di abitare luoghi diversi della Città, per rispondere alle richieste di Cultura e Teatro andando incontro alla gente. Una richiesta che in questo momento di pandemia è ancora più importante per noi perché va a contrastare quel fenomeno di abbandono e demonizzazione dei luoghi di spettacolo che si è avuto nei mesi passati. Il Festival contribuirà a ricucire il rapporto con il pubblico. Lavoreremo come lo scorso anno con il massimo della sicurezza e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid per garantire agli operatori, e a tutti gli spetta-tori e cittadini che vorranno partecipare con la massima serenità agli appuntamenti del Festival».
È intervenuto inoltre in conferenza, egregiamente condotta da Alessandra Montemurro del TTP, il Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Aldo Patruno, che è sempre stato al fianco del festival.
«Sono 5 anni che il TPP co-produce il Festival, un grande sforzo che la Regione Puglia sta facendo. Un grande impegno finanziario perchè iI rischio era che questo Festival si perdesse. A volte le amministrazioni pubbliche devono però anche assumersi l'orgoglio di aver contribuito a garantire le iniziative di questo genere.
È importante accompagnare il processo di tutela e di sviluppo di questo festival, la sua govern-ance, la città di Andria senza un teatro deve innanzi tutto puntare alla costruzione di un teatro, questo è l'obiettivo che ci siamo dati, ma il festival diventa anche occasione per poter immaginare un governo di un Sistema di attività culturali. Per una città capoluogo come Andria è il momento di fare delle scelte, perchè questo sostegno straordinario e questa co-produzine con il TTP poi devono evolvere in una soluzione più strutturata, visto anche il valore del festival. Questi festival fanno la differenza nell'ambito della diversificazione del prodotto e dell'offerta turistico-culturale di questa regione che è il vero perno su cui si gioca la partita».
Patruno ha concluso soffermandosi sul fatto che questo festival risponde ad una sfida di al-lungamento della stagione dei flussi turistici, visto che dura sino all'11 settembre e oltre. Il Festi-val intercetta per la sua offerta qualitativa non già il pubblico di massa o solo il turismo di pros-simità ma anche quello internazionale.
Una emozionata Daniela Di Bari, assessora alla Bellezza della Città di Andria, ha sottolineato poi lo sforzo organizzativo di tutto il percorso. «I 25 anni sono un percorso che segna una maturità, un percorso di edificazione della comunità. Questa edizione mette al centro le persone e continua a farsi incontro, va verso la gente e rende ciascuno protagonista per ciò che vive e per ciò che vuole raccontare. Il desiderio è quello di non fermarsi solo all'11 settembre. È importante lavorare sui luoghi, a volte degradati. Quest'anno il festival va nelle strade attraverso installazione artistiche, il festival è lungo la via». Dal 27 agosto il Festival "abiterà" Castel del Monte, la Corte di Palazzo Ducale, Piazza Catuma, il Chiostro di San Francesco, l'Officina San Domenico, il Quartiere San Va-lentino. L'assessora ha chiosato infine con l'augurio "Buon festival".
Ha chiuso la presentazione la sindaca della città di Andria, Giovanna Bruno, entusiasta per questo new deal. «Un'altra nuova prima per l'amministrazione Bruno, tra l'altro il festival è un fiore all'occhiello per la comunità anche per il lavoro importante fatto nel tempo, che ha anche rischiato di smarrirsi se non fosse stato per l'impegno concreto di alcuni rappresentanti istituzionali, da Nino Marmo a Sabino Zinni, sino alla consigliera regionale Grazia Di Bari, che hanno fatto in modo che la Regione investisse sul Festival in maniera determinata. Come nuova amministrazione abbiamo avviato sin da subito le interlocuzioni sia con la Regione che con il TTP per far sì che il Festival sia sottratto alle emergenze e alle urgenze e diventi ancora più istituzionalizzato nella forma, nella contribuzione, nei meccanismi di produzione di eventi che non sono solo eventi episodici, anzi con l'amministrazione comunale e l'Assessorato alla bellezza stiamo pensando ad una destagionalizzazione del Festival stesso, cioè accompagnare la città, la comunità e la regione intera in un percorso che vede l'exploit nei giorni clou del Festival. Tra l'altro una venticinquesima edizione che risente inevitabilmente dell'agenda dettata dall'emergenza Covid. Ci siamo misurati anche con questo per le scelte fatte. Abbiamo un obiettivo preciso che è quello de "Le persone al centro", un progetto-comunità che correda il festival di una nuova sezione ad hoc. Vedremo come andrà questa sperimentazione, ma siamo fiduciosi e siamo sicuri che anche quest'anno, grazie alla direzione artistica, il successo di pubblico e di critica del Festival non mancheranno anzi cresceranno ancora».
L'appuntamento è al 27 agosto.
Una voce autorevole ha aperto la conferenza stampa, quella di Massimo Bray, Assessore Regionale alla Cultura, Tutela e Sviluppo delle Imprese Culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa Turistica, già Ministro dei Beni culturali del Governo Letta.
«Ringrazio innanzi tutto il mondo di donne e uomini che riescono a mettere insieme una pro-grammazione così fitta, ricca e di qualità, ringrazio l'amministrazione comunale andriese che crede nel valore di questo festival, e il direttore artistico. Il programma svela a tutti noi come ogni volta che intendiamo la cultura come la capacità di coniugare creatività e qualità creiamo momenti importanti, soprattutto per una Regione che sta facendo grandi sforzi per mettere al centro delle sue politiche la cultura. Un festival che è giunto alla sua venticinquesima edizione è un traguardo importante, è il segno che proprio dalla cultura possiamo ripartire con fiducia e possiamo lavorare per diversificare il turismo e credere che la nostra Regione, proprio rispetto al turismo culturale, possa giocare un ruolo centrale. Vorrei sottolineare che un festival ha la capacità di andare avanti se il luogo di dialogo con il festi-val dimostra anche le stesse sensibilità. E credo che la città di Andria, e ringrazio l'assessore per questo, stia dimostrando di cogliere la forza di questo festival e di fare in modo che il festival abiti la città e che questi luoghi di straordinario pregio storico architettonico appaiano nella loro bellezza a coloro che lo frequenteranno. Un Festival di grandissima qualità».
La parola è poi passata a Riccardo Carbutti, ideatore e direttore artistico del Festival. «25 edizioni di un festival multidisciplinare in una città di provincia e senza teatro. Il festival di Andria ha sempre esercitato una funzione pubblica perché è stato sempre finanziato da enti pubblici. Quella principale è stata quella di accompagnare lo spettatore nella sua emancipazione. Il Festival ha saputo dare gli strumenti ai suoi fruitori per poter tradurre in pensiero ciò che si guarda anche senza conoscere. Un altro pilastro del FCDM è quello di aver creato un territorio franco dell'immaginario in cui più pubblici si sono mescolati in una ibridazione positiva e stimolante per la direzione artistica. Un altro pilastro è stato quello di dare ad un'intera generazione il sostegno a credere fortemente alla loro grande passione per le arti. Quindi attraverso il festival proseguire negli studi e negli approfondimenti e far sì che la loro professione potesse farli vivere e non sopravvivere come invece accade adesso nel sistema delle arti performative. Altra funzione, altro pilastro è l'aver dato alle giovani compagnie invisibili la possibilità di potersi esprimere nelle loro costruzioni drammaturgiche più innovative.
Per quanto riguarda questa edizione – ha continuato il direttore artistico - non possiamo far finta che non sia successo nulla in questo anno e mezzo di emergenza sanitaria. I dati della disaffezione del pubblico alla fruizione dei luoghi di cultura sono impietosi. Andiamo da una media del 50 per cento annuo in meno sino all' 80 per cento per il cinema, musica, teatro, danza, ecc…Cosa poteva fare il festival quest'anno? Ricostruire il tessuto connettivo di fiducia con il pubblico. Come? At-traverso l'uso degli spazi pubblici e spettacoli in linea con il sentimento cristallizzato del festival, la ricerca di spettacoli ironici ma complessi e profondi allo stesso tempo. Accompagnata da una iniziativa dell'assessore Di Bari "Le persone al centro" con la quale, con l'aiuto delle associazioni locali, si cerca di rendere il festival molto più partecipato, attraverso laboratori, ecc. Tutto avviene sotto l'ombrello della grande installazione, per la prima volta in Italia, dell'artista tasmaniana Amanda Parer, 'Man', ispirata al Pensatore di Rodin, alta 13 metri, che ritrae questo uomo riflettere sulle fragilità del nostro tempo. Le azioni più importanti sono la sezione "Shakespeare con altri occhi", con due mostri sacri del teatro italiano, Paola Gassmann e Ugo Pagliai, che si misureranno con un testo sperimentale di Babilonia Teatri, compagnia che ha vinto il Leone d'argento alla Biennale di Venezia. Ancora Gianfranco Berardi, una delle nostre realtà pugliesi più innovative e in più le produzioni nazionali: Massimiliano Civica, il nuovo direttore del teatro Metastasio di Prato, un Gruppo di giovani che arriva direttamente dalla scuola Paolo Grassi di Milano, gli Ensemble Teatro, e poi la scheggia impazzita del Gruppo Supershock, noti per aver sonorizzato i film dell'espressionismo tedesco, questa volta si sono dedicati alla sonorizzazione dei film erotici degli anni dieci-venti del secolo scorso con un concerto rock per una riflessione su come è cambiata la sessualità da un secolo a questa parte».
Carbutti infine ha ringraziato l'infaticabile direttore di produzione e co-ideatore Francesco Fisfola per il lavoro egregio svolto anche per questa edizione speciale e per la sua capacità di raccordare tanti soggetti istituzionali, accompagnato dalla gestione dell'associazione Malearti. A porgere i suoi saluti è intervenuta anche la consigliera regionale Grazia Di Bari. «Andria diventa in questo periodo un luogo in cui il turismo è coniugato in cultura e teatro, investire nel teatro ed è importante. Il Festival dà la possibilità anche a compagnie che non hanno grandi palcoscenici di esibirsi. Il teatro e la cultura devono coinvolgere non solo un pubblico d'elite e questo il festival di Andria lo fa in maniera compiuta».
L'altro partner organizzativo del FCDM è il Teatro Pubblico Pugliese per il quale è intervenuto Sante Levante, direttore TTP - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura. «Come Teatro Pubblico Pugliese siamo ben felici di essere ancora una volta accanto al Comune di Andria e della Regione Puglia per l'organizzazione del Festival Castel dei Mondi. Stiamo lavorando per la riuscita di questa edizione con la quale, su mandato dell'Amministrazione Comunale, puntiamo anche alla co-struzione di un percorso culturale in grado di abitare luoghi diversi della Città, per rispondere alle richieste di Cultura e Teatro andando incontro alla gente. Una richiesta che in questo momento di pandemia è ancora più importante per noi perché va a contrastare quel fenomeno di abbandono e demonizzazione dei luoghi di spettacolo che si è avuto nei mesi passati. Il Festival contribuirà a ricucire il rapporto con il pubblico. Lavoreremo come lo scorso anno con il massimo della sicurezza e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid per garantire agli operatori, e a tutti gli spetta-tori e cittadini che vorranno partecipare con la massima serenità agli appuntamenti del Festival».
È intervenuto inoltre in conferenza, egregiamente condotta da Alessandra Montemurro del TTP, il Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Aldo Patruno, che è sempre stato al fianco del festival.
«Sono 5 anni che il TPP co-produce il Festival, un grande sforzo che la Regione Puglia sta facendo. Un grande impegno finanziario perchè iI rischio era che questo Festival si perdesse. A volte le amministrazioni pubbliche devono però anche assumersi l'orgoglio di aver contribuito a garantire le iniziative di questo genere.
È importante accompagnare il processo di tutela e di sviluppo di questo festival, la sua govern-ance, la città di Andria senza un teatro deve innanzi tutto puntare alla costruzione di un teatro, questo è l'obiettivo che ci siamo dati, ma il festival diventa anche occasione per poter immaginare un governo di un Sistema di attività culturali. Per una città capoluogo come Andria è il momento di fare delle scelte, perchè questo sostegno straordinario e questa co-produzine con il TTP poi devono evolvere in una soluzione più strutturata, visto anche il valore del festival. Questi festival fanno la differenza nell'ambito della diversificazione del prodotto e dell'offerta turistico-culturale di questa regione che è il vero perno su cui si gioca la partita».
Patruno ha concluso soffermandosi sul fatto che questo festival risponde ad una sfida di al-lungamento della stagione dei flussi turistici, visto che dura sino all'11 settembre e oltre. Il Festi-val intercetta per la sua offerta qualitativa non già il pubblico di massa o solo il turismo di pros-simità ma anche quello internazionale.
Una emozionata Daniela Di Bari, assessora alla Bellezza della Città di Andria, ha sottolineato poi lo sforzo organizzativo di tutto il percorso. «I 25 anni sono un percorso che segna una maturità, un percorso di edificazione della comunità. Questa edizione mette al centro le persone e continua a farsi incontro, va verso la gente e rende ciascuno protagonista per ciò che vive e per ciò che vuole raccontare. Il desiderio è quello di non fermarsi solo all'11 settembre. È importante lavorare sui luoghi, a volte degradati. Quest'anno il festival va nelle strade attraverso installazione artistiche, il festival è lungo la via». Dal 27 agosto il Festival "abiterà" Castel del Monte, la Corte di Palazzo Ducale, Piazza Catuma, il Chiostro di San Francesco, l'Officina San Domenico, il Quartiere San Va-lentino. L'assessora ha chiosato infine con l'augurio "Buon festival".
Ha chiuso la presentazione la sindaca della città di Andria, Giovanna Bruno, entusiasta per questo new deal. «Un'altra nuova prima per l'amministrazione Bruno, tra l'altro il festival è un fiore all'occhiello per la comunità anche per il lavoro importante fatto nel tempo, che ha anche rischiato di smarrirsi se non fosse stato per l'impegno concreto di alcuni rappresentanti istituzionali, da Nino Marmo a Sabino Zinni, sino alla consigliera regionale Grazia Di Bari, che hanno fatto in modo che la Regione investisse sul Festival in maniera determinata. Come nuova amministrazione abbiamo avviato sin da subito le interlocuzioni sia con la Regione che con il TTP per far sì che il Festival sia sottratto alle emergenze e alle urgenze e diventi ancora più istituzionalizzato nella forma, nella contribuzione, nei meccanismi di produzione di eventi che non sono solo eventi episodici, anzi con l'amministrazione comunale e l'Assessorato alla bellezza stiamo pensando ad una destagionalizzazione del Festival stesso, cioè accompagnare la città, la comunità e la regione intera in un percorso che vede l'exploit nei giorni clou del Festival. Tra l'altro una venticinquesima edizione che risente inevitabilmente dell'agenda dettata dall'emergenza Covid. Ci siamo misurati anche con questo per le scelte fatte. Abbiamo un obiettivo preciso che è quello de "Le persone al centro", un progetto-comunità che correda il festival di una nuova sezione ad hoc. Vedremo come andrà questa sperimentazione, ma siamo fiduciosi e siamo sicuri che anche quest'anno, grazie alla direzione artistica, il successo di pubblico e di critica del Festival non mancheranno anzi cresceranno ancora».
L'appuntamento è al 27 agosto.