Fingono una molestia sessuale in piazza Moro ma la Polizia scopre tutto
La donna e il complice avevano architettato un pestaggio nei confronti di un amico
mercoledì 20 settembre 2017
12.17
Avevano simulato una violenza sessuale ed invece si trattava di una spedizione punitiva nei confronti di un cittadino del Bangladesh, reo di aver intrattenuto una relazione amichevole con una connazionale ma, per sua sfortuna, già sposata. La donna ha dato appuntamento all'amico in Piazza Moro all'interno del Burger's king per poi uscire al segnale prestabilito (una telefonata) dal pubblico esercizio, seguita dal connazionale. Qui, fuori ad attendere quest'ultimo vi era un complice che, alla vista del contendente, lo aggrediva a pugni e calci.
Al sopraggiungere di una pattuglia della Polizia Locale, i due complici, donna ed aggressore, simulavano una violenza sessuale ai danni della donna, non consumata - così volevano far intendere - grazie all'intervento in soccorso del complice che, per l'occasione, dichiarava anche di non conoscere la vittima, che poi denunciava le molestie e la violenza (che asseriva aver subito) presso il Comando di Polizia Locale di Bari. I fatti fin dall'inizio non hanno convinto gli uomini della P.L.. Solo grazie all'attività di indagine, durata alcuni giorni, e svolta dalla Polizia Giudiziaria del Corpo, grazie anche alle immagini ricostruite e recuperate dagli impianti di video sorveglianza sia del Pubblico Esercizio che delle aree limitrofe, è emerso infine che non si era verificata alcuna violenza ai danni della donna con successivo soccorso in suo aiuto di connazionali, bensì si trattava di una sorta di spedizione punitiva nei confronti di quell'amico (spasimante) un po' troppo amorevole nei confronti di una donna sposata.
I due, donna e paladino sono stati denunciati all' A.G. per simulazione di reato e concorso nelle lesioni del pretendente (spasimante) che, (quest'ultimo) oltre a doversi portare presso il Pronto Soccorso per la cura delle lesioni subite, è stato comunque denunciato per violazione delle norme contenute nel T.U. Immigrazione perché non in regola con gli obblighi inerenti il soggiorno sul territorio italiano. Fatti chiariti. Al Magistrato il compito di valutare e regolare eventualmente i conti sotto il profilo penale.
Al sopraggiungere di una pattuglia della Polizia Locale, i due complici, donna ed aggressore, simulavano una violenza sessuale ai danni della donna, non consumata - così volevano far intendere - grazie all'intervento in soccorso del complice che, per l'occasione, dichiarava anche di non conoscere la vittima, che poi denunciava le molestie e la violenza (che asseriva aver subito) presso il Comando di Polizia Locale di Bari. I fatti fin dall'inizio non hanno convinto gli uomini della P.L.. Solo grazie all'attività di indagine, durata alcuni giorni, e svolta dalla Polizia Giudiziaria del Corpo, grazie anche alle immagini ricostruite e recuperate dagli impianti di video sorveglianza sia del Pubblico Esercizio che delle aree limitrofe, è emerso infine che non si era verificata alcuna violenza ai danni della donna con successivo soccorso in suo aiuto di connazionali, bensì si trattava di una sorta di spedizione punitiva nei confronti di quell'amico (spasimante) un po' troppo amorevole nei confronti di una donna sposata.
I due, donna e paladino sono stati denunciati all' A.G. per simulazione di reato e concorso nelle lesioni del pretendente (spasimante) che, (quest'ultimo) oltre a doversi portare presso il Pronto Soccorso per la cura delle lesioni subite, è stato comunque denunciato per violazione delle norme contenute nel T.U. Immigrazione perché non in regola con gli obblighi inerenti il soggiorno sul territorio italiano. Fatti chiariti. Al Magistrato il compito di valutare e regolare eventualmente i conti sotto il profilo penale.