Gara d’appalto per la gestione del CARA, la protesta di Cgil, Cisl, Uil
Ieri mobilitazione dinanzi alla prefettura di Bari
mercoledì 20 settembre 2017
"La gara d'appalto per la gestione del CARA va completamente riscritta. Qualora dovesse essere confermata, comporterà una spesa pubblica enorme, ma soprattutto rischierà non solo di creare un corto circuito nel funzionamento interno alla struttura, con ben quattro soggetti datoriali che dovranno trovare un delicatissimo equilibrio per gestire un fenomeno tremendamente complesso, ma anche una pressoché certa caduta verticale della situazione economica dei lavoratori e la perdita di posti di lavoro. Noi non ci stiamo: da domani cominceremo a organizzare una mobilitazione che sfocerà in un corteo che coinvolgerà anche gli ospiti del CARA, a meno che il bando non verrà sospeso prima della sua scadenza naturale, ovvero il 22 settembre prossimo".
E' quanto emerso dall'incontro tra il Prefetto di Bari, dott.ssa Padovano e i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, FP CGIL BARI, FISASCAT CISL, UIL FPL e UIL TUCS, che ieri hanno organizzato un presidio di protesta dinanzi alla Prefettura del capoluogo regionale. La protesta si è resa necessaria a causa del mancato accoglimento della richiesta avanzata alla Prefettura di Bari dalle Organizzazioni Sindacali territoriali, finalizzata a sospendere la gara per la gestione del CARA di Palese, che avrebbe consentito di avere più tempo a disposizione per effettuare gli opportuni approfondimenti su alcuni dubbi interpretativi relativi al nuovo capitolato d'appalto, ma fortemente necessari per garantire livelli occupazionali e diritti ai lavoratori impiegati ininterrottamente ormai da diversi anni nel servizio di gestione del CARA di Bari.
"Abbiamo ribadito al Prefetto l'urgenza di sospendere la gara e di vagliare il capitolato in una commissione tecnica ad hoc formata da istituzioni, parti datoriali e sindacati. Certo è che non possiamo in nessun modo accettare le condizioni attuali: vogliamo risposte immediate e concrete, che conferiscano tranquillità ai lavoratori del CARA, nel pieno rispetto dei loro diritti acquisiti e della loro dignità. Il Prefetto ha accolto le nostre istanze, per l'ennesima volta, impegnandosi a richiedere, tempestivamente chiarimenti al Ministero competente. Tuttavia, pur prendendo atto della disponibilità del Prefetto e coscienti che la scadenza è davvero ravvicinata, non fermeremo la nostra attività sindacale e di protesta fino a che la gara d'appalto non verrà sospesa e finché non otterremo garanzie certe per i lavoratori".
E' quanto emerso dall'incontro tra il Prefetto di Bari, dott.ssa Padovano e i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, FP CGIL BARI, FISASCAT CISL, UIL FPL e UIL TUCS, che ieri hanno organizzato un presidio di protesta dinanzi alla Prefettura del capoluogo regionale. La protesta si è resa necessaria a causa del mancato accoglimento della richiesta avanzata alla Prefettura di Bari dalle Organizzazioni Sindacali territoriali, finalizzata a sospendere la gara per la gestione del CARA di Palese, che avrebbe consentito di avere più tempo a disposizione per effettuare gli opportuni approfondimenti su alcuni dubbi interpretativi relativi al nuovo capitolato d'appalto, ma fortemente necessari per garantire livelli occupazionali e diritti ai lavoratori impiegati ininterrottamente ormai da diversi anni nel servizio di gestione del CARA di Bari.
"Abbiamo ribadito al Prefetto l'urgenza di sospendere la gara e di vagliare il capitolato in una commissione tecnica ad hoc formata da istituzioni, parti datoriali e sindacati. Certo è che non possiamo in nessun modo accettare le condizioni attuali: vogliamo risposte immediate e concrete, che conferiscano tranquillità ai lavoratori del CARA, nel pieno rispetto dei loro diritti acquisiti e della loro dignità. Il Prefetto ha accolto le nostre istanze, per l'ennesima volta, impegnandosi a richiedere, tempestivamente chiarimenti al Ministero competente. Tuttavia, pur prendendo atto della disponibilità del Prefetto e coscienti che la scadenza è davvero ravvicinata, non fermeremo la nostra attività sindacale e di protesta fino a che la gara d'appalto non verrà sospesa e finché non otterremo garanzie certe per i lavoratori".