Giornalista aggredita, presidio al Redentore in segno di protesta

Alla manifestazione presente il sindaco Decaro, in tanti hanno voluto dire No alla violenza

lunedì 12 febbraio 2018
A cura di Elga Montani
In tanti ieri mattina di fronte al Libertà per manifestare contro la violenza dopo l'aggressione alla giornalista del Tg1 Maria Grazia Mazzola. Dal sindaco Antonio Decaro, all'Assostampa e la Fnsi, da don Francesco Preote dei salesiani a Michele Laforgia, da Libera fino a tanti comuni cittadini uniti contro le prevaricazioni di chi crede che il quartiere sia suo.

«Associazioni tra le quali Libera, Assostampa e Fnsi, rappresentanti delle istituzioni, docenti, forze dell'ordine, ragazzi, familiari delle vittime innocenti di mafia, cittadini che abitano quotidianamente il Libertà di Bari - dicono da Libera Puglia - e che non ci stanno a vedere il loro quartiere etichettato come malfamato si sono riuniti oggi in presidio davanti alla chiesa del Redentore di Bari, per affermare il diritto alla libertà di stampa e per dire no alla violenza dopo l'episodio che due giorni fa ha visto vittima la giornalista Mariagrazia Mazzola, schiaffeggiata mentre svolgeva il suo lavoro di cronista».

«Ecco la bari nella quale credo - ha dichiarato Maria Grazia Mazzola - per la libertà di informazione, la Bari della legalità. Grazie ai cittadini che oggi hanno manifestato col sindaco e don Francesco del redentore nel quartiere Libertà. Grazie all'Fnsi, al segretario Lo Russo, per la sua presenza e iniziativa. Grazie per la solidarietà contro la violenza subita. Incoraggiamo quei giovani che faticano per lavorare onestamente».

«Ringrazio Libera Puglia, Assostampa Puglia, FNSI - sottolinea don Francesco Preite - per aver organizzato il presidio di questa questa mattina in Piazza Redentore esprimendo solidarietà a Maria Grazia Mazzola. Il ritrovarsi insieme uniti tutti contro ogni forma di violenza e nel contrasto alle mafie è il primo passo per costruire una società migliore. Ora è il tempo di proposte concrete specialmente per i ragazzi. Non spegniamo i fari, ma continuamo ad essere attenti e concreti nella lotta alla violenza e nella proposta di alternative credibili alla strada. La formazione professionale è una alternativa seria per insegnare un mestiere ai giovani, ed offrirgli la possibilità di inserimento lavorativo».